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Il prossimo giugno si voterà per il rinnovo del Parlamento Europeo, fino ad ora però ho sentito parlare solo di nomi e di generici grandi ideali, ma nessuna idea o progetto.
Io penso che fare politica significhi realizzare idee e progetti concreti per migliorare la vita dei cittadini.
Ho quindi provato presuntuosamente a immaginare cosa farei se fossi un Parlamentare Europeo.
Se io fossi un Parlamentare Europeo mi impegnerei a realizzare un solo grande progetto:
permettere la costruzione delle “strade” che consentano a tutti i cittadini, aziende e istituzioni europee, ovunque essi si trovino, di partecipare attivamente e da protagonisti alla Società della Conoscenza.
E visto che non amo lanciare sassi e nascondere la mano, in un momento di slancio e fiducia verso il futuro nelle ultime settimane dello scorso anno io questo progetto ho provato a scriverlo veramente e l’ho intitolato:
Un Futuro a Banda Larga per l’Europa.
Costruire una Rete Europea a Banda Larga superveloce basata sulle fibre ottiche.
Per un’Europa capace di Futuro.
Un progetto di nove pagine che ho suddiviso in:
E come si può vedere ho pure provato ad immaginare anche un logo e un motto che mi pareva calzante con lo spirito della mia idea:
Collégàti all’Europa
A differenza di quanto si possa pensare la molla scatenante non è stata per nulla la tecnologia, bensì una visione di modelli di vita e di sviluppo sostenibili che possano portare ad un deciso aumento del benessere in Europa.
Io non ne parlo per sentito dire ma per esperienza personale, ho 39 anni e nella vita mi occupo di tecnologie dell’informazione e della comunicazione e in generale di tecnologie di “rete” applicate alla vita delle persone, ed ho potuto toccare con mano quanto siano in grado di migliorarne sensibilmente la qualità dell’esistenza nel rispetto delle diversità.
BENEFICI
E’ in effetti ampiamente provato da una vasta documentazione che i benefici di una rete europea a fibre ottiche sarebbero sia economici che in generale un deciso aumento del benessere; ecco quelli che io ho raccolto e ritengo i più significativi:
- un incremento del PIL superiore all’1% annuo per i prossimi vent’anni;
- aziende europee più competitive, innovative, efficienti, facilitando lo sviluppo di nuove invenzioni, nuovi beni e servizi, nuovi processi, nuovi modelli di business, e aumentando la flessibilità;
- creazione di nuovi mercati per le aziende e nuovi posti di lavoro per gli Europei (dati OCSE hanno evidenziato che ogni 1% di aumento del tasso di penetrazione della Banda Larga, porta un aumento del tasso di occupazione dello 0.3% annuo);
- miglioramento del benessere e della qualità della vita, consentendo nuove forme di organizzazione del lavoro più flessibili in tempo e luogo di svolgimento (telelavoro) contribuendo al miglioramento dell’inquinamento e della congestione del traffico nelle città, alla rivitalizzazione delle comunità e delle economie locali, e ad un migliore bilanciamento tra lavoro e famiglia;
- creazione di imprese familiari, contribuendo così alla nascita di nuova imprenditoria, di una nuova mentalità imprenditoriale, e ad un maggiore dinamismo dell’economia;
- benefici per i consumatori, permettendo l’accesso alle informazioni, consentendo il confronto tra prezzi e caratteristiche dei prodotti, con una spinta al ribasso dei prezzi, e con la possibilità, attraverso le proprie scelte, di influire sulle caratteristiche e la qualità di beni e servizi;
- miglioramento del rapporto di cittadini e aziende con e tra le pubbliche amministrazioni, rendendolo così più economico ed efficiente, consentendo di gestire processi amministrativi e lo scambio di documenti e informazioni on-line;
- sostegno del nuovo modello di partecipazione diffusa alla rete basato sulla creazione di contenuti da parte degli utenti, rendendo sempre meno netta la separazione tra chi produce e chi consuma i contenuti, stimolando così la partecipazione e la creazione di una intelligenza collettiva per il bene comune, per una maggiore democratizzazione dei media, ma anche accelerando lo scambio di informazioni supportando così prontamente il mercato nelle proprie scelte;
- estensione della diversità dei media al fine di bilanciarne i “pesi”;
- offerta delle medesime opportunità a tutti, ovunque si trovino, al centro come in periferia, con la forte attenuazione del concetto stesso di periferia e la diminuzione del rischio di una conurbazione forzata e pericolosa, contribuendo così al miglioramento della qualità della vita.
Ma facciamo ora un passo indietro perché qui la posta in gioco è molto alta, così come i rischi che si stanno correndo.
PREMESSA
In Europa, le aziende soprattutto di piccole e medie dimensioni stanno combattendo contro concorrenti di nazioni in cui la connessione a Internet a Banda Larga superveloce è economica, disponibile e diffusa.
I nostri ragazzi stanno crescendo in un mondo in cui gli studenti di altre nazioni hanno a disposizione connessioni a Banda Larga superveloci in ogni classe.
Nel mondo, sta proliferando una nuova generazione di attività nel settore terziario, accomunate dal trasferimento istantaneo di informazioni attraverso le reti di telecomunicazioni globali – ma l’Europa rischia di rimanere indietro.
Le Nazioni Unite nel 2006 hanno “promosso” a utility l’accesso a Internet a Banda Larga definendolo “altrettanto necessario quanto l’acqua e l’elettricità”.
Nel mondo in cui viviamo “la povertà di conoscenza è l’anticamera della povertà economica” (Mario Draghi – Governatore della Banca d’Italia) e recentissimi dati OCSE hanno dimostrato una strettissima correlazione (coefficiente 0,67) tra i valori di PIL pro capite e penetrazione della Banda Larga, che consente appunto l’accesso alla conoscenza.
La produttività futura dell’Europa, la sua competitività, il suo sviluppo sostenibile e la creazione di benessere dipendono dalla creazione di infrastrutture di prima classe. Nell’economia globale del 21° secolo, nessun tipo di infrastruttura è più cruciale delle reti avanzate di telecomunicazioni.
Non possiamo permetterci di perdere l’opportunità di capitalizzare la creatività e l’inventiva degli Europei a causa del ritardo nello sviluppo di infrastrutture di reti a Banda Larga superveloce rispetto ai nostri concorrenti. Senza una forte e decisiva azione, cederemo ulteriormente il passo rispetto a nazioni che stanno investendo miliardi di euro nelle reti di telecomunicazioni di domani.
Le piccole aziende perderanno l’occasione di sfruttare applicazioni utili per la crescita della loro produttività.
I nostri ragazzi non saranno in grado di accedere a straordinarie opportunità educative.
Gli imprenditori Europei perderanno l’occasione di prendere parte alla nascita di mercati che nel tempo varranno miliardi di euro.
UNA RETE EUROPEA A FIBRE OTTICHE
Stime di analisti indicano che nel 2011 servirà una capacità di banda di almeno 50 Mbps (Mega bit per secondo), rispetto agli attuali 3-8 Mbps, e queste altissime velocità presuppongono la cablatura in fibra ottica, l’unica tecnologia con ampi margini di ampliamento di banda, bassissimi costi di manutenzione e quindi “a prova di futuro”.
La fibra ottica rappresenta la struttura portante fondamentale della Banda Larga del futuro, e con le prospettive prossime di necessità di banda, le altre tecnologie sono da considerarsi “integrative e complementari rispetto alla fibra” (Corrado Calabrò – Presidente Autorità per le garanzie nelle comunicazioni), soprattutto nell’ultimo miglio per quegli edifici in cui non sia possibile una connessione diretta in fibra.
In Europa, per risollevare la produttività in costante declino, ma anche per perseguire uno sviluppo sostenibile e un aumento del benessere per tutti, abbiamo la necessità di sviluppare un grande piano per dotarci di una rete europea a fibre ottiche FTTH (Fibre To The Home) che raggiunga ogni abitazione, ovunque si trovi, e ove non è possibile FTTN (Fibre To The Node) fino al nodo di collegamento più vicino, facendo dell’Europa un “fiber Continent”.
Questa rete dovrà sostituire con la fibra ottica la maggior parte delle attuali reti di telecomunicazioni, incrementando così di molti ordini di grandezza la velocità di collegamento a Banda Larga nelle nostre case e nelle nostre aziende, in modo tale che la partecipazione, l’intrattenimento, le comunicazioni e i servizi potranno avvenire in tempo reale.
Quali Servizi?
Eccovene a titolo di esempio alcuni, ma altri sono riportati nel progetto.
SERVIZI
I nuovi servizi e benefici che porta la rete – particolarmente nelle aree periferiche e rurali – e per usufruire dei quali è necessaria una rete a Banda Larga superveloce, comprendono:
- riduzione drastica dei costi telefonici per le piccole imprese e le famiglie attraverso l’utilizzo di servizi di comunicazione IP – Internet Protocol (es. Skype);
- servizi avanzati all’impresa ad alta necessità di banda come teleconferenza, videoconferenza e reti private virtuali, molto utili ad esempio per la gestione di fasi di produzione delocalizzate, ma anche altri servizi a supporto di funzioni aziendali come la gestione della supply chain, gestione della flotta automezzi, approvvigionamenti on-line (e-procurement), fatturazione elettronica (e-invoicing), ricerca personale on-line, assistenza clienti, call center, pagamenti on-line, e-commerce, coordinamento di processi di produzione interni o tra aziende, collegamento dei telelavoratori alle reti aziendali;
- accesso per chiunque a servizi e applicazioni il cui uso è in crescita esponenziale come e-commerce, prenotazioni on-line, check-in aereo on-line, sistemi di pagamento on-line, blog, reti peer-to-peer, aste on-line, intrattenimento on-line, video on-demand;
- servizi avanzati di elevato interesse pubblico quali formazione (e-education), sanità (e-health, per il monitoraggio a distanza dei pazienti, consultazione di informazioni mediche, contatto con specialisti, condivisione delle informazioni cliniche, tele-medicina), energia e telelavoro;
- accesso diffuso ad informazioni in possesso delle pubbliche amministrazioni (es. geografiche, di traffico, economiche, sociali), ma anche a risorse pubbliche di ricerca, culturali e formative (fornite da biblioteche, musei, archivi, ecc.), oltre che condivisione di informazioni tra le pubbliche amministrazioni stesse;
- servizi televisivi e di intrattenimento ad alta definizione, multi-canale e interattivi.
- …
Sì, ma come raggiungere questo risultato?
AZIONI DI GOVERNO
Per realizzare la Rete Europea di telecomunicazioni a fibre ottiche sopra proposta, l’Europa e gli Stati Membri, partendo dalla presa di coscienza della strategicità di una tale infrastruttura, dovrebbero agire su più livelli:
- normativo-regolamentare per migliorare la concorrenza nel settore e diminuire i costi;
- coordinamento degli interventi per consentire ad aziende e cittadini di avere sempre un quadro chiaro, aiutando così anche la pianificazione degli interventi stessi;
- finanziamento per incentivare la realizzazione delle reti in quelle zone che in base a pure logiche di mercato non verrebbero altrimenti connesse;
- azioni realizzative dirette per le aree rimaste scoperte nel caso in cui, anche incentivate, le forze di mercato non ritenessero di realizzarne la copertura.
Ispirandosi quindi, anzi facendo letteralmente mie direttamente le raccomandazioni dell’OCSE e alla luce delle politiche già poste in essere con successo in alcuni stati europei come Danimarca, Norvegia, Olanda, Svezia, e in paesi asiatici come Corea del Sud e Giappone, le linee d’azione dovrebbero essere le seguenti:
- riconoscimento della strategicità del settore privato nello sviluppo di un mercato della Banda Larga ben funzionante. Ci sono però chiare circostanze in cui un deciso intervento dei Governi è giustificato, ad esempio per il collegamento di zone non servite oppure per la promozione di mercati efficienti.
- I Governi devono attivarsi al fine di incoraggiare gli investimenti in infrastrutture di telecomunicazioni in fibra ottica. I costi delle opere civili (es. lavori stradali, ottenimento delle autorizzazioni, ecc.) sono tra le maggiori barriere d’entrata e di investimento che devono affrontare gli operatori di telecomunicazioni. I Governi devono facilitare al massimo l’accesso alle infrastrutture passive (canali, pali, condutture) e coordinare i lavori civili al fine di incoraggiare gli investimenti. L’ottenimento dei diritti di passaggio deve essere semplice, veloce e non discriminatorio. I Governi devono incoraggiare e promuovere l’installazione di infrastrutture ad accesso aperto (open access, ovvero garantendo a qualunque operatore l’accesso alle stesse condizioni) ogni volta che si effettuano lavori pubblici, o nuove urbanizzazioni (si consideri che la realizzazione di 1 km di rete a fibra ottica ha un costo del 4-6% rispetto ad una conduttura per l’acqua sempre di 1 km).
- I Governi devono prendere parte al coordinamento della mappatura fisica delle nuove reti di telecomunicazioni, come modalità per incoraggiare la stesura di reti più piccole che hanno la necessità di interconnettersi. Il miglioramento del clima di investimento nei paesi porta anche ad una maggiore propensione alla stesura di nuove reti da parte degli operatori.
- I Governi devono promuovere l’entrata nel mercato delle telecomunicazioni di amministrazioni locali, aziende municipalizzate, public utility (già facilitate in termini di diritti di accesso, di disponibilità di infrastrutture passive, e possono ottenere anche risparmi ad esempio nella fornitura di energia con la tele-lettura, fornendo al contempo connettività alle proprie utenze). Solo nel caso in cui ci fossero sospetti di distorsione del mercato, potrebbero limitare queste iniziative ai soli elementi passivi (es. fornitura del solo cavo di collegamento in fibra ottica con politica ad accesso aperto).
- Buona prassi vuole che ogni intervento governativo nel mercato che coinvolga l’impiego di fondi pubblici sia tecnologicamente neutrale, specificando solamente i criteri minimi in termini di prestazioni, lasciando libere le aziende di utilizzare la tecnologia che ritengono migliore. Con l’urgenza però di passare a reti di nuova generazione a Banda Larga superveloci ritengo sia necessaria una decisa riflessione se la neutralità tecnologica sia la linea corretta o se, come penso, sia il caso di dare una chiara indicazione di utilizzo della fibra ottica. In ogni caso, qualunque nuova infrastruttura costruita con fondi governativi deve essere ad accesso aperto, garantendo in questo modo a tutti gli operatori un accesso non discriminante alla rete.
Certo, qualcuno potrebbe obbiettare che con un tale progetto non si vincono delle elezioni.
Beh, visto che sono una persona piuttosto pratica, ovviamente non ho voluto trascurare questo elemento e nel progetto ho raccolto chiare evidenze numeriche della notevole quantità di CONSENSO che si potrebbe raccogliere intorno ad una tale idea.
Ora però non pretenderete che vi racconti tutti i segreti del mio progetto! 😉
CONCLUSIONI
Voglio semplicemente concludere rilevando che l’Europa per molte ragioni, ma soprattutto per una mancanza di coraggio, nel 2010 mancherà gli obiettivi di Lisbona che si era data nel 2000.
Lisbona per l’Europa significa “puntare su lavoro, eccellenza, emancipazione personale e professionale” (Romano Prodi), ma anche lotta a nuove forme di analfabetismo, che oggi non significa solo non saper leggere e scrivere, ma soprattutto non conoscere i nuovi linguaggi con cui si capisce, si interpreta, si comunica e si partecipa attivamente e da protagonisti a ciò che accade nel mondo, ovunque ci si trovi.
Per sintonizzare la vita degli Europei, e in particolare delle giovani generazioni, con il nuovo mondo è quindi prima di tutto necessario collegarli ad alta velocità con il mondo stesso, ovunque si trovino.
Se non vogliamo mancare quindi il prossimo obiettivo, l’Europa deve avere il coraggio di essere il motore per la creazione di una grande e strategica infrastruttura di rete di telecomunicazioni a fibra ottica che colleghi ogni città, ogni paese, ogni comunità, ogni edificio del continente.
Questo è forse il più importante progetto per trasformarsi finalmente nell’Europa dei cittadini (e non più solo Europa delle istituzioni), per un’Europa capace di Futuro!
P.S. – Cheddire, ovviamente questo è solo un ampio estratto del progetto (non vorrete che vi sveli proprio tutti i segreti 😉 ), però io un sasso l’ho lanciato e mi piacerebbe sapere apertamente e sinceramente cosa ne pensate.
Ovviamente, avendolo scritto io a me pare un progetto sensato e promettente, anche se certamente ambizioso, ma certamente realizzabile con l’aiuto di uno staff tecnico di esperti di livello europeo.
Evidentemente però devo aver realmente fatto un lavoro buono e credibile se è vero che un ex Presidente della Commissione Europea come Romano Prodi a cui l’ho sottoposto per una valutazione l’ha definito “un’ottima idea”.
Ripeto: sono troppo presuntuoso a pensare che possa ispirare qualche “decisore”?
So già la risposta, sono semplicemente un illuso, però sono a disposizione di chiunque voglia seriamente contribuire a dar gambe a questo progetto, contattatemi senza indugi!
Maurizio Molinari
info@mauriziomolinari.eu
www.mauriziomolinari.eu
Skype: mmolinari
Se non ti dispiace linkerei il tuo blog, la tua proposta è assolutamente sensata e conveniente per tutti, quindi non sarà sposata da alcun partito…
Cmq complimenti, non so cosa fai nella vita, ma io ti voterei.
Ma certamente Manuel, è un vero piacere, anzi, chiunque voglia farlo è il benvenuto!
Grazie!
La proposta che avanzi è sensata, plausibile, ben documentata. Credo che potrebbe essere parte di un progetto per il rilancio dell’economia, naturlamente insieme ad altre proposte (ex. economia sostenibile, di cui tu sei sostenitore).
Auguri, Alberto.
Esattamente, come dicevo nel post a differenza di quanto possa sembrare la mia molla non è tanto tecnologica, quanto una visione di modelli di vita e di sviluppo sostenibili che possano portare ad un deciso aumento del benessere in Europa, ma che passano da una disponibilità diffusa di banda larga degna di questo nome!
Speriamo che qualche “decisore” ne tragga ispirazione.
[…] Marzo 2009 di Maurizio Molinari Il mio progetto europeo per una rete a banda larga superveloce basata sulle fibre ottiche (che si basa […]
Ottimo e brillante progetto. Ben scritto, ben argomentato, con una “vision” (per usare i termini che vanno di moda…) ben chiara e a lungo termine. Si vede che non sei un politico…;)
Prova a pensare a un banner da inserire nei blog, io ci sto e cercherò di diffonderlo.
Se c’è bisogno di aiuto per qualcosa, io sono di Manerba.
Ciao, a presto.
Arte
[…] e pensare che quando racconto ai politici del mio progetto europeo mi guardano come fossi un […]
[…] un peccato che il mio progetto europeo non trovi spazio perché infatti tra i principali benefici a cui personalmente tengo molto […]
il libero servizio nella vendita di alimentari è iniziato nei primi anni trenta in negli USA, si è diffuso in Europa nell’immediato dopoguerra (II guerra Mondiale) e ha fatto la prima apparizione in Italia con il primo supermercato nel 1957,
La banda larga speriamo che impieghi un poco meno grazie a chi la sostiene come Molinari e pochi altri, speriamo in qualche forte azienda privata o ad un obbligo dettato dalla Comunità Europea perchè i politici come guardano Molinari guardano anche la Banda larga e come guardavano il libero servizio che sostenevano fosse una delle tante stramberie di oltreatlntico. Infatti a self services e suopermercati hanno opposto una incredibile resistenza.
Gianca
[…] dire il vero io mi sono sempre a mio modo dato da fare per sensibilizzare la classe politica sia locale che nazionale sull’urgenza di dotare i […]
Ciao, ho avuto il piacere di conoscerti e il nostro incontro mi ha dato l’imput per il mio iniziazione ad internet. Mi piacciono i tuoi progetti. Li hai esposti bene, articolati e chiari.
Li leggerò poi con attenzione.
Ma non basterà il tuo blog a scuotere la coscienza del parlamento europeo. Vorrei tanto darti dei consigli ma ci devo riflettere. Saranno comunque le nuove generazioni, la tua e quelle succesive ha costruire l’autostrada a banda larga.
Non certo gli anziani come me : dove vivo ora ( a proposito
io ti ho invitato a vedere dove abito: un piccolo Mausoleo potrei definirlo, oppure un grande Sarcofago ) molti quarantenni e quasi tutti gli over 50 non vogliono sentire parlare di internet. Io li chiamo ” i non utenti “. E’ la triste realtà.
Tu dici : se io fossi un Parlamentare Europeo…ma divenirlo senza un partito che “sposi”, come ha detto Manuel più sopra , la tua idea, sarà possibile?. Io un’idea ce l’avrei, la rimugino e ne parleremo più avanti.
Ciao, a presto Bruno, ex Sanfelicino , ex skipper e molti altri ex.
[…] il contratto con le compagnie di telecomunicazioni sarà del tipo da me indicato nel mio pseudo-programma elettorale “europeo”. […]
[…] il contratto con le compagnie di telecomunicazioni è del tipo da me indicato nel mio pseudo-programma elettorale “europeo”. […]
Io ci metto un pizzico di malizia: i politici non guardano a questo progetto come ad una stramberia, oserei dire che lo guardano come potenziale loro nemico, per questo in Europa lo ostacolano.
La conoscenza è potere, cedere conoscenza significa cedere potere.
L’Europa ha una vecchia classe politica arroccata nelle proprie camere e buoni salotti, è compromessa con poteri finanziari ed economici, spesso controllati da potenze extra-europee (non serve che ricordi cos’è l’UE oggi, prima di unione politica è economica, è una unione fondata sulla BCE, e gli attori, cioè le banche, sono quelli che oggi governano, coprono il posto politico vacante… fintanto che… qualcosa cambierà).
Ma vi rendete conto di cosa chiedete? Banda larga, incremento e diffusione di conoscenza nella popolazione, significa consapevolezza del popolo europeo, discussione di temi che riguardano tutti gli stati membri, smorzamento dell’ostacolo della lingua diversa (caratteristica da non sottovalutare rispetto USA o Cina). E questa emancipazione del popolo potrebbe minare gli equilibri di potere esistenti tra multinazionali, finanza, politica. Non solo la gente inizierebbe a comprare prodotti più sani boicottando quelli cancerogeni, ma inizierebbe a tirare giù governi, metterebbe in discussione chi usurpa la loro democrazia, e protesterebbe contro le varie ingiustizie sociali per ora taciute, occulte, piagnucolate ma sopportate da tutti i vari plebei.
Quindi la forza dei nostri politici/affaristi sta nella banda stretta… non larga! meditate.
[…] delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione deve essere una priorità assoluta. Io lo sto ripetendo da oramai quasi quattro anni. Pochi giorni fa però, il 18 dicembre 2012 l’ha detto con forza anche la Commissione Europea […]
Bene, Bravo, anzi bravissimo.! Appoggio e condivido in pieno il tuo pensiero ed il Tuo Progetto, senza riserve. Sarebbe eccezionale,
e quindi come tutte le cose eccezionali, sono difficili, non tanto per esse stese, quanto per gli ostacoli frapposti da Chi eccezionale non è e non vuole esserlo, e so prattutto non vuole che diventino ecczionali i suoi compagni di viaggio, per invidia, paura e ignoranza.
Sù, coraggio, vai avanti, !
Eddy, il Vicentino
Grazie mille, speriamo dai.
Its such as you read my mind! You appear to understand so much about this,
such as you wrote the e-book in it or something. I feel that you just could do with a few percent to pressure the message
home a bit, however other than that, that is magnificent blog.
An excellent read. I will certainly be back.
[…] quest’ottimo progetto che pone in primo piano lo sviluppo di una rete a banda larga, basata sulla fibra come proposta e […]