Che bella atmosfera c’era ieri in Valtenesi. Scorrazzando per i campi con la mia bicicletta era tutto un movimento pacioso di gente intenta a “góer” (raccogliere le olive in dialetto), molti rumori di “pettini”, reti a terra sotto gli ulivi, “scalì” (scala a pioli per la raccolta delle olive) incastrati tra i rami, Panda bianche riesumate con incorporati anziani con larghi camicioni infeltriti a scacchi, cappelli di paglia, bambini, famiglie, cani che correvano.
Poi animali, tanti animali in libertà, fagiani, lepri, pecore, tante pecore, a un certo punto sono stato circondato da centinaia di pecore, con molti simpatici agnellini incuriositi da me e dalla bicicletta …
… e ancora, cavalli, tanti, tantissimi cavalli e cavalieri a passeggio con i Cavalieri del Garda …
Pare proprio un paradiso in terra, ed effettivamente vi sono luoghi idilliaci che sembrano dipinti, come l’Isola del Garda presentata nel video da Alberta Cavazza, o come l’azienda agricola Le Chiusure presentata dall’amico Alessandro Luzzago, ma anche il Santuario della Madonna del Carmine o la chiesetta di San Fermo e il promontorio retrostante.
San Felice però vi assicuro è un paese certamente carino, ma non è tutto così meraviglioso come l’occhio di Marco Preti ha splendidamente illustrato.
Questo video è tratto da Warda (che sono riuscito finalmente a guardare per la prima volta qualche sera fa), un bellissimo film documentario di Marco Preti e commissionato dall’Unione Comuni della Valtenesi (che ne detiene i diritti ed a cui va tutta la mia personale riconoscenza per questa splendida e lungimirante opera) girato raccogliendo luci, paesaggi e volti della nostra Valtenesi. Un lavoro di 1 anno dedicando 2 mesi di riprese per ogni paese: Moniga e San Felice durante l’estate, Soiano in autunno, Padenghe e Polpenazze d’inverno e Manerba in primavera.
Warda mostra l’aspetto più antico e romantico dei sei paesi della Valtenesi, l’unica vera ricchezza.
Veramente meraviglioso, immagini bellissime, la Valtenesi che vorrei e che mi piacerebbe si mantenesse, con una musica splendida, intensa ed evocativa del Quartetto l’Escargot (bellissima ad esempio “In Cammino“).
Eccone il trailer ufficiale, anche se personalmente preferisco la parte con le testimonianze:
Da Warda emerge che, come sempre, la bellezza di un territorio è fatta da poche persone fattive e illuminate. Voglio quindi rendere il mio personale omaggio a quelli che nel documentario hanno dato la propria testimonianza di vita e che a mio avviso sono i veri eroi e preziosissimi custodi del nostro territorio e della nostra identità, persone che, ognuna nel proprio ambito, contribuiscono a rendere il luogo in cui vivo un vero e prezioso tesoro, famoso fin dai tempi della Roma antica per la maestosità del panorama alpino e la mitezza del clima mediterraneo:
E pensare che ritenevo un evento eccezionale la foto qui sotto che ho scattato domenica durante un gelido ma divertente giro in bicicletta su strade innevate in Valtenesi …
… e invece lunedì verso mezzanotte a San Felice la neve scendeva così
Mercoledì, non ho potuto non approfittare del sole meraviglioso per una bella sgambata in bicicletta.
Partito con l’idea di fare il mio classico giro in Valtenesi alla fine preso dall’esaltazione per la bella giornata e visto il buono stato delle mie gambe (alla fine erano però un po’ indolenzite) ho optato per un bel giro di oltre 45 km sempre lungo la Valtenesi, a cavallo tra il lago di Garda e le colline, un percorso molto panoramico, soprattutto nella prima parte e abbastanza tecnico nella seconda metà, caratterizzata da continui strappi, nulla di impossibile ma è necessario essere sempre lucidi e dosare le forze onde evitare il rischio di rimanere senza energie.
Partendo da San Felice del Benaco, si prosegue per Manerba (dove si percorre anche un tratto di spiaggia) e Moniga, per poi raggiungere Padenghe percorrendo una stradina di campagna.
Da lì comincia la seconda parte un po’ più tecnica passando per Soiano del Lago e Polpenazze, dove si devia in direzione Calvagese; arrivati a Castrezzone si prosegue in direzione Muscoline e a Morsone si devia verso San Quirico. Da lì si prende la strada per i Laghetti di Sovenigo, dove si incrocia la ciclabile Salò – Lonato che passando nei pressi della Chiesetta degli Alpini porta a Villa di Salò e attraversata la statale si raggiunge Salò, da dove si ritorna nuovamente a San Felice.
La colonna sonora che ho scelto per accompagnarmi in questo giretto era composta principalmente da tre brani italiani:
L’amico Davide mi gira l’invito a questo importante incontro promosso dalla Associazione Amici del Golfo di Salò:
Vallesabbia, Valtenesi, Valvestino, Riviera Bresciana del Garda
Dove va la Sanità Pubblica?
Incontro pubblico con la Dott.ssa Mara Azzi
Direttore Geneare Azienda Ospedaliera di Desenzano
La situazione della Sanità gardesana
Il nuovo progetto per l’Ospedale di Gavardo
Quali prospettive per l’Ospedale di Salò
Introdurrà il Sindaco di Salò Avv. Giampiero Cipani
Martedì 14 ottobre 2008 – Ore 20.45
Palazzo Municipare – Sala dei Provveditori – Salò Sono tutti invitati a partecipare!
La storia della sanità della riviera bresciana del Garda (Desenzano a parte che invece è un esempio virtuoso) degli ultimi vent’anni è fatta di campanilismi, miopie e di negazione degli interessi dei cittadini a favore di quelli di piccoli centri di potere locali.
Tutti si rendono conto del non senso nel continuare ad investire nell’Ospedale di Gavardo che essendo in centro al paese è oramai bloccato nelle sue possibilità di sviluppo, e altrettanto ovviamente è impensabile una rinascita dell’Ospedale di Salò essendo in pieno centro cittadino sempre congestionato dal traffico ed essendo un edificio storico con quindi tutte le difficoltà e i costi nel renderlo funzionale e a norma.
La soluzione sarebbe a mio avviso (ma anche a detta di molti) quella di un nuovo ospedale funzionale in una zona più baricentrica rispetto ai due, ad esempio nella zona di Salò-Cunettone o Roé Volciano come si ventila da anni.
La dirigenza della sanità gardesana invece continua ad insistere su queste due strutture oramai obsolete e quindi con possibilità di sviluppo quasi nulle.
Andrò a vedere cosa dirà domani sera la Dott.ssa Azzi, speriamo parole sagge e idee concrete.
😐
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