No, non sono impazzito, sto semplicemente parlando del Piroscafo Italia, già perché il suo varo risale al 5 maggio 1909, quindi fra poco compirà 100 anni!
Da buon “gardesano” inguaribile che l’estate ama molto vedere il lago dal lago ne avevo già parlato, ma dall’ultimo libro di Tullio Ferro “Vele color di cedro” (Editoriale Sometti) emergono notevoli curiosità storiche su questo piroscafo che a me piace molto, tra le quali il fatto che a seguito di un bombardamento aereo divenne un relitto sul fondo del Garda per ben 4 anni.
Fu costruito nel 1908 dalla Società Odero di Sestri Ponente, è lungo 50,22 m, largo 6,50 m, portata 600 passeggeri, velocità massima 24 Km/h, propulsore con due ruote a pale, ristorante a bordo.
Poco dopo il varo l’Italia fu causa di un incidente “diplomatico” tra l’Austria e l’Italia a causa della bandiera di bordo.
Al tempo infatti Riva del Garda era in territorio austriaco (e lo rimase fino al 1918) e c’era l’obbligo per i piroscafi della Società di Navigazione Lago di Garda che varcavano il confine posto all’altezza di Limone, di ammainare il tricolore italiano con lo stemma sabaudo e di alzare quello dell’imperiale regia marineria con i tre colori di traverso, quelli magiari, adottati dalla marina austroungarica.
Il capitano dell’Italia si rifiutò di ammainare il tricolore e ordinò di ritornare Peschiera.
Dopo qualche giorno a seguito di un chiarimento tra le autorità l’Italia fece ritorno a Riva senza problemi.
L’Italia ospitò personaggi illustri come Franz Kafka nel 1909 e nel 1913, oppure D.H. Lawrence nel 1912, che a bordo scrissero brani importanti rimasti nella storia della letteratura.
L’Italia venne anche impiegato in guerra.
Allo scoppio della prima guerra mondiale (il 24 maggio 1915) tutti i piroscafi vennero fatti rientrare a Peschiera a luci spente. L’Italia venne armato che tre cannoni da 57 mm. e due mitragliere, gli fu dato il colore grigioverde militare e a bordo ospitava il Comando della Marina da Guerra per il Garda.
Gli austriaci provarono a bombardarlo dai monti sopra Riva, fortunatamente però nessuna cannonata andò a segno.
Nella seconda guerra mondiale invece le cose andarono molto peggio e l’Italia fu addirittura affondato.
Alle 10,40 del 12 gennaio 1945 l’Italia si trovava presso il pontile di Sirmione ed anche se portava i segnali della Croce Rossa fu bombardato da quattro aerei alleati e in quell’attacco morì il pilota Guerrino Ceccon.
Andò peggio però il 18 gennaio 1945 quando a seguito di due bombardamenti aerei, alle 9 e alle 14, l’Italia affondò a circa un chilometro al largo di Sirmione nel golfo di Desenzano.
L’Italia rimase sul fondo come relitto per ben 4 anni, quando il 23 settembre 1949 alle ore 16 con una complessa operazione di recupero ritornò a galla e venne riportato nel cantiere di Peschiera.
Dopo tre anni di difficili lavori, il 21 giugno 1952 ritornò finalmente nuovamente a navigare e ancora oggi trasporta migliaia di turisti ogni anno, che camminano ammirati tra i suoi ponti, saloni e ristorante …
… compreso me, altro che Kafka!
🙂
Tra i migliaia di turisti ci sono anch’io che vengo spesso al lago e mi sposto con i battelli della Navigarda, il piroscafo ITALIA è in assoluto il più bello!!!!
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