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Archive for the ‘Tecnologia’ Category

Il 31 dicembre 2013 si è conclusa ufficialmente la copertura praticamente totale con banda larga di tutti i comuni della Regione Lombardia, abbattendo finalmente il divario digitale (digital divide) anche in aree a “fallimento di mercato“, in cui cioè gli operatori di telecomunicazioni non erano disposti a fornire anche nel futuro prossimo servizi di base a banda larga abbordabili a condizioni di mercato.

Questo risultato tanto atteso ci ha consentito di avere ADSL e connettività a Internet via cavo (esistevano infatti già offerte wireless con tecnologie hiperlan, 3G, wimax, ecc.) anche in piccoli paesi, come ad esempio San Felice del Benaco in cui vivo.

Inutile dire che la banda larga è un elemento fondamentale per le comunità locali, le loro economie, per trattenere i giovani, per fornire e fruire di servizi, ma anche più in generale per garantire a cittadini e imprese il diritto di cittadinanza digitale, e più in generale di essere a pieno titolo parte del mondo, contribuendo al bene pubblico di conservazione dell’integrità dei territori, equità, aumento della coesione e partecipazione sociale, aiuto all’economia.

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Premetto che ritengo che la visione politica di Regione Lombardia e l’impiego di fondi pubblici (europei, statali, regionali) abbiano permesso di ottenere un risultato importantissimo. Ritengo inoltre che tecnicamente Telecom Italia offra una ADSL con buone performance, affidabile, a prezzi di mercato e con soddisfazione da parte dell’utenza.

Ma la domanda è: è stato fatto tecnicamente tutto il possibile per ottenere il miglior risultato possibile per il bene comune in base alle prescrizioni della Commissione Europea?

La mia risposta è: Non tutto.

Voglio però argomentare nel dettaglio i miei dubbi, in quanto è a mio avviso emblematico di come anche i particolari esecutivi di un’azione politica giusta, debbano essere attentamente valutati e monitorati al fine di ottenere il miglior risultato, perché è stato proprio nei tecnicismi che a mio avviso si è annidato l’inghippo.

I miei dubbi sono sorti nel momento in cui, annunciata la copertura ho voluto confrontare le offerte ADSL dei vari operatori di telecomunicazioni: con mia sorpresa ho scoperto che era commercialmente disponibile solo con Telecom Italia, e così lo è stato per mesi.
In rete è possibile trovare molte rimostranze a riguardo. Solo molto recentemente anche altri operatori (OLO) hanno cominciato ad offrire il servizio ADSL nelle nostre zone.

Ma è corretto?
Visto che la copertura è avvenuta con denaro pubblico, a mio avviso no, in quanto discriminatorio nei confronti degli altri operatori, e quindi con un effetto distorsivo sulla sana concorrenza di mercato per il bene di tutti.

Questo ritardo nell’offerta da parte degli OLO ha consentito di fatto un enorme vantaggio a Telecom Italia, che essendo partita per prima con la commercializzazione ha saturato i territori, essendo stato l’unico fornitore di ADSL per mesi ed essendo molto sentita l’esigenza di connettività nei nostri paesi, facendo così terra bruciata agli altri operatori che ora si trovano a spartirsi le briciole, costituendo quindi temporaneamente un monopolio di fatto da parte dell’incumbent con l’aiuto però di fondi pubblici.

Ma come è stato possibile?
Facciamo un passo indietro e vediamo come è stata raggiunta politicamente e tecnicamente la copertura con banda larga di tutti i 707 comuni della Regione Lombardia che rimanevano ancora in digital divide.

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Un amico che si occupa di video ieri stava commentando i test di slow motion della nuova telecamera Sony FS700 su evoluzioni di freestyle motocross, con riprese fatte da un elicotterino radiocomandato.
Io non sono solito emozionarmi per la tecnologia, ma in questo caso il risultato è veramente impressionante e toccante!

Ecco qui sotto il video, che potete trovare anche a questo indirizzo http://vimeo.com/45762381.
Vi consiglio di guardarlo a tutto schermo!

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Devo ammettere che è un vero piacere vedere una propria piccola co-creazione sbaragliare tutte le più grandi e blasonate università italiane (che sono e restano per me dei modelli), con le enormi risorse e società che hanno alle spalle; mi sono sentito un po’ un Davide contro vari Golia, è stato un bel colpo e una piacevole sorpresa.

1 dicembre 2011, sono a Bologna nel suggestivo auditorium Enzo Biagi in Piazza del Nettuno per la premiazione dei Teletopi 2011, l’oscar italiano delle webtv; siamo alla categoria webtv universitarie  … rullo di tamburi … and the winner is: youcatt.it!
La motivazione: «Per aver saputo veicolare cultura e formazione, uscendo anche fuori dal contesto universitario e utilizzando uno stile giovane e non convenzionale».

Il buffo nome Teletopi intende parafrasare la più nota competizione dei Telegatti, avendo però come riferimento l’animale simbolo della navigazione, il mouse.

YouCatt è la webtv della sede di Brescia dell’Università Cattolica, quindi tutto sommato una realtà molto piccola. Coscienti quindi che non potevamo competere sul piano della tecnica e delle risorse, noi ci siamo giocati il tutto e per tutto non solo con la tecnologia “easy” e “very very low cost”, ma soprattutto con la creatività e la freschezza ed è andata bene direi.

Noi in particolare abbiamo portato la nostra rubrica settimanale di libri “libri in pillole” e nello specifico questa puntata dedicata al giardinaggio:

La giuria era presieduta da Carmen Lasorella (Direttore Generale San Marino RTV, ex Rai) ed era composta da persone autorevoli come Luca De Biase (Nòva24-Sole24Ore), Marco Pratellesi (Conde Nast), Mirella Poggialini (Avvenire), Francesco Specchia (Libero), Piero Gaffuri (Rai Nuovi Media), Alessandra Comazzi (La Stampa), Carlo Infante (l’Unità), Riccardo Bonacina (Vita), Mariano Sabatini (Metro), Antonio Sofi (Rai3).

A dire il vero ho giocato un po’ d’astuzia facendo tesoro di alcune dichiarazioni che avevo sentito in passato in cui invitavano le webtv a non seguire i modelli e i format della tv generalista, ma ad idearne di nuovi, più immediati, freschi e disisntermediati, da qui la scelta del video con cui presentarci.

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In anteprima ecco la fibra ottica che per conto di Infratel stanno posando in questi giorni a San Felice del Benaco (le foto sono ingrandibili)!

Fibra otticaFibra ottica

Fibra otticaSi potrebbe dire che “tanto insistemmo che alla fine la fibra arrivò“! 🙂

Bene dai, alla fine sono contento che:

Che abbiano letto il mio blog?

Dai, voglio essere presuntuoso (anche se ho qualche elemento per pensare che non sia tutta presunzione) e pensare che il mio blog sia stato fonte di buoni suggerimenti!

Se poi penso che questo modello verrà applicato su tutta la Provincia e non solo, beh, direi che è un bel risultato.

Congratulazioni a tutti quelli che come me hanno lottato per questo risultato, comprese le due ultime amministrazioni comunali (Gianluigi Marsiletti prima e ora quella di Paolo Rosa) che hanno tenuto duro e assecondato le richieste.

Ora dopo la fibra ottica manca solo che Telecom attrezzi le centrali con gli apparati (ma già movimenti ci sono) e poi finalmente a San Felice avremo la nostra bella ADSL potente, in linea con le offerte di cui possono usufruire nelle maggiori città!

Ora sono ottimista, la fibra era lo scoglio più grosso da superare. 🙂

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C.V.D.

Sono solo coincidenze ma da quando ho pubblicato la mia proposta europea per permettere finalmente la costruzione delle “strade” che consentano a tutti i cittadini, aziende e istituzioni europee di partecipare attivamente e da protagonisti alla Società della Conoscenza, oltre ai feedback mi arrivano moltissime conferme su quanto sia buona e fondata, eccone solo alcuni esempio nell’ultima giornata:

  • Questa settimana all’Innovation Forum è stato presentato il Rapporto Annuale del Forum dell’Innovazione Digitale 2009 da cui emerge chiaramente la carenza e quindi l’urgenza di dotarci di infrastrutture digitali di nuova generazione come condizione per lo sviluppo e la competitività, ma anche per aggredire il digital divide.
  • Ieri a Vina del Mar (Cile) al vertice internazionale dei leader progressisti mondiali con presente anche il Segretario del Partito Democratico Dario Franceschini c’è stato ampio consenso sul fatto che per uscire dalla crisi uno dei punti cardine debba essere lo sviluppo di infrastrutture broadband (banda larga), portando connettività a tutti, istituzioni, aziende, cittadini, ovunque si trovino, questo è tra l’altro uno dei punti rilevanti della “ricetta Obama” e ieri era presente il Vice Joe Biden.
  • Questa mattina a Brescia nel corso di un convegno sui rischi legati all’inquinamento elettromagnetico si è parlato di alcune patologie accertate e di casi di ipersensibilità legate a reti cellulari e connettività senza fili, quindi sono preferibili ove possibili soluzione wired.

In fondo non c’è nulla di strano, le mie proposte sono semplicemente di assoluto buon senso.
Basta poco, checcevò?

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E’ stata veramente un successo strepitoso e inaspettato l’ultima serata del ciclo LA CASA CHE … dedicato a LA CASA CHE PRODUCE ENERGIA RINNOVABILE, tantissima gente (a mio avviso più di un centinaio, la sala era piena all’inverosimile e molta gente purtroppo non è neppure riuscita ad entrare) e relatori molto bravi concreti e competenti.

Scopo della serata era quella di dare una panoramica delle possibili forme di sfruttamento dell’energia rinnovabile (fotovoltaico, solare termico, geotermia, eolico, biomasse) nelle proprie abitazioni.
Volevamo semplicemente accendere una lampadina nella testa dei partecipanti affinché in caso di interventi sulla propria abitazione o di costruzione di una nuova prendano in considerazione queste soluzioni, nient’altro.
Dai feedback che ho ricevuto e dalle domande che ci sono state direi che abbiamo ampiamente raggiunto il risultato!
Ottimo!

Visto che molti hanno chiesto la possibilità di avere le slide, grazie alla gentile concessione di tutti i relatori, ecco a grande richiesta tutte le slide proiettate:
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Il mio progetto europeo per una rete a banda larga superveloce basata sulle fibre ottiche (che si basa essenzialmente sull’apertura del mercato a vari attori in una collaborazione pre-competitiva) non solo è un’idea di buon senso per il bene e il futuro di tutti, ma è pure un solido modello di business.

Ho seguito il consiglio di Stefano ed ho ascoltato questo illuminante intervento di Benoît Felten che pare, soprattutto nella prima parte, fatto appositamente per avallare il mio progetto:

… quando si dice che il buon senso può andare di pari passo con il business!

Ora devono solamente accorgersene i governi e le compagnie di telecomunicazioni, ma se ce ne daranno l’opportunità ci penseremo noi.

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Lingue:

Il prossimo giugno si voterà per il rinnovo del Parlamento Europeo, fino ad ora però ho sentito parlare solo di nomi e di generici grandi ideali, ma nessuna idea o progetto.

Io penso che fare politica significhi realizzare idee e progetti concreti per migliorare la vita dei cittadini.
Ho quindi provato presuntuosamente a immaginare cosa farei se fossi un Parlamentare Europeo.

Se io fossi un Parlamentare Europeo mi impegnerei a realizzare un solo grande progetto:

permettere la costruzione delle “strade” che consentano a tutti i cittadini, aziende e istituzioni europee, ovunque essi si trovino, di partecipare attivamente e da protagonisti alla Società della Conoscenza.

E visto che non amo lanciare sassi e nascondere la mano, in un momento di slancio e fiducia verso il futuro nelle ultime settimane dello scorso anno io questo progetto ho provato a scriverlo veramente e l’ho intitolato:

Un Futuro a Banda Larga per l’Europa.
Costruire una Rete Europea a Banda Larga superveloce basata sulle fibre ottiche.
Per un’Europa capace di Futuro.

Un progetto di nove pagine che ho suddiviso in:

E come si può vedere ho pure provato ad immaginare anche un logo e un motto che mi pareva calzante con lo spirito della mia idea:

Collégàti all’Europa

A differenza di quanto si possa pensare la molla scatenante non è stata per nulla la tecnologia, bensì una visione di modelli di vita e di sviluppo sostenibili che possano portare ad un deciso aumento del benessere in Europa.

Io non ne parlo per sentito dire ma per esperienza personale, ho 39 anni e nella vita mi occupo di tecnologie dell’informazione e della comunicazione e in generale di tecnologie di “rete” applicate alla vita delle persone, ed ho potuto toccare con mano quanto siano in grado di migliorarne sensibilmente la qualità dell’esistenza nel rispetto delle diversità.
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Giovedì scorso durante una tavola rotonda a cui ero presente il Rettore dell’Università Cattolica Prof. Lorenzo Ornaghi in merito alla crisi economica in atto nel mondo faceva notare come sin dall’impero romano tutte le crisi che si sono succedute nella storia abbiano essenzialmente alla base una caduta della propensione all’innovazione tecnologica, che a sua volta è da sempre alla base della propensione all’innovazione culturale.

Mi è parsa una riflessione molto interessante e che, vista l’epoca in cui viviamo, non fa che confermare l’urgenza su cui insisto da anni affinché tutti i cittadini, aziende e istituzioni, ovunque si trovino possano partecipare attivamente e da protagonisti alla Società della Conoscenza, mettendo loro a disposizione connessioni a Internet a banda larga superveloci.

Let’s think about it!

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Il prossimo venerdì 13 marzo si terrà il secondo appuntamento del ciclo LA CASA CHE … dedicato a LA CASA CHE PRODUCE ENERGIA RINNOVABILE che si preannuncia molto interessante.

In questi giorni sto sentendo tutti i relatori per mettere bene a punto le presentazioni e le tempistiche in modo da rendere la serata molto pratica e utile.
Lo scopo della serata è di dare una panoramica delle possibili forme di sfruttamento di energia rinnovabile(fotovoltaico, solare termico, geotermia, eolico, biomasse) nelle proprie abitazioni.
L’idea è quella di una serie di mini-presentazioni da 15-20 minuti, una per ogni fonte, molto dirette e concrete.

Un altro relatore intanto si è aggiunto all’elenco, si tratta di Enrico Paolucci della GreenPowerTech che ci verrà a parlare di eolico (produzione di energia dal vento) e ci porterà anche un microgeneratore eolico da basse potenze in modo da poter vedere dal vivo e toccare con mano la tecnologia.

Tra l’altro sarebbe molto bello parlare con Enrico anche di energia nucleare visto che viene da una lunga esperienza in Enel ed ha lavorato in particolare alla centrale nucleare di Caorso quando era in produzione.
Magari rifletteremo su un’altra serata visto che per questa sarebbe fuori tema, potrebbe essere interessante, non pensate?
Enrico si occupa anche di lampade a led a bassissimo consumo di energia per l’illumunazione pubblica.
Anche questo non sarà tema della serata, ma visto che almeno tre amministrazioni comunali hanno già preannunciato la loro presenza penso che sarà per loro interessante raccogliere il materiale che comunque Enrico porterà.

Intanto aggiorno il volantino della serata aggiungendo il suo nome.

Vi aspettiamo numerosi!

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EnglishNotizie come quella qui sotto non fanno che confermare la mia assoluta convinzione che è tempo che l’Europa nelle sue decisioni che riguardano lo sviluppo di Internet a banda larga deroghi al principio “politically correct” di neutralità tecnologica, per una più efficace esplicita indicazione della fibra ottica come tecnologia prioritaria da utilizzare, oltre che ovviamente disporre livelli minimi di banda e di qualità di servizio da rispettare.

Ma ecco la notizia:

28/01/2009 (Fonte Commissione Europea)
Investimenti per 5 miliardi nell’energia e nelle infrastrutture Internet a banda larga

La Commissione Europea ha presentato in data odierna, nel quadro dell’attuazione del piano di ripresa approvato dal Consiglio Europeo in dicembre 2008, proposte di investimento in progetti fondamentali concernenti infrastrutture dell’energia e di Internet a banda larga. Nel breve termine questi progetti forniranno all’economia europea lo stimolo di cui essa ha grande bisogno, fissando nel contempo obiettivi strategici come la sicurezza energetica. Tutti gli Stati membri beneficeranno del pacchetto di misure.

Per la banda larga, la Commissione propone di destinare 1 miliardo di euro per estendere e migliorare la connessione a Internet ad alta velocità nelle comunità rurali; tale importo, erogato mediante l’attuale Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, servirà a coprire gli attuali “vuoti” della mappa europea della banda larga (il 30% della popolazione delle zone rurali che non ha accesso alla banda larga).

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Ieri sera si è tenuta la prima serata del mini-ciclo LA CASA CHE … dedicata alla casa che risparmia energia, organizzata da me insieme ad altri amici dell’Associazione San Felice più Felice.

Sono stato molto soddisfatto per l’ampia partecipazione di pubblico, la piccola sala era strapiena, ho contato fino a 60 persone e oltre, segno che il tema è particolarmente sentito.

Confesso che sono rimasto abbastanza deluso dalla prima parte della serata, mi aspettavo uno sforzo maggiore da parte dei relatori nel limitare al minimo lo “spot” e nell’estrapolare dalla propria esperienza quotidiana alcuni consigli e idee utili per i presenti per le proprie abitazioni.
Ottimo, completo, efficace, istruttivo e divertente invece l’intervento di Marco Baccolo che ha presentato le soluzioni di riqualificazione energetica adottate nella ristrutturazione di casa sua.

Cosa mi ha colpito di più?
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cliccare per visualizzare il volantino

clicca sulla immagine per accedere al volantino in formato PDF

Si avvicinano le date di un mini-ciclo di due serate che abbiamo intitolato LA CASA CHE … dedicato alla casa che risparmia e che produce energia, che ci auspichiamo molto interessante e utile, che con altri tre amici dell’Associazione no profit “San Felice più felice” abbiamo organizzato.

Come è nata l’idea?
Beh, semplice, una sera con Paola e Camilla siamo andati a trovare una coppia di amici che in modo lungimirante ha acquistato una bella casa Rubner e sono rimasto impressionato quando mi hanno raccontato che in pieno inverno di fatto riescono a mantenere 20-21° in tutta la casa semplicemente con qualche “ciocco” di legna al giorno in una bella stufa in maiolica e che il riscaldamento a metano non si accende praticamente mai.
La cosa che però mi ha lasciato letteralmente stupefatto è quando mi hanno raccontato che quando la sera spengono tutto il riscaldamento verso le 21, in pieno inverno al mattino la temperatura in casa si è abbassa al massimo di 1°: minkiuzz, a casa mia benché abbia meno di 10 anni ed abbia il cappotto, dopo 1 ora che ho spento il riscaldamento c’è già freddo ed è quasi come se non l’avessi mai acceso!

Ho quindi deciso che ne volevo capire un po’ di più.
Eccovi quindi nel dettaglio il programma delle due serate:

Venerdì 27 febbraio alle ore 20.45
presso il Palazzo ex Monte di Pietà di San Felice del Benaco
LA CASA CHE RISPARMIA ENERGIA
Consigli, materiali, isolamenti classi energetiche, burocrazia.
Intervengono Alberto Corain (Rubner Haus), Marco Baccolo (caso pratico di riqualificazione energetica).

Venerdì 13 marzo alle ore 20.45
presso il Palazzo ex Monte di Pietà di San Felice del Benaco
LA CASA CHE PRODUCE ENERGIA RINNOVABILE
Fotovoltaico, solare termico, eolico, geotermia, biomasse.
Intervengono Giorgio Bodei, Alessio Capello, Mauro Corradini, Alessandro Ferrari, Alessandro Toselli (SEA), Alberto Carnevali (SKY-NRG), Savino Basta (Geotermica SAVAL), Marco Baccolo (ANFUS).

L’accesso è libero, siete tutti invitati!
Per informazioni sanfelicepiufelice@gmail.com

Non spaventatevi per il numero dei relatori, le serate le abbiamo pensate divulgative, adatte quindi anche a chi ne sa poco o nulla, e snelle, al massimo di circa 1 ora e mezza, con poi tutto lo spazio per domande, interventi.

Come vedete non saranno serate teoriche, i relatori sono infatti volutamente tutte persone che lavorano quotidianamente sul campo nel settore, e a loro abbiamo chiesto grande praticità e consigli utili.

Vi aspettiamo numerosi, spargete la voce!

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Dal Corriere della Sera di oggi:

LONDRA – La crisi? Può essere una grande opportunità di rinnovamento. Così Gordon Brown e Nicolas Sarkozy incitano l’Europa a investire in infrastrutture digitali, telecomunicazioni, nuove tecnologie e industrie verdi a difesa dell’ambiente.

Questo hanno detto i due leader ieri a Londra in occasione del loro incontro battezzato Global Europe Summit.

Questo vorrei sentir dire anche dai nostri leader italiani.

Tempo fa avevo scritto sulla lezione di alta politica da parte del Lussemburgo e di come questo paese con una attenta politica di investimenti in infrastrutture digitali (insieme ad una politica fiscale) sia stato in grado di attrarre le maggiori aziende mondiali nel settore dell’information and communication technology.

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Non c’è niente da fare, se non si è ancora capito io ho un debole per la Grecia, sì perché le sue terre e i suoi mari, oltre che la sua gente e soprattutto la sua musica mi trasmettono un rigenerante e rilassante senso di oblio,  η λησμονό.
Ma come vedere allora le televisioni ed ascoltare le radio greche se vengono trasmesse soprattutto sul satellite Hellas Sat?

Paola invece ama in particolare Inghilterra e Irlanda, e talvolta le piace vedere o ascoltare trasmissioni in lingua originale per tenere allenato il suo inglese.
Ma come vedere allora le televisioni ed ascoltare le radio inglesi se vengono trasmesse soprattutto sul satellite Astra?

Inoltre a me piace molto sentire il suono di altre lingue (anche se non le comprendo) e “osservare” altre culture.
Ma i satelliti su cui ci sono trasmissioni possono essere vari: Hotbird, Astra, Sirius, Hellas Sat, Turksat, Arabsat, Eutelsat, Eurobird, Nilesat, ecc.

E quindi in generale, posso con una sola parabola ricevere tanti satelliti?
Ma certamente, ecco la soluzione!

A casa mia avevo già una parabola statica, quindi semplicemente gli ho installato un rotore (acquistato su eBay per circa 50 euro), lo STAB HH100, prodotto dalla italiana STAB.

Come si può vedere dalla foto il rotore si applica all’asta di sostegno sul tetto e la parabola poi la si fissa al perno del rotore. L’installazione è semplice, basta seguire la guida e con semplici calcoli trigonometrici me lo sono regolato da solo.
Lo STAB HH100 fa da bypass per il cavo coassiale satellitare tra parabola e decoder, e non ha bisogno di alimentazione in quanto è molto efficiente e quindi è sufficiente l’energia fornita dal decoder.
L’angolo di rotazione è di ±62° rispetto al punto 0 fissato, può supportare varie tipologie di comandi di rotazione, e resiste a venti anche molto forti, nel mio caso ha resistito senza alcun problema ad una forte tromba d’aria che ha fatto vari danni sul tetto qualche anno fa.
Il rotore esce già con 28 posizioni di satelliti presettate, ma può memorizzare fino a 49 satelliti.

Come decoder poi ho dei classici Nokia Mediamaster 9500-9600 con firmware modificato DVB 2000, che consente di memorizzare nuove posizioni sullo STAB HH100, ma anche per ogni canale (o più semplicemente per il canale capogruppo) di configurare la relativa posizione del satellite memorizzata sul rotore. Quando quindi si sceglie quel canale, contemporaneamente alla sintonizzazione parte anche automaticamente un comando al rotore (con protocollo DiSEqC) di posizionamento sulla posizione configurata.

Se si hanno invece altri decoder, STAB ha anche delle interfacce che permettono di comandare persino manualmente la rotazione dell’antenna.

Geniali no? E pensare che sono italiani.
🙂

A volte tornando a casa è buffo vedere tutte le parabole delle case vicine puntate rigorosamente nella stessa direzione, mentre la mia guarda per i ..zzi suoi in varie posizioni: chissà cosa penseranno i vicini!
😀

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Come direbbero gli inglesi “I’m back!“.
Dopo una zingarata di due settimane (in cui ho staccato la spina) a zonzo girovagando senza meta in centro Italia, soprattutto in Umbria, e aimé (per la mia linea) soprattutto mangiando molte pappe buone, eccomi di ritorno.

Nokia N80Benché sia un tecnologo per lavoro e vocazione, non sono un consumista di tecnologie, sono piuttosto un utilitarista e quando acquisto qualcosa è perché mi serve e voglio sfruttarne tutte le potenzialità e il più a lungo possibile.

Stavo giusto riflettendo su quante cose ho fatto fare al mio Nokia N80 Internet Edition (non certo di ultima generazione, acquistato su eBay di seconda mano da un “tecno-consumista”, sistema operativo Symbian S60 3rd edition, con scheda di memoria aggiuntiva miniSD da 1Gb, e antenna GPS bluetooth RoyalTek) in questi giorni di vacanza:

  • Telefono GSM
  • SMS e MMS
  • Navigatore satellitare
  • Gestione posta elettronica
  • Navigazione web, infatti non avendo alcun programma per il viaggio si cercava di giorno in giorno un alloggio su Internet
  • Skype attraverso l’applicazione freeware Fring (che consente a cellulari con sistema operativo Symbian di poter utilizzare servizi come Skype, MSN Messenger, ICQ, Google Talk, SIP, Twitter, e altri), risparmiando così parecchi soldi di telefonate
  • Sveglia
  • Radio
  • Tastiera QwertyLettore MP3
  • Registratore Audio
  • Macchina fotografica
  • Videocamera, anche se la qualità è adatta più che altro per qualche ricordino sul web
  • Taccuino elettronico per appunti di viaggio con l’ausilio di una tastiera QWERTY bluetooth compatibile con il mio N80 comperata per meno di 20 euro su eBay

Il tutto al modico costo fisso e flat di 20 euro di TIM Maxxi Alice 100 che consente 100 ore di collegamento a Internet (UMTS/GPRS da usare in 30 gg.), e con una occupazione di spazio di una semplice tasca, cellulare e tastiera compresa.

Impressionante, vero?
Inoltre tanto spazio risparmiato in auto, che con una bimba al seguito non guasta mai.
🙂

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Locandina Serata Banda LargaLunedì sera c’è stato il tanto atteso incontro pubblico con gli operatori che offrono connettività a Banda Larga senza fili (wireless) nella nostra zona e più in generale nel Basso Garda. Io ero il moderatore della serata.

Gli operatori presenti erano: Phoenix, Eolo (DiRete), FastInternet Project (Associazione Punto di Riferimento), Linkem, Altronde Project (Garda Computers), Tele.fonica Italia.

La serata è stata molto partecipata ed è stata anche la riconferma che il tema della connettività (e quindi del digital divide) è molto sentito anche, e forse soprattutto, in piccoli paesi come i nostri non raggiunti da ADSL.
E’ stata un’occasione unica per avere una panoramica completa sulle opportunità di connessione veloce (a Banda Larga) a Internet nel nostro territorio.

Dopo una mia introduzione sulle tecnologie di connettività a Banda Larga, gli operatori hanno illustrato i loro prodotti. Io avevo forzato un po’ la mano invitandoli a non limitarsi alla pura e semplice offerta commerciale, ma chiedendo a loro di specificare tutti i costi, le banda di picco (sia in download che in upload), l’eventuale banda minima garantita, tempi di intervento, copertura del segnale, durata minima del contratto, eventuale servizio telefonico, ecc.

Devo ammettere che a parte Phoenix, FastInternetProject e DiRete le cui presentazioni sono state chiare e abbastanza complete (forse non è un caso che negli interventi del pubblico, chi ha attivato connessioni con questi tre operatori ha detto di essere soddisfatto del servizio offerto), gli altri operatori sono stati assolutamente insoddisfacenti sia per chiarezza che per completezza e non hanno consentito di capire pienamente le caratteristiche della loro offerta.

La parte invece degli interventi del pubblico è stata monopolizzata dal “caso Linkem”: non ci sono storie che tengano, il loro servizio a San Felice non sta funzionando come dovrebbe ed ha una qualità totalmente insoddisfacente con frequenti lunghi blocchi.
In particolare è emersa chiara l’importanza dell’assistenza post-vendita, del customer care e della velocità di intervento a fronte di un problema. Tutti temi che sono stati “rinfacciati” a Linkem, il cui call center è stato detto da tutti essere inadeguato a dare alcuna risposta e a garantire interventi in tempi “decenti”. La rappresentante di Linkem presente non ha potuto far altro che prenderne atto e ha detto che riporterà all’azienda tutte queste segnalazioni. Speriamo si possa risolvere presto questa spiacevole situazione.

Altro tema che è emerso è stata la banda minima garantita che alcuni operatori si sono detti per serietà non in grado di garantire in assoluto. A dire il vero hanno detto di non essere in grado di garantire in assoluto in particolare la totale continuità di servizio.
E’ vero, però dopo una discussione costruttiva abbiamo convenuto che un buon parametro per la valutazione della qualità di un servizio è il cosiddetto uptime, ovvero la percentuale di tempo annuale in cui negli anni sono riusciti a garantire continuità di connessione.
Quindi il consiglio è di richiedere agli operatori qual è il loro uptime di connessione, e se non ve lo danno … beh, traete voi le dovute conclusioni.

Ultimo tema significativo emerso è stato il fatto che Linkem per lo sviluppo dell’infrastruttura nella nostra zona abbia goduto di finanziamenti pubblici europei, per il tramite di Regione Lombardia e Provincia di Brescia, e quindi abbia dei doveri maggiori di dare risposta e soluzione ai cittadini (prima ancora che clienti) ai problemi tecnici e al servizio di assistenza.

Una serata certo animata e a tratti, soprattutto nella parte finale, un pochino confusa, però penso sia stata utile per avere il polso sulla professionalità degli operatori che hanno partecipato.

E comunque il consiglio emerso è, prima di scegliere un operatore, dare un’occhiata su cosa dicono in rete i suoi clienti, ad esempio cercando genericamente su Google, oppure sul molto animato e aggiornato forum di Anti Digital Divide.

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Locandina Serata Banda LargaIl prossimo lunedì 17 marzo alle 20.30 presso il Palazzo ex Monte di Pietà di San Felice sarò moderatore di un incontro pubblico organizzato dall’Associazione la Fonte dal titolo:

Connessione BANDA LARGA
Tecnologia senza fili

(La locandina – PDF)

Si tratta di un incontro pubblico in cui gli operatori di telecomunicazione che offrono connettività a Internet veloce (cosiddetta a larga banda) nella nostra zona e più in generale sul Basso Garda, presenteranno i dettagli commerciali, tecnici e logistici della loro offerta, il tutto in modo assolutamente divulgativo e a tutti comprensibile.
Un’occasione unica per farsi un quadro d’insieme delle offerte al fine di avere chiari tutti gli elementi che consentano di decidere la migliore soluzione in base alle proprie esigenze.

Vi aspetto numerosissimi e con molte domande !
🙂

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Le Pale di Spagna

Pale EolicheLeggo stamattina che il 10% dell’energia utilizzata in Spagna nel 2007 è stata prodotta dal vento!

Nel 2007 la capacità delle centrali eoliche è aumentata di oltre il 30% raggiungendo i 15.145 Megawatt.
Se si considera che l’intera produzione dell’Unione Europea è di 56.535 megawatt, non mi resta che esclamare un sentito: Complimenti Spagna!

Questa notizia mi ha fatto riflettere su quale grande contributo potrebbero dare in Italia le energie alternative “pulite” e rinnovabili, quali quelle solari ed eoliche attraverso la micro-cogenerazione diffusa evitando così i grandi impianti così impattanti sull’ambiente e sui territori.

Certo, non c’è da illudersi che possa bastare a soddisfare il fabbisogno nazionale, ma un vecchio proverbio greco dice …

fasouli to fasouli, gemizei to sakouli
(fagiolo dopo fagiolo, si rimpie il sacco)

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Ecologie Automobilistiche

Suv Lexus e Alfa 33Sembra strano ma queste due auto hanno un qualcosa in comune: delle piccole ecologie automobilistiche.

Quella sotto, una vecchia (18 anni) Alfa con cui provo ancora a solcare le nostre strade, dopo delle mie regolazioni ieri al rifornimento mi ha stupito in quanto ho scoperto che mi ha fatto una media di 17 km con un litro di GPL.
A parte il fatto che il GPL è molto più ecologico della benzina, stavo considerando che anche dal punto di vista economico equivarrebbe a fare oltre 40-45 Km con un litro di benzina.

Invece l’auto sopra è un vero sogno, il Suv della Lexus.
Ovviamente l’aspetto ecologico non ha nulla a che vedere con i suoi consumi (più del doppio della mia alfona), ma piuttosto con il suo rumore: praticamente assente!
Ogni volta che passo vicino ad una accesa, rimango sempre sbalordito a sentire quanto il rumore emesso sia praticamente analogo ad un leggero soffio.
Anche questa è ecologia, visto che si parla tanto di inquinamento sonoro.
Certo che stavo riflettendo sulla genialità degli ingegneri che hanno ideato soluzioni così straordinarie da praticamente azzerare le emissioni sonore di un così grande automezzo.

Brava alla mia vecchia carretta e un Bravo a quegli ingegneri!

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