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Nell’orto sono pronti dei saporiti ravanelli rossi.

Sinceramente fino ad ora io avevo sempre tenuto il ravanello e gettato le foglie in quanto così dure non pensavo neppure fossero commestibili.

Con mia sorpresa ho scoperto che stufando le foglie in padella coperta con un filo d’olio e a fuoco lento per circa 10 minuti sono molto tenere, saporite e gustose.
Volendo insaporirle poi si può completare la cottura facendole velocemente saltare in padella con un po’ di grana grattuggiato e/o dei semi di sesamo.

Quando si dice la cucina povera!

Io sono un grande appassionato della musica di Dionne Warwick che è stata scritta principalmente dal compositore Burt Bacharach.
Bacharach è anche il compositore di Come in ogni ora presentata da Karima e Mario Biondi all’ultimo San Remo e devo dire che il suo magico inconfondibile tocco si sente subito, se lo si unisce poi a due voci splendide il risultato è questo

Ieri mattina sotto una leggera intermittente pioggerella abbiamo fatto la prima passeggiata Slow Foot a cavallo tra i territori di San Felice del Benaco e Puegnago del Garda, organizzata dalla nostra Associazione San Felice più Felice con una buonissima partecipazione considerato il meteo.

La definirei un’esperienza rivoluzionaria, importantissima.
Direte: cosa? Rivoluzionaria una passeggiata guidata in compagnia?
Beh, per me sì, osservavo silenzioso con piacevole stupore persone che non si conoscevano osservare, scambiarsi opinioni, racconti e informazioni sul territorio, darsi appuntamenti.
Un grande contributo a far conoscere e apprezzare le bellezze del territorio in cui viviamo e a rinsaldare quel senso di appartenenza ad una comunità che sono i punti principali attraverso cui passa la sensibilità civica della tutela.

Molto brava la nostra guida e co-autore del libro Borghi, ville e contrade.
Molto bravi i due scout che ci hanno accompagnato di loro spontanea iniziativa guidando il gruppo alla perfezione.

Prossimo appuntamento con Slow Foot il 10 maggio … speriamo il tempo sia più clemente.

In giardino ho un paio di ulivi e lo scorso anno non ha preso la mosca, quindi le olive erano tutte particolarmente belle e sane, allora ho deciso di provare a conservarle in salamoia.

Sinceramente non avevo molta fiducia, però in questi giorni le stiamo mangiando e devo ammettere che sono assolutamente strepitose, buonissime.
Ecco quindi come le ho preparate prendendo spunto qua e là da varie ricette:

OLIVE NERE DEL GARDA IN SALAMOIA

Servono olive nere del Garda, acqua, sale, pepe, alloro, limone.

Appena raccolte le olive dalla pianta mettetele in un recipiente (meglio se di terracotta, ma se avete anche una bacinella da bucato va benissimo) a bagno in acqua fredda, coprite e lasciate riposare per 3 o 4 giorni mescolandole una volta al giorno.

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I tried!
Yes, I tried to have faith, and I really worked with all my strength, with great perseverance and insistence, as far as inopportunity, to have my European project enter the Italian political agendas with a view to the European elections in June, but I failed.

I tried to have them understand the importance and the urgency, in our times, to assure the digital citizenship (hence, first of all, the broadband connectivity) to all European citizens, business and institutions to allow them to actively participate, as protagonists, in the Knowledge Society, for a forward-looking Europe.
I tried to have them understand the wonderful chances lying before us, but also the immense risks of doing nothing.
But I failed.

During these last weeks, I maintained a due reserve. In fact, it seemed as if something was moving, at last. There has been an interest from some important national representatives, mainly from the Partito Democratico (Democratic Party), and from other parties as well.
I would like to thank those hundreds people who supported me.
I would like to thank Mr. Romano Prodi who wrote me no less than two letters in his own hand to support me – I will be proud to show them to Camilla when she grows up.
I would like to thank Mr. Hans-Gert Pöttering, the President of the European Parliament for his words of assessment, and of spur to go on.
I am sorry, but all that has been useless. At last, the parties’ nominations have been decided by the same old few names according to the same old self-referential logics, careless of the people’s will, without considering merits and proposals.

I have always thought that to be politically involved means to realize concrete ideas and projects to improve citizens’ life. All the rest is party hacks’ idle chatter.

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Io ci ho provato!
Sì, ho voluto crederci e ci ho provato veramente con tutte le mie forze, con grande perseveranza e insistenza fino al limite della inopportunità a far entrare il mio progetto europeo nelle agende politiche italiane in vista delle elezioni europee di giugno, però ho fallito.

Ho provato a far capire l’importanza e l’urgenza nella nostra epoca di garantire la cittadinanza digitale (e quindi prima di tutto la connettività a banda larga) a tutti i cittadini, aziende e istituzioni europee per consentire loro di partecipare attivamente e da protagonisti alla Società della Conoscenza, per un’Europa capace di futuro.
Ho provato a far capire le immense opportunità che si aprirebbero, ma anche che i rischi che si corrono non facendo nulla sono enormi.
Ma ho fallito.

In queste settimane avevo mantenuto un doveroso riservo, qualcosa sembrava infatti si stesse muovendo e c’era stato interesse da parte di importanti esponenti nazionali soprattutto del Partito Democratico, ma anche di altri partiti.
Ringrazio le centinaia di persone che mi hanno dato il loro appoggio.
Ringrazio Romano Prodi che mi ha scritto addirittura due lettere di supporto di suo pugno (le mostrerò orgoglioso a Camilla quando sarà grande).
Ringrazio il Presidente del Parlamento Europeo Hans-Gert Pöttering per le sue parole di apprezzamento e di sprono a proseguire.
Però mi dispiace ma non è servito a niente, alla fine le candidature dei partiti sono state decise dai soliti pochi nomi in base alle solite logiche autoreferenziali, incuranti del volere della gente e senza valutare i meriti e le proposte.

Ho sempre pensato che fare politica significa realizzare idee e progetti concreti per migliorare la vita dei cittadini, e che tutto il resto sono inutili chiacchiere da politicanti.

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10 a confronto

Stavo passeggiando con Camilla nel centro di Eno (frazione di Vobarno) un piccolo paesino di montagna, quando mi sono imbattuto nel civico numero 10, e immediatamente mi è venuto da ridere pensando al confronto con il 10 di Downing Street!

Ecco quindi i due 10 a confronto:
quale ha maggiore fascino secondo voi? 🙂

Ok dai, avete ragione, qui il confronto è impari, allora provo a gettare qualche carico a favore di Eno!



Ed ora siete ancora così convinti?
Dai, sì, lo so, non si può mettere a confronto Eno con Londra, però per fare una passeggiata in montagna di un paio d’orette a pochi chilometri da casa è grazioso comunque.

Doppio appuntamento imperdibile sul lago di Garda con SLOW FOOT, lente passeggiate alla riscoperta del territorio e degli antichi nomi dei luoghi di San Felice, Portese e Cisano, organizzate dalla nostra Associazione “San Felice più felice” con la partecipazione degli autori del libro “Borghi, ville e contrade“:

Io, Paola e Camilla ci saremo, le passeggiate sono tranquille, alla portata di tutti anche con bambini e chiunque può partecipare.
Non mancate, sarà una bella esperienza, vi aspettiamo!

Questo fine settimana con Camilla siamo andati a vedere alcuni passaggi del Rally 1000 miglia, un’occasione per stare un po’ all’aria aperta in collina.

Avevo già raccontato di quanto è curioso il popolo-tribù del Rally e di quanto le espressioni usate siano a dir poco curiose e fantasiose.

Sabato ne ho avuto la riprova. Eravamo a Eno su un prato reso un po’ scivoloso dall’umidità e uno strano personaggio con un solo dente avvicinandosi a noi è caduto e rivolgendosi ai suoi altrettanto strani amici ha descritto la scivolosità dell’erba con una fantastica espressione:

l’è come éser söl tagadà mis co le Clark

traduzione dal dialetto bresciano all’italiano:
è come essere sul tagadà bagnato indossando le scarpe Clark

Non è fantastico? 😀

Io amo la mia famiglia, ma mi piace anche il mio lavoro e penso siano due dimensioni fondamentali attraverso cui passa la mia realizzazione personale.

Nel mondo del lavoro però spesso vige una forma di incomprensibile estremismo per il quale è considerata quasi un’eresia dire che il tuo lavoro deve essere compatibile con la famiglia, mentre invece dovresti dedicare tutto te stesso sacrificando il resto.

Io ho sempre considerato tutto ciò una immensa stupidaggine: penso non sia necessario essere di grandi geni per capire che se uno non sta bene con se stesso e la sua famiglia non può stare bene con gli altri, di conseguenza non essendo sereno anche il suo rendimento sul lavoro sarà molto inferiore.

Mi ha fatto quindi piacere trovare tra i materiali grafici elaborati dal Parlamento Europeo in vista delle elezioni europee questa cartolina:

Come potremmo migliorare il bilanciamento tra famiglia e carriera?

Come vedete però la cartolina è in inglese, infatti con mia sorpresa ho scoperto purtroppo che nel pacchetto italiano invece non c’è, non è stata tradotta.
Spero sia stata solamente una svista.

E’ un peccato che il mio progetto europeo non trovi spazio perché infatti tra i principali benefici a cui personalmente tengo molto c’è:

miglioramento del benessere e della qualità della vita, consentendo nuove forme di organizzazione del lavoro più flessibili in tempo e luogo di svolgimento (telelavoro) contribuendo al miglioramento dell’inquinamento e della congestione del traffico nelle città, alla rivitalizzazione delle comunità e delle economie locali, e ad un migliore bilanciamento tra lavoro e famiglia.

Speriamo che traducano la cartolina anche in italiano …

Così come avevamo salutato la bella stagione passata sabato scorso io e Camilla abbiamo inaugurato quella in arrivo con una rilassante colazione a bordo dell’Andromeda al mattino presto.

L’aria era molto fresca, la nebbia del primo mattino in direzione di Sirmione avvolgeva il lago infiammandolo di una luce intensa e diffusa e il fascino della scia della nave catturava i nostri sguardi come una calamita, donandoci una grande sensazione di pace e una irrefrenabile voglia di viaggio e di incontri.


E visto che le foto non riescono a rendere fino in fondo l’atmosfera che c’era, immaginatevi di essere seduti di primo mattino a poppa di una nave con una bella tazza di caffé caldo in mano ammirando la scia, cio che si poteva vedere era questo …

Lo so, siamo degli inguaribili sognatori.
🙂

Lo sapevi?

Did you know? Lo sapevi?

E’ il titolo di un breve impressionante filmato che ho trovato sul blog di Gigi.
Io lavoro in università e quindi mi ha fatto molto riflettere su quanto la formazione così come l’azione politica e di governo dovrebbero tendere soprattutto a fornire e a consentire ai ragazzi di padroneggiare “strumenti” (siano essi tecnologie, lingue straniere, ecc.) al fine di affrontare il mondo da protagonisti e “battersi” ad armi pari, e lasciare che ognuno trovi poi la propria soluzione.

Cavoli ragazzi, solo un esempio:

le prime 10 figure professionali che verranno richieste nel 2010, nel 2004 non esistevano ancora, ciò significa che stiamo preparando studenti per lavori che ancora non esistono, che faranno uso di tecnologie che non sono ancora state inventate, per risolvere problemi che ancora non conosciamo.

Qui è tempo che ci si svegli tutti perché i nostri figli vivranno in questo mondo, e il rischio è grosso, che ci piaccia o no!
😐

Parafrasando quello che Gigi disse una volta:

… attenzione, questa roba è come la pioggia, ti può far incazzare, ti può piacere, però se vai fuori e piove, sai cosa succede? che ti bagni! Puoi provare a metterci l’ombrello, puoi aspettare un po’, ma guarda che è un fenomeno che riguarda e riguarderà tutti, vi riguarda come persone che lavorano, come studenti, come papà e mamme, come insegnanti, come figli, come cittadini, e alla fine è qualcosa che vi cambia la vita.

… e pensare che quando racconto ai politici del mio progetto europeo mi guardano come fossi un marziano!
😦

Ricambi …

In questi giorni drammatici anch’io come molti sto guardando in tv la sfilata di opinionisti e di governanti che presentano le loro diagnosi e fanno proposte di “cure”, e come un martello mi continua a battere in testa questa frase:

“Non si può risolvere un problema con la stessa mentalità che l’ha generato.”
(Albert Einstein)

Ma che bellissima atmosfera c’era oggi al Mercato Europeo in centro a Brescia, una tre giorni con venditori provenienti dai paesi dell’Unione Europea.

Dove mai potevo fermarmi io?
Ovvio, allo stand gastronimico della Grecia dove ho potuto gustare un bel Pita Gyros con birra greca Mythos.

Molto bello, c’erano decine di bancarelle con un sacco di prodotti tipici delle varie nazioni, dagli zoccoli di legno olandesi, al buonissimo pane brezel teutonico, alla classica pottery britannica, e moltissimi altri.


Proprio una bellissima iniziativa!

Sarà, ma io trovo molto eccitanti ed emozionanti questi incontri di culture e cosa volete che vi dica, io mi ci trovo bene, ed ho sempre la sorprendente sensazione di sentirmi a casa in questi strani melting pot.
🙂

Piroscafo ItaliaNo, non sono impazzito, sto semplicemente parlando del Piroscafo Italia, già perché il suo varo risale al 5 maggio 1909, quindi fra poco compirà 100 anni!

Da buon “gardesano” inguaribile che l’estate ama molto vedere il lago dal lago ne avevo già parlato, ma dall’ultimo libro di Tullio Ferro “Vele color di cedro” (Editoriale Sometti) emergono notevoli curiosità storiche su questo piroscafo che a me piace molto, tra le quali il fatto che a seguito di un bombardamento aereo divenne un relitto sul fondo del Garda per ben 4 anni.

Fu costruito nel 1908 dalla Società Odero di Sestri Ponente, è lungo 50,22 m, largo 6,50 m, portata 600 passeggeri, velocità massima 24 Km/h, propulsore con due ruote a pale, ristorante a bordo.

Mia bici sul Piroscafo ItaliaPoco dopo il varo l’Italia fu causa di un incidente “diplomatico” tra l’Austria e l’Italia a causa della bandiera di bordo.
Al tempo infatti Riva del Garda era in territorio austriaco (e lo rimase fino al 1918) e c’era l’obbligo per i piroscafi della Società di Navigazione Lago di Garda che varcavano il confine posto all’altezza di Limone, di ammainare il tricolore italiano con lo stemma sabaudo e di alzare quello dell’imperiale regia marineria con i tre colori di traverso, quelli magiari, adottati dalla marina austroungarica.
Il capitano dell’Italia si rifiutò di ammainare il tricolore e ordinò di ritornare Peschiera.
Dopo qualche giorno a seguito di un chiarimento tra le autorità l’Italia fece ritorno a Riva senza problemi.

Interno Piroscafo ItaliaL’Italia ospitò personaggi illustri come Franz Kafka nel 1909 e nel 1913, oppure D.H. Lawrence nel 1912, che a bordo scrissero brani importanti rimasti nella storia della letteratura.

L’Italia venne anche impiegato in guerra.

Allo scoppio della prima guerra mondiale (il 24 maggio 1915) tutti i piroscafi vennero fatti rientrare a Peschiera a luci spente. L’Italia venne armato che tre cannoni da 57 mm. e due mitragliere, gli fu dato il colore grigioverde militare e a bordo ospitava il Comando della Marina da Guerra per il Garda.
Gli austriaci provarono a bombardarlo dai monti sopra Riva, fortunatamente però nessuna cannonata andò a segno.

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C.V.D.

Sono solo coincidenze ma da quando ho pubblicato la mia proposta europea per permettere finalmente la costruzione delle “strade” che consentano a tutti i cittadini, aziende e istituzioni europee di partecipare attivamente e da protagonisti alla Società della Conoscenza, oltre ai feedback mi arrivano moltissime conferme su quanto sia buona e fondata, eccone solo alcuni esempio nell’ultima giornata:

  • Questa settimana all’Innovation Forum è stato presentato il Rapporto Annuale del Forum dell’Innovazione Digitale 2009 da cui emerge chiaramente la carenza e quindi l’urgenza di dotarci di infrastrutture digitali di nuova generazione come condizione per lo sviluppo e la competitività, ma anche per aggredire il digital divide.
  • Ieri a Vina del Mar (Cile) al vertice internazionale dei leader progressisti mondiali con presente anche il Segretario del Partito Democratico Dario Franceschini c’è stato ampio consenso sul fatto che per uscire dalla crisi uno dei punti cardine debba essere lo sviluppo di infrastrutture broadband (banda larga), portando connettività a tutti, istituzioni, aziende, cittadini, ovunque si trovino, questo è tra l’altro uno dei punti rilevanti della “ricetta Obama” e ieri era presente il Vice Joe Biden.
  • Questa mattina a Brescia nel corso di un convegno sui rischi legati all’inquinamento elettromagnetico si è parlato di alcune patologie accertate e di casi di ipersensibilità legate a reti cellulari e connettività senza fili, quindi sono preferibili ove possibili soluzione wired.

In fondo non c’è nulla di strano, le mie proposte sono semplicemente di assoluto buon senso.
Basta poco, checcevò?

Visto l’interesse che inizia ad esserci per il mio progetto “europeo” anche dall’estero ho deciso di tradurlo in inglese per fare in modo che le onde formate dal sasso che ho lanciato possano andare ancora più lontano.

Incrociamo le dita!

Languages:

Next June, we will vote for renewing the European Parliament. Up to now however, I heard about names and general great ideals only. No specific ideas, and no projects.

I think that to be politically involved means to realize concrete ideas and projects to improve citizens’ life.
Hence, I presumptuously tried to imagine what I would do if I were a Member of the European Parliament (MEP).

If I were a Member of the European Parliament (MEP) I would commit myself in realising one great project only,

enable the building of the “highways” which would allow all European citizens, business and institutions, wherever they are, to actively participate, as protagonists, in the Knowledge Society.

Since I don’t like to attack from under cover, in a fit of faith into the future during the last weeks of the past year, I really tried to write down a project, and I called it,

A Broadband Future for Europe.
To build a European superfast Broadband Network based on fiber optic.   
For a forward-looking Europe.

A nine-page project I so divided,

As you can see, I also tried to imagine a logo and a motto which seemed appropriate for the spirit of my idea,

Connected to Europe

Despite what could be thought, the motivating factor was not technology, but a view of sustainable life, development models which could lead to a marked improvement of welfare in Europe.

I don’t talk of this subject by hearsay, but from experience. I am 39 years old, and I work on information and communication technologies, in general on “network” technologies applied to people’s life; I had proof of how those technologies can markedly improve the quality of existence in the respect of diversity.

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Nei giorni in cui sono stanco mi capita di sprecare energie in mille cose, invece di concentrarle sulle poche che ritengo importanti.
Oltre che avercela con me stesso per questo, mi ritrovo pure a vedere i “bicchieri mezzi vuoti”, a pensare a ciò che può andare male, o a prestare attenzione a inutili pettegolezzi o indiscrezioni, perdendo così il mio innato ottimismo e la mia capacità di concentrarmi sugli obbiettivi.

Quando mi capitano queste giornate c’è una splendida canzone con un testo strepitoso che ha l’enorme potere di riportarmi sulla retta via e di ricordarmi che

 il segreto è sempre fare tutto come se vedessi solo il sole!


Ho aspettato a lungo
Qualcosa che non c’è
Invece di guardare
Il sole sorgere

E miracolosamente non
Ho smesso di sognare
E miracolosamente
Non riesco a non sperare
E se c’è un segreto
E’ fare tutto come
Se vedessi solo il sole

E non
Qualcosa che non c’è

Qualcosa che non c’è (Elisa)

Grazie Elisa!
🙂

Grande Teatro ieri all’asilo di San Felice!
Come ogni anno ieri in occasione della loro festa, i papà hanno messo in scena uno spettacolo teatrale per i bambini.

Devo dire che alla fine ci siamo divertiti probabilmente più noi che i bambini ed il copione non è stato esattamente rispettato, anzi, si è letteralmente sbragato improvvisando alla grande, però alla fine lo spettacolo è risultato genuino e spontaneo!
Certo, alcuni erano un pochino … ehm ehm … ambigui. 😀

… ed ora per fine anno scolastico si sta pensando addirittura ad un musical!
Evvai di tournée!