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Ho appena terminato la prima parte del raccolto dalla mia pianta di cedri: 11 kg di profumatissimi cedri del Garda cresciuti solo a sole e acqua, oltre ogni bio.

Cedri del Garda

Sono contento perché dopo la forte gelata di due inverni fa avevo dovuto potare la pianta fino alla base nel disperato tentativo di salvarla. Pensavo fosse morta e invece la primavera successiva erano spuntati getti nuovi, da cui puntualmente dopo due anni sono nati questi bei cedri.

Come sempre preparerò un po’ di marmellata. Mi piacerebbe però fare anche qualcos’altro, visto che sono tanti e altri ne sono rimasti sulla pianta.

Accetto consigli e idee su nuove ricette!

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Che bella atmosfera c’era ieri in Valtenesi. Scorrazzando per i campi con la mia bicicletta era tutto un movimento pacioso di gente intenta a “góer” (raccogliere le olive in dialetto), molti rumori di “pettini”, reti a terra sotto gli ulivi, “scalì” (scala a pioli per la raccolta delle olive) incastrati tra i rami, Panda bianche riesumate con incorporati anziani con larghi camicioni infeltriti a scacchi, cappelli di paglia, bambini, famiglie, cani che correvano.

Poi animali, tanti animali in libertà, fagiani, lepri, pecore, tante pecore, a un certo punto sono stato circondato da centinaia di pecore, con molti simpatici agnellini incuriositi da me e dalla bicicletta …

Pecore

… e ancora, cavalli, tanti, tantissimi cavalli e cavalieri a passeggio con i Cavalieri del Garda

Cavalli in Valtenesi

Cavalli in ValtenesiCavalli in Valtenesi

… un’atmosfera immensamente rilassante!

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26 settembre 2013, dopo aver accompagnato Cami a scuola faccio una passeggiata fino al porto di San Felice, dove quattro attempati signori tedeschi stanno nuotando pacificamente nel lago.

Purtroppo non conoscendo il tedesco, con le due parole che so azzardo un “kalt?“, e loro, belli convinti “nein, lieber warm!“.

Beh, se lo dicono loro?
Il lago con la nebbiolina autunnale del mattino che nasconde la sponda veronese e con l’acqua calmissima è una vera meraviglia. La temperatura esterna è ottima pur essendo fine settembre, ormai autunno.
Massì, mi convinco, il mio underwear può tranquillamente essere scambiato per costume. Mi spoglio, entro in acqua convinto fino alla coscia e penso “azz, lieber warm un cavolo! E’ gelata!“.

Ma oramai sono giù e dopo un po’ ci si abitua.
Sul lago non c’è nessuno, solo silenzio finalmente, una immensa goduria!

Lago di Garda a settembre

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E’ già neve

Mammamia, che fine settimana meteorologicamente terrificante. Questa mattina il Pizzoccolo e il Baldo sono belli imbiancati. Il panorama è questo …

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Ieri, passeggiando nella neve lungo la ciclabile di San Felice del Benaco ed osservando il lago dal punto panoramico mi chiedevo:
meglio in Estate o in Inverno?

Per quanto mi riguarda non ho dubbi: Estate forever !!!!

Però mettendo a confronto le due foto panoramiche a 360° che ho fatto nello stesso punto in Estate e in Inverno, beh, devo dire che anche il panorama con la neve ha un certo fascino.

San Felice in Estate (cliccare per ingrandirla)

San Felice in Inverno (cliccare per ingrandirla)

P.S. – Per chi fosse interessato, per la composizione delle foto panoramiche ho utilizzato il software open source Hugin (http://hugin.sourceforge.net/), l’ho trovato particolarmente potente.

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Proprio un piacevole sabato pomeriggio quello scorso alla biblioteca di San Felice per il primo incontro con gli autori locali, con la presentazione del libro di poesie Mosaici di Anna Pillarella, il tutto impreziosito dalla musica dei Corimè accompagnati da Daniela Savoldi al violoncello.

Le poesie erano molto godibili e dolci, ispirate soprattutto al nostro territorio, come “Porto di San Felice” dedicata al nostro porto, oppure “Via degli Orti” dall’omonima bucolica via di Puegnago.

Per quanto riguarda i Corimè poi io sono un loro fan e quando posso li vado ad ascoltare, eh sì, perché dal vivo sanno trasmettere forti emozioni come pochi, oltre che essere degli straordinari musicisti che suonano sempre con grande cuore e carisma.

Il loro genere? Beh, lo definirei mediterraneo, con però quel tocco di modernità negli arrangiamenti che rende i loro brani attuali e molto coinvolgenti.

Emozionanti  per me in particolare “Amu la terra mia” e “Corimè“, ma anche il loro personale riarrangiamento di “Tu si na cosa grande” è da pelle d’oca.

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Il grave terremoto che ha colpito il basso lago di Garda alle 23.59 del 24 novembre 2004 è stato analizzato nei dettagli dalla scienza, poco o nulla però si sa dell’aspetto umano, delle paure, dei disagi, delle difficoltà, della ricostruzione.

Il nostro personale racconto di quella notte è uno di quelli che Camilla ama sentirsi periodicamente raccontare e noi ogni volta siamo quindi costretti a ripercorrere quei minuti, quelle ore, quei giorni, quelle settimane.

Nei giorni scorsi, dopo l’ennesima replica, Cami l’ha improvvisamente visualizzato in un disegno che mi è parso particolarmente completo per i suoi 6 anni, la nostra Tapisserie de Bayeux dell’evento 🙂 …

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Sì, lo so, forse così non è immediato, ecco quindi in breve il nostro personale racconto, così poi guardando il disegno tutto sembrerà chiarissimo:

Il nostro terremoto del Garda del 24 novembre 2004

24 novembre 2004, è sera, ora di dormire, Paola ed io ci infiliamo sotto le calde coperte.
Camilla è in pancia di Paola da 6 mesi allegramente scalciante, gliene mancano ancora 3 prima di vedere la luce, o almeno così pensavamo, visto che ha voluto poi bruciare i tempi di oltre 1 mese.

Alle 23.59 il letto trema in modo morbidamente energico, come fossimo su un materasso ad acqua (saprò dopo che tale effetto è dovuto alla natura argillosa del terreno su cui poggia la nostra casa). Tempo di riprendersi dal brusco risveglio e tutto è già terminato.

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6 ottobre ultimo bagno della stagione, beh, direi un’estate 2011 da ricordare, quasi sei mesi di bella temperatura, iniziata quest’anno già il 10 aprile!

L’altro giorno l’acqua era veramente pulitissima, nessuna persona, nessun motoscafo rumoroso, anche gli uccelli migratori sono già partiti quasi tutti, che bellezza!

Dai, voglio farla tragica …

… ed io che pensavo di aver fatto l’ultimo bagno a fine settembre in Grecia …

Dai, voglio farla ancor più tragica …

… il freddo, soprattutto al mattino è oramai arrivato, oggi 6°, SIG SIG, si va verso la stagione fredda che non amo per nulla, ho bisogno di una degna colonna sonora in cui crogiolarmi per qualche secondo in una consolatoria autocommiserazione …

… sì, trovata! Perfetta! The Call by Regina Spektor, eccola ..

… bon dai, mi sono autocommiserato abbastanza, ora sono pronto ad immergermi nell’autunno e poi nell’inverno: castagne arrivo!
😀

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Oggi il cielo era particolarmente terso, i colori nitidi e il panorama dalla Rocca di Manerba era meraviglioso, anche Cami e la sua bambola Jessie erano incantate, un po’ per il panorama e un po’ perché le rovine del castello sono una splendida location per giocare a fare le esploratrici.



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Primo tuffo della stagione

Acqua fresca, non fredda, sferzante, tonificante, rigenerante, sono queste le sensazioni di ieri sera dopo il primo bagno nel Garda della stagione con Cami, con vista sulla Rocca di Manerba.

Il pirlo poi rilassati al porto ha completato il quadretto. 😛

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Per chi soffre di vertigini forse non è il sentiero più adatto essendo a tratti esposto e a picco sul lago, però è abbastanza agevole.
Da buoni temerari è questa la passeggiata che abbiamo scelto di fare con Paola e Camilla.

Partenza da Prato della Fame (66 mslm) in riva al lago sulla Gardesana Occidentale a 6 km da Gargnano, lungo poi il sentiero 260 alla destra della limonaia ci si inerpica sulla costa rocciosa fino a Gardola di Tignale (555 mslm), dove si arriva dopo 1 ora e mezza circa soddisfatti e con gli occhi pieni di splendidi panorami.

Domenica scorsa era una giornata dal meteo ideale, pieno inverno ma temperature eccezionalmente alte, 18-20 gradi. Deciso: si va a camminare.

Lasciata l’auto al Prato della Fame (Pra’ de la fam) proprio sulla Gardesana di fronte alla grande limonaia riattivata dalla Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano,  proprio tra la limonaia e il bar-trattoria-hotel “Al Prà” parte la segnavia N° 260. Poco sopra i vecchi edifici in ristrutturazione si passa sopra un ponticello da dove si può ammirare la cascata del torrente Baès, dove viene anche raccolta l’acqua necessaria per irrigare i limoni.

Il primo tratto il sentiero sale sfruttando i punti deboli della parete rocciosa che sovrasta la costa dell’alto-Garda, e dove era più compatta la sede è stata ottenuta a colpi di piccone. Se penso che fino ai primi ‘900 (quando fu costruita la strada dal lago a Gardola) questa era la strada che percorrevano a piedi i primi turisti dell’altopiano di Tignale una volta scesi dal piroscafo, mi viene male.


Dopo circa 1 ora a quota 400 mslm improvvisamente termina la parete rocciosa e ci si trova su un’autentica terrazza naturale sul lago. Qui si possono vedere ancora gli anelli di ferro a cui era ancorata la vecchia teleferica che trasportava le merci dal lago fino a Tignale.

Da qui in poi ci si trova a percorrere un bel sentiero in mezzo a prati e ulivi, poco dopo si prende la segnovia N° 266 per Gardola.

Dopo non molto si incontra la strada principale nella frazione di Oldesio, dove noi ci siamo fermati a mangiare al piacevole ristorante “Al Terrazzo”, ottima cucina, prezzi onesti e splendido panorama su tutto il Lago di Garda e il Monte Baldo.

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Lo so, con il solstizio d’inverno astronomicamente parlando il giro di boa c’è già stato, ma io ho sempre bisogno di segni tangibili che mi diano la speranza che stiamo risollevando la china verso la primavera e poi l’estate.

Questa mattina ero in giro in bicicletta e finalmente ne ho avuto la prova: i cigni stanno tornando! 🙂
Al lago ce n’erano a decine …

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Ne ho le prove, ieri sera io c’ero a Felixia con gusto, la prima delle quattro giornate di Felixia (17-20 giugno), la festa che animerà San Felice del Benaco fino a domenica.

La serata non era cominciata sotto i buoni auspici, il forte temporale e la bufera di vento del mattino, la temperatura a picco, la speranza di una piacevole serata tra assaggi e musica che si infrange prima di cena contro la risposta “spiacente, i coupon li abbiamo terminati ancora una settimana fa“!

Vabbé, quando invece triste e senza speranza 🙂 stavo legando i pomodori nell’orto ecco la telefonata che mi diceva “se vuoi ce n’è uno“: yesss!! 😛
Alle 20.30 eccoci quindi tra i primi a fare il tour assaggiando piatti e vini di tutte le 19 postazioni gestite da ristoranti e produttori con l’aiuto delle mie donne, ma anche conversando piacevolmente con chi incontravamo.


Di gente ce n’era “il giusto” e in paese ad ogni angolo c’erano gruppi musicali che suonavano generi diversi, a proposito, splendida la versione acustica (chitarra e voce) di “ain’t no sunshine” del sempre immenso Adelmo Bassi.


E anche alcuni negozietti erano aperti, in particolare molta curiosità ho visto ha attirato la bottega del nostro rigattiere del paese.

Insomma, una piacevole serata di cui ho scattato anche qualche altra immagine.

Ma non finisce qua!

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San Felice del Benaco è oramai diventato un simbolo per tutti per la difesa dell’Acqua quale Bene Comune non mercificabile che deve rimanere quindi a gestione pubblica e Diritto Umano Fondamentale.

Il prossimo 10 aprile 2010 la Rete dei Comitati del Benaco per l’Acqua Pubblica (ReBeCAP) che riunisce varie associazioni gardesane che operano sul territorio e che si oppongono alla privatizzazione dell’acqua organizzano, organizzano a San Felice del Benaco una grande manifestazione articolata in tre momenti:

  • Corteo
  • Convegno
  • Concerto

La locandina (PDF)

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Anche sulla stampa di oggi continua il clamore suscitato dagli avvisi di garanzia ai vertici di GardaUno.

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Oggi è una giornata triste per tutto il Garda.

Il sostituto procuratore Paolo Abbritti ha concluso le indagini sulla grave epidemia che la scorsa estate ha colpito cittadini e turisti di San Felice del Benaco e ha emesso tre avvisi di garanzia per i vertici di Garda Uno: Presidente Mario Bocchio, per il Direttore Generale e per il Responsabile del settore ciclo idrico.

Il capo d’accusa per tutti e tre è grave, anzi, gravissimo: Epidemia Colposa.
Ora hanno venti giorni per sottoporsi ad interrogatorio prima della richiesta di rinvio a giudizio.

E’ una giornata triste e preoccupante per tutto il basso Garda perché poteva capitare in qualunque paese, visto che nelle motivazioni degli avvisi di garanzia sulla stampa si possono leggere frasi come:

I vertici di Garda Uno conoscevano le precarie condizioni dell’acquedotto. I germi erano dappertutto

………………

… la colpa dei tre è consistita in negligenza, imperizia e imprudenza, ma anche nell’inosservanza delle norme di buona tecnica nella gestione della rete comunale.

………………

I batteri, per l’accusa, hanno avuto vita facile grazie ad un complessivo e grave degrado dell’impianto. Arrugginito e aggredito da mitili il filtro a lago, intasato quello a sabbia, insufficiente la clorazione, invase delle acque superficiali del Garda quelle già depurate, in assenza di un impianto di trattamento contro le tossine prodotte dalle alghe, ma anche di competenze specifiche in seno all’azienda in grado di leggere la variazione dei parametri prodotti dalle analisi e quindi di prevedere il possibile rischio di un’epidemia diffusa attraverso l’acqua potabile

………………

Si parla anche di un adeguamento dell’impianto a bilancio rimasto solo sulla carta e i batteri hanno avuto vita facile in una rete arrugginita.

Ecco gli articoli apparsi sula stampa ieri e oggi:

Ovviamente nessuno è colpevole sino alla conclusione del processo, però è significativo che anche il magistrato abbia puntato decisamente il dito contro Garda Uno che fino ad ora si era sempre dichiarata estranea ai fatti.

Leggendo questi articoli devo dire che pare proprio avessimo ragione su molte cose dette in questi mesi sui blog e in paese, compreso che i lavori che ci hanno venduto come quasi un “premio” ai cittadini di San Felice del Benaco  come era già stato dichiarato pare siano in realtà un progetto che era però aimé e a nostre spese rimasto su carta.

Se i fatti fossero confermati ovviamente si prefigurerebbero gravissime responsabilità su come è stata e viene gestita GardaUno.

Da parte mia spero che i tre destinatari degli avvisi di garanzia possano portare elementi utili a loro difesa e per fare chiarezza, però personalmente non mi rassicura pensare che queste tre persone nel frattempo continuino a gestire la nostra acqua pubblica e soprattutto gli interventi massicci che sono in atto in questi giorni sul nostro acquedotto da parte di GardaUno.
Io continuo a pensare come mesi fa che sia necessaria una sospensione temporanea in via cautelativa dalla gestione dell’acqua di GardaUno, o quantomeno delle tre persone nelle decisioni che riguardano l’acqua pubblica.

Sull’articolo del BresciaOggi mi ha fatto molto ridere leggere che il Sindaco Paolo Rosa è da ieri irrintracciabile al cellulare che suona senza alcuna risposta, non ci credo, proprio Paolo che in questo periodo è attivissimo con annunci su stampa e televisioni: «dai Paolo, rispondi, nommmmm!!».

Avanti così fino alla verità e alle responsabilità, l’avevo detto che non avremmo mollato …

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E pensare che ritenevo un evento eccezionale la foto qui sotto che ho scattato domenica durante un gelido ma divertente giro in bicicletta su strade innevate in Valtenesi …

… e invece lunedì verso mezzanotte a San Felice la neve scendeva così

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Finalmente i cedri (o limoni giganti) rigorosamente bio (anzi, naturali, non avendo fatto alcun trattamento) della nostra pianta sono pronti!
La scorsa primavera ho raccolto il coraggio a quattro mani ed ho provato per la prima volta a potare io ed evidentemente devo averla azzeccata considerato che non ho mai visto una produzione del genere, guardare per credere: la pianta è letteralmente stracolma di magnifici, grandi e buonissimi cedri!
Pazzesco, non solo i tanti che si vedono esternamente, ma basta spostare i rami che ne compaiono di nuovi in continuazione.

Basta, ho deciso che mi metto a vendere al miglior offerente queste autentiche rarità! 🙂


Però con questo freddo mi sa che è meglio che mi affretti a fare la casetta alla pianta.
😐

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Lo ammetto, giovedì sera a Salò alla serata Vivere il Garda, il privilegio della bellezza, ne siamo consapevoli? sono andato più per onorare l’invito del mio amico Davide che per convinzione, infatti questo tipo di serate si rivelano spesso una “pizza” colossale di noiosi parrucconi che rievocano la solita “solfa” della bellezza del Garda nella letteratura, di Goethe, del Grand Tour, di D.H. Lawrence, come se sul Garda ci fossero passati solo loro negli ultimi secoli.

Invece questi decisi signori un po’ attempati, Vittorio Messori (scrittore), Attilio Mazza (giornalista) e Don Gabriele Scalmana (responsabile Diocesano della Pastorale del Creato) hanno dato a tutti noi una bella lezione di coraggio e immediatezza chiamando da subito e senza mezzi termini l’imputato con il suo nome: cemento sul Garda.

Non hanno usato giri di parole ed hanno chiamato le questioni con il loro nome, raccontando del possibile scempio dell’area intorno all’Abbazia di Maguzzano, probabilmente l’ultima area che fino ad ora si è salvata nel basso Garda, del Comune di Puegnago che pare essere il prossimo destinato a capitolare sotto un’ondata di cemento prevista, del ventilato spostamento e immensa cementificazione dell’area Tavina a Salò, di Pratomaggiore, della disumana e insipiente devastazione del territorio lungo tutta la statale da Cunettone di Salò a Desenzano, di una mega lottizzazione a Tremosine ora bloccata dalla magistratura in cui è stato asportato addirittura un pezzo di montagna, della scelta di edificare l’ex Campo Sportivo Amadei a Salò invece di farne un parco, dei residence alveari con mini-appartamenti che restano disabitati per 350 giorni all’anno, delle infiltrazioni della criminalità organizzata, degli oltre 1.000 appartamenti invenduti solo nel Comune di Salò, ecc.

Vittorio Messori, scrittore di successo e gardesano di adozione, non ha usato mezzi termini ed ha parlato nella migliore delle ipotesi di insipienza di Sindaci e Amministratori Comunali, di mancanza assoluta di cultura, di una deriva che favorisce solo l’inutile turismo “fagottaro” che non dà alcun vantaggio, tipo quello che nel fine settimana sommerge paesi come Desenzano di auto e persone che nella migliore delle ipotesi comprano solo un gelato o una bottiglietta d’acqua, e del fatto che oramai si tratta di una questione etica.

Messori, essendo i suoi libri tradotti in tutto il mondo, ci ha raccontato che spesso riceve visite da parte di colleghi o editori stranieri, i quali esprimono il desiderio di visitare Salò, sia per il suo passato di capitale della Magnifica Patria, sia per le ben tristi vicende di capitale della omonima Repubblica di Salò durante la II guerra mondiale.
Ci ha raccontato che nel tragitto da Desenzano (dove Messori abita) a Salò si vergogna a transitare lungo la statale e quindi prendendo tutte le scuse possibili percorre le stradine secondarie che attraversano tutti i paesini, e se siamo ridotti a questo vuol dire che siamo prossimi alla frutta!

Don Gabriele Scalmana ha usato parole chiare e importanti per tutti i credenti, dicendo che c’è un legame stretto tra fede cristiana ed ecologia, che vuol dire rispetto del creato, legame che tutti i fedeli che vanno in chiesa devono rispettare.

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