Questa mattina nell’attesa che si asciugasse lo stucco nello studio prima della prima mano di bianco, ho fatto la classica biciclettata lungo la Valtenesi.
Passando da Manerba ho visto l’ennesima (di una lunga serie) vittoria del cemento sugli olivi sul lago di Garda; un altro oliveto storico spazzato via per far posto ad una nuova inutile cementificazione.
Ho pensato: “ma come fanno gli amministratori di Manerba a non capire che hanno delapidato l’unico patrimonio che hanno: il proprio territorio!”
Chiariamoci, niente di illecito, ma personalmente secondo la mia scala di valori ritengo profondamente ingiusto.
Da tempo con timore passando davanti a questo splendido (la mia foto composta non rende giustizia) terreno di Manerba penso: la prossima volta temo toccherà a lui.
Spero di rivelarmi un falso profeta!
Ciao Maurizio.
Un paio di gironi fa andando a Desenzano sono passato dalla Pieve di Manerba è ho potuto constatare che l’ultimo scorcio di lago che si può ancora vedere dalla strada è quello che hai riportato nella tua foto.
Da quel punto si riesce a vedere l’Isola del Garda. Una vista splendida sul nostro lago. Ho avuto il tuo stesso pensiero: “Ecco il prossimo terreno candidato a diventare residence”.
Pare davvero che a Manerba non ci sia limite all’edificabilità.
L’altra cosa che mi ha fatto riflettere su quello che tu chiami “inutile cementificazione” è la serie ininterrotta di cartelli VENDESI che si vede partendo da San Felice arrivando a Desenzano.
I medesimi cartelli VENDESI che ci sono fuori dai Residence di Manerba li troviamo fuori dai capannoni industriali sorti lungo la statale e davanti alla belle villette che sono sorte a San Felice nella zona delle paludi (vicino alla Palestra).
Su yahoo case si possono vedere in vendita le ville hollywoodiane di San Giovanni sopra il porto di Portese (http://it.eurekasa.yahoo.net/vendita/Lombardia/Brescia/Villa-San_Felice_Del_Benaco-1496909.html) .
Il fatto che ci siano tanti immobili invenduti indica che non c’è nessuna necessità di edificare queste tipologie di edifici (ville, residence, capannoni industriali) eppure in tutti i nostri comuni rivieraschi sono queste edificazioni che da 10 anni a questa parte le amministrazioni locali continuano a promuovere.
Mi ha fatto molto piacere leggere il tuo post sul tuo Blog, segno che “il popolo dei Blog” è sensibile a questi temi.
PS. Nel viaggio di ritorno da Desenzano mi sono imbattutto nella coda prima della galleria di Lonato e quindi mi “sono sentito in dovere” di dire la mia su quello anche sul blog di Marco Rizzini (http://marcorizzini.wordpress.com/2007/06/29/autovelox-a-lonatobella-trovata/)
E’ stato davvero un viaggio proficuo in termini blogistici 😉
Sai David, tempo fa parlando con un amico che lavora per una grossa ditta di costruzioni edili, mi riferiva di un fenomeno strano in atto, ovvero che unità immobiliari di valore inferiore ai 100-120 mila € vengono vendute con relativa facilità, quelle “di lusso” con valore superiore a 500 mila altrettanto con relativa facilità, mentre tutte quelle della fascia intermedia invece restano invendute.
La riflessione che facevamo è che negli ultimi anni forse c’è stata una redistribuzione di reddito a favore delle fasce alte e di fatto sta sparendo la classe media, quella dei nostri genitori tanto per capirci, e anche la nostra, estremizzando le condizioni di reddito.
Per quanto riguarda il Garda poi ritengo che i valori immobiliari siano veramente folli, tra l’altro cementificando in quel modo non si rendono conto che il nostro territorio diventa meno appetibile e tutto perde di valore.
Vabbé, il discorso sarebbe lungo e forse senza conclusioni, certo le Amministrazioni dovrebbero il più possibile cercare di resistere alla tentazione di far cassa con ICI e oneri di urbanizzazione a discapito del territorio, anche se comprendo che alla fine devono far tornare i bilanci …
Come dici tu il discorso sarebbe lungo e davvero forse senza conclusione.
Quello che credo io è che ICI e oneri di urbanizzazione siano due specchietti per le allodole per giustificare le scelte delle amministrazioni locali. Si tratta di scegliere se urbanizzare o no. Si tratta di come scegliere di spendere i soldi.
Le polemiche che ci sono a Puegnago circa l’acquedotto e i servizi in relazione agli ultimi sviluppi edilizi (zona Raffa per esempio) dimostrano che gli oneri di urbanizzazione alla fine di tutto coprono (o dovrebbero coprire) i costi necessari a realizzare i servizi e le infrastrutture. (per stare in tema ricordo che Puegnago non ha scuola media e i ragazzi di Puegnago si dividono far le due scuole medie di San Felice e Manerba andando a gravare sul bilancio di questi due comuni per quanto riguarda le esigenze di edilizia scolastica)
Non per nulla gli oneri di urbanizzazione si chiamano così perchè dovrebbero servire per coprire i costi relativi alle nuove esigenze create dall’urbanizzazione di nuove aree.
Per l’ICI il discorso è analogo. A San Felice si raccolgono per l’ICI circa un milione centomila euro. L’incremento legato alle nuove edificazioni per quanto importante non varia in modo sensibile il bilancio. Visto infine le arie che tirano su questo tema (a livello nazionale si parla di togliere o ridurre questa tassa), come amministratore locale non mi giocherei certamente la carta ICI per pianificare investimenti economici futuri.
Resta infine quello che è il vero motivo del proliferare di urbanizzazioni importanti (non solo sul Garda ma un po’ ovunque), il bilancio personale di alcuni amministratori pubblici.
Personalmente non posso spiegarmi diversamente il perchè di molte scelte compiute.
Se ho capito bene dove abiti tu sono le ultime case in edilizia economico popolare realizzare a San Felicie e risalgono ad oltre 10 anni fa.
Dove abito io sono le penultime ed hanno un paio di anni di più.
Non so bene nel blocco dove abiti tu, ma dal racconto della grigliata ferragostana intuisco che molte case sono abitate da gente che abita regolarmente a San Felice.
In quelle dove abito io su 27 alloggi solo uno (quasi due) non sono utilizzati da famiglie residenti. Molte di queste 25,5 famiglie residenti hanno molti figli (chi 5, chi 4, chi 3, alcuni 2).
Nelle più recenti urbanizzazioni (mi viene in mente via Boschette a Portese, il residence dietro la chiesa di Portese, le villette della zona Paludi) non credo che valgano i medesimi rapporti numero abitazioni su numero (e numerosità) famiglie.
Queste considerazioni dovrebbero guidare chi fa le scelte urbanistiche. Le scelte fatte modificano in un senso o nell’altro il tessuto sociale del paese in cui si vive, non solo il bilancio comunale .
Anche sugli altri discorsi che fai sono infine d’accordo e quindi non aggiungo altro.
Ciao e grazie per il dialogo (no monologo) che mi permetti di fare su temi che penso siano importanti per tutti.