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Posts Tagged ‘san felice del benaco’

Cittadini 10, istituzioni 3, è l’amaro esito della serata pubblica che si è tenuta ieri sera a San Felice del Benaco sul nuovo grave caso di inquinamento virale dell’acqua fornita dall’acquedotto, presenti il Sindaco Paolo Rosa, Fulgenzio Ferri di ATS Brescia (Direttore del Servizio Igiene e Sanità Pubblica), Paolo Saurgnani (Direttore generale di Acque Bresciane) accompagnato dai collaboratori Bozza, Scalmana e Sinatra.

seratapubblicaacqua-20180709

Pur con la tensione data dall’esasperazione per la situazione da terzo mondo che ci sta vedendo coinvolti, i Cittadini di San Felice hanno dato un’esemplare lezione di educazione, con interventi sempre pertinenti, sentiti, documentati e competenti.

Purtroppo per le istituzioni che dovrebbero governare il nostro bene acqua è stato un vero fallimento: dopo 12 giorni di silenzio dall’ordinanza di divieto di uso dell’acqua non sono stati in grado di fornire elementi utili, sia in merito alla problematica, sia di igiene e gestione quotidiana.

È emerso chiaramente quanto Comune, ATS, AATO (non presente all’incontro) e Acque Bresciane lavorino purtroppo a compartimenti stagni, non comunichino e neppure collaborino tra loro.
Sarebbe quindi auspicabile che istituzioni sovraordinate li obbligassero a lavorare insieme come team unico per l’acqua, ognuno con le proprie competenze, con conferenze di servizi frequenti (anziché non-parlarsi a carte “bollate” protocollate), con una comunicazione pubblica, continua, completa e trasparente ai cittadini per cui lavorano.
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L’epidemia di gastroenterite che ha colpito migliaia di abitanti e turisti di San Felice del Benaco nel giugno del 2009 ha avuto conseguenze di lungo periodo o croniche sulla nostra salute?

La risposta è

acqua-ajgLo stabilisce la ricerca scientifica “Incidence of Post-Infectious Irritable Bowel Syndrome and Functional Intestinal Disorders Following a Water-Borne Viral Gastroenteritis Outbreak*1 (Incidenza della Sindrome dell’Intestino Irritabile post-infettiva e disturbi intestinali funzionali a seguito di una epidemia di gastroenterite virale trasmessa dall’acqua), pubblicata su The American Journal of Gastroenterology  107 (2012) a firma di Barbara Zanini, Chiara Ricci, Francesca Caselani, Alberto Magni, Anna Maria Laronga e Alberto Lanzini, dell’unità di Gastroenterologia di Università e Spedali Civili di Brescia, Floriana Bandera, Medicina Generale di ASL Brescia, oltre che di tutti i medici locali e dei vertici di ASL Brescia *2.

Premetto che non sono un medico, ma cerco semplicemente di riportare quanto ho compreso della ricerca.

La Sindrome dell’Intestino Irritabile post-infettiva (PI-IBS) è la comparsa di sintomi di Sindrome dell’Intestino Irritabile (IBS) a seguito di una malattia acuta caratterizzata da due o più tra febbre, vomito, diarrea, coprocoltura positiva.
PI-IBS è una condizione cronica che implica infiammazione cronica, aumento della permeabilità intestinale, variazione della flora intestinale, alterazione delle funzioni neuromuscolari.
L’incidenza di PI-IBS a seguito di una gastroenterite di origine batterica è stimata tra il 4% e il 31% della popolazione colpita.

Vi erano invece poche evidenze scientifiche sull’incidenza di PI-IBS a seguito di una gastroenterite di origine virale, come invece è stato il caso di quella di San Felice.

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bilanciaLo scorso 14 dicembre 2015 si è chiuso il Processo d’Appello per la grave epidemia di gastroenterite che ha colpito migliaia di abitanti e turisti di San Felice del Benaco nel giugno del 2009.

Confermata la condanna penale per Mario GiacomelliResponsabile del settore ciclo idrico integrato di Garda Uno, con pena ridotta a 1 anno e 1 mese per la concessione dell’attenuante del risarcimento danni.

Per il Direttore Generale di Garda Uno Franco Richetti è stato invece deciso il non luogo a procedere per estinzione del reato, a seguito del suo decesso.

Anche l’Appello ha quindi confermato che l’epidemia è stata causata dall’acqua infetta dell’acquedotto di San Felice, a causa di una colposa insufficiente manutenzione da parte di Garda Uno.

Questa è la “verità” giudiziaria che continua la sua strada.

Ma la “verità” sanitaria invece?
Le autorità preposte hanno approfondito o stanno approfondendo scientificamente possibili effetti di lungo periodo sulla nostra salute a seguito dell’epidemia del 2009?

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locandina-serataacqua1Il prossimo martedì 29 aprile 2014 alle ore 20.45, al Palazzo ex Monte di Pietà di San Felice del Benaco terrò una serata dedicata alla nostra acqua potabile e a quali iniziative provare a mettere in campo per ritornare ad avere fiducia dopo l’epidemia di gastroenterite dell’estate 2009.

Ripercorreremo brevemente le note vicende che ci hanno colpito, per comprendere l’origine e la fondatezza di questa mancanza di fiducia nella nostra acqua diffusa tra i cittadini di San Felice.  Lo faremo però per guardare finalmente avanti e capire cosa fare.

Il Prof. Gianluigi FondraAssessore all’Ambiente, Verde, Cave e Protezione Civile del Comune di Brescia, verrà ad illustrarci l’esperienza del loro Osservatorio “Acqua bene comune”una risposta meritoria, oltre che una responsabile cooperazione interistituzionale tra tutti i soggetti preposti al controllo e gestione dell’acqua pubblica (Comune, ASL, A2A), insieme a cittadini, scuole e mondo della ricerca.
Tutti insieme per rispondere in modo efficace alla crescente preoccupazione dei cittadini bresciani a seguito della diffusione di notizie sulla contaminazione delle falde acquifere, e alla conseguente pressante domanda alle istituzioni “che acqua beviamo a Brescia?“, facendolo però in modo semplice e comprensibile a chiunque.

Già, perché è proprio la trasparenza dell’informazione sulla qualità dell’acqua che scende dai nostri rubinetti la condizione imprescindibile per il ritorno della fiducia, mi verrebbe da dire non solo nell’acqua, ma in generale nelle nostre istituzioni.

Ciò non lo dico solo io, ma l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) che nelle sue Linee Guida per la Qualità dell’Acqua Potabile, in un paio di punti importanti invita alla trasparenza dell’informazione sulla qualità dell’acqua. Ecco un mio estratto:

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bilanciaQuesta sera 8 febbraio ero presente nell’aula 28 del Tribunale di Brescia, quando poco prima delle 18 è stata emessa la sentenza di I grado che condanna per epidemia colposa a 1 anno e 4 mesi di reclusione (pena sospesa) il Direttore Generale di Garda Uno Franco Richetti, e il Responsabile del settore ciclo idrico integrato di Garda Uno Mario Giacomelli. I due sono stati condannati anche ad una serie di risarcimenti delle parti civili rimanenti, soprattutto attività ricettive e di ristorazione, per varie decine di migliaia di euro.
Assoluzione invece il Presidente di Garda Uno Mario Bocchio.

Finalmente un punto fermo ed una certezza nella grave epidemia di gastroenterite che ha colpito migliaia di abitatanti e turisti di San Felice del Benaco nel giugno 2009: la sentenza di I grado ha sancito che l’epidemia è stata causata dall’acqua infetta dell’acquedotto di San Felice, per una colposamente insufficiente attività di manutenzione da parte di Garda Uno.

E’ stata la mia prima volta in un’aula di tribunale, non avevo mai assistito ad un processo, e la mia prima sensazione è di sincero e umano dispiacere per le condanne.
waterIl giudice però, dopo una lunga e ampia fase dibattimentale, con questa sentenza ha dato un segnale importante: l’acqua è un bene comune primario che va gestito con la massima cura, attenzione e perizia, oltre che mettendo in atto agni azione possibile di prevenzione.

A mio personale avviso questa sentenza dovrebbe stimolare i Sindaci del basso Garda, “azionisti” unici di Garda Uno, a prendere politicamente atto che ora c’è bisogno di ridare fiducia nella nostra acqua pubblica a cittadini e operatori, con un deciso cambio di rotta che non può che passare dalla massima trasparenza e diffusione costante e puntuale di dati sull’acqua e informazioni di gestione, dalla interazione e coinvolgimento delle comunità di riferimento (applicando le Linee Guida per la Qualità dell’Acqua Potabile dell’OMS Organizzazione Mondiale della Sanità), ma anche aimé da una riflessione sulla necessità di rinnovo nella dirigenza deputata alla gestione della Nostra acqua pubblica.

P.S. – Si chiude finalmente il primo capitolo di questa spiacevole vicenda. Confesso di essere particolarmente esausto, ma sento di non aver sprecato le mie energie se questo lavoro sarà utile per avere un’acqua di ottima qualità per Camilla, per i nostri figli e per tutti noi.

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Notizia da Editoriale Bresciana:

Due anni e quattro mesi. Questa la condanna chiesta dal Pubblico Ministero Claudio Pinto per i vertici di Garda Uno. Per Mario Bocchio (Presidente), Romano Richetti (Direttore Generale) e Mario Giacomelli (Responsabile del settore ciclo idrico).

I tre imputati nel processo per l’epidemia provocata a San Felice del Benaco nell’estate del 2009 dall’acqua infetta. Più di 3500 le persone colpite dal virus. La sentenza è attesa il prossimo 8 febbraio.

Notizia da gruppo BresciaOggi:

Due anni e quattro mesi ciascuno. Queste le richieste di condanne avanzate oggi dal pubblico ministero durante il processo che vede sul banco degli imputati tre dirigenti dell’azienda “Garda Uno” accusati di epidemia colposa.

I fatti risalgono all’estate 2009 quando duemila persone, per lo piu’ residenti a San Felice, rimasero vittime di un’intossicazione causata da un mix di micidiali batteri. A provocarla, secondo l’accusa, fu l’acqua infetta sgorgata dall’acquedotto gestito da Garda Uno. Il processo è stato aggiornato all’8 febbraio, quando dovrebbe essere emessa la sentenza.

Per chi fosse interessato a tutta la vicenda della grave epidemia che ha colpito San Felice del Benaco nell’estate del 2009.

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Un paio giorni fa leggevo il resoconto da parte del Comitato Acqua Benaco dell’udienza del 13 dicembre, con cui si è chiusa la fase istruttoria del processo penale a carico dei vertici di Garda Uno imputati di epidemia colposa, per la grave epidemia di gastroenterite che ha colpito San Felice del Benaco nel giugno 2009.

Ritengo personalmente molto preoccupanti le deposizioni dei tre imputati di epidemia colposa Mario Bocchio (Presidente di Garda Uno), Franco Richetti (Direttore Generale di Garda Uno),  Mario Giacomelli (Responsabile del settore ciclo idrico integrato di Garda Uno).

In particolare nel resoconto leggo che l’Ing. Giacomelli alla domanda “Perché non avete mai fatto interventi sui filtri dal momento della presa in carico? (dell’acquedotto da parte di Garda Uno)” risponde che “non c’erano avvisaglie ed un intervento era già stato fatto nel 2006”, domanda “ma non dovrebbe essere un intervento annuale?” risposta “… ma … se non ci sono avvisaglie…”.

Ma dico io, si sta parlando di acqua potabile, la prevenzione e il controllo sono fondamentali!

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Qualche giorno fa, in una delle mie saltuarie corsette serali stavo come al solito percorrendo la ciclabile di San Felice; all’altezza del cimitero mi sono fermato ad ammirare la bellezza del terreno di fronte, con le spighe in piena vegetazione: una meraviglia, non ho potuto non scattare qualche immagine …

… anzi, già che c’ero ho realizzato due suggestive panoramiche da diverse prospettive:

Clicca per ingrandire

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Purtroppo questo suggestivo terreno è stato individuato dall’Amministrazione comunale di San Felice, presieduta dal Sindaco Paolo Rosa, come luogo dove far sorgere un centro sportivo, con campetti da calcio e una notevole colata di cemento per servizi accessori.

Io non sono d’accordo con questa decisione per vari motivi:

  • Morale: i luoghi intorno ad un cimitero dovrebbero essere il più possibile oasi di pace, silenzio e bellezza, tali da garantire ai parenti dei defunti la giusta intimità, il rispetto del loro dolore e un ambiente che li aiuti ad alleviare e conciliarsi con la sofferenza nella commemorazione dei propri cari.
    Purtroppo questo terreno si trova a poche decine di metri dal cimitero; posso solo immaginare lo sgradevole contrasto che si creerebbe con le urla festanti dei tifosi dopo un goal, mentre a pochi metri persone piangono i propri cari defunti. (altro…)

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Nei giorni scorsi sono apparsi sui muri di San Felice questi cartelli piuttosto vistosi:

Il gruppo civico Giovani e Vivere San Felice – Portese – Cisano
RINGRAZIA l’Amministrazione Paolo Rosa
per il collegamento ADSL Internet via cavo a San Felice del Benaco

Come ho scritto per Manerba sono contento che un Comune annunci con tanta enfasi l’arrivo dell’ADSL, segno che il lavorìo ai fianchi di questi anni ha dato i suoi frutti, ma anche e soprattutto sono maturati i tempi in modo naturale in merito alla coscienza dell’importanza della banda larga.

Anche per San Felice voglio però ricordare che nessuna Amministrazione porta da sola l’ADSL, ma è sempre un lavoro di squadra di Europa, Governo, Regione, aziende di telecomunicazioni, gruppi locali di pressione, qualche persona sensibile che lavora silenziosamente, e certamente poi anche dell’Amministrazione Comunale con, immagino, le autorizzazioni necessarie per la posa della tratta in fibra ottica.
Anche per San Felice a mio avviso un semplice rallegramento e ringraziamento a tutti per il risultato raggiunto sarebbe stato più elegante, considerando anche che in questo caso, visto il mittente, è un po’ come “autoringraziarsi” di un risultato non conseguito esclusivamente.

Forse poi non molti sanno che in realtà ci sono due zone non ancora coperte da ADSL a San Felice, in particolare una con un centinaio di utenze nella zona Viale Italia – “distributore Esso” tanto per capirci,  e un’altra a Cisano.

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Ieri sera ero all’incontro pubblico in cui è stato presentata la proposta di progetto per il nuovo centro polifunzionale e l’annesso parco pubblico in località Paludi di San Felice del Benaco da parte dell’architetto Palerm della impresa aggiudicataria Palerm&Tabares De Nava Architectors SLP.

Personalmente l’ho trovata finalmente proprio una bella serata.
Il progetto mi è piaciuto molto, soprattutto per il suo profondo rispetto della skyline del paese, per la percezione di integrazione armonica con la natura del parco e per il bassissimo impatto visivo; come diceva Nicola un esempio di come una bella architettura possa suscitare emozioni.
La discussione poi con Sindaco, Giunta e progettisti è stata franca, ma personalmente l’ho trovata rispettosa, leale, costruttiva e chiarificatrice.

In particolare la maggiore preoccupazione era che l’Amministrazione andasse ad aggravare ulteriormente la già pesante situazione debitoria, accendendendo nuovi mutui per finanziare la realizzazione di tale opera.

Il Sindaco Paolo Rosa ha però rassicurato dicendo che non verranno accesi nuovi mutui, ma che tale opera verrà finanziata completamente attraverso la vendita di proprietà comunali ritenute non strategiche, e che i vari lotti verranno realizzati solo con la piena disponibilità dei fondi necessari per la copertura dei costi.

Bene, ovviamente monitoreremo attentamente che queste promesse vengano mantenute (e che le vendite non si trasformino in svendite, e che tali proprietà non siano poi in realtà vari terreni da lottizzare), ma se così sarà, questo progetto mi pare accettabile, anche perché sin da fine 2008 sostengo anch’io l’idea di una tale opera.

Per chi comunque non c’era ieri sera ho provato a riscrivere i contenuti che mi ricordo del mio intervento, ovviamente segnalatemi eventuali dati inesatti che così provvedo subito a rettificarli:

Grazie per la presentazione del progetto, personalmente l’ho molto apprezzato.

Non entrerò nel merito della collocazione e della struttura, già oggetto di un acceso dibattito nei mesi scorsi in paese, anche se ritengo che per l’importanza per il nostro Comune di tale progetto, non solo dal punto di vista urbanistico ma anche economico, sarebbe stato doveroso il ricorso da parte dell’Amministrazione ad un referendum consultivo, come previsto dall’art. 34 dello Statuto comunale, anche alla luce delle oltre 600 firme di cittadini favorevoli al perseguimento di un’idea alternativa annessa al centro storico, numeri che, voglio sottolineare ai promotori dell’iniziativa, sarebbero stati comunque ampiamente sufficienti a richiedere l’indizione del referendum.

Ritornando però al progetto presentato, la mia domanda è: ce lo possiamo permettere?

Ho provato quindi a documentarmi sulla situazione economica delle casse comunali.

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Ieri, passeggiando nella neve lungo la ciclabile di San Felice del Benaco ed osservando il lago dal punto panoramico mi chiedevo:
meglio in Estate o in Inverno?

Per quanto mi riguarda non ho dubbi: Estate forever !!!!

Però mettendo a confronto le due foto panoramiche a 360° che ho fatto nello stesso punto in Estate e in Inverno, beh, devo dire che anche il panorama con la neve ha un certo fascino.

San Felice in Estate (cliccare per ingrandirla)

San Felice in Inverno (cliccare per ingrandirla)

P.S. – Per chi fosse interessato, per la composizione delle foto panoramiche ho utilizzato il software open source Hugin (http://hugin.sourceforge.net/), l’ho trovato particolarmente potente.

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Nel 2011 l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha pubblicato la 4^ edizione delle Linee Guida per la Qualità dell’Acqua Potabile.
Sono linee guida rivolte ai Governi perchè migliorino la qualità dell’acqua potabile adottando un programma di sicurezza, obbligando a valutare il rischio di agenti contaminanti nella fornitura d’acqua.

Quando implementato dai singoli paesi, ”questo approccio – spiega l’OMS – potrà dare miglioramenti significativi e sostenibili della salute pubblica”. Le linee guida costringono infatti i fornitori d’acqua a valutare il potenziale rischio di contaminanti, dal bacino fino ai consumatori, prendere provvedimenti di conseguenza e documentare il processo.

Scusate, ma pensando alla grave epidemia che ha colpito San Felice nel 2009, quando leggo quanto scrive l’OMS, mi viene da sorridere pensando alle nostre autorità e a Garda Uno, e al fatto che ancora non abbiamo alcuna informazione sulla qualità dell’acqua che beviamo, e che neppure si degnano di rispondere alla proposta dell’Open Day del Comitato Acqua Benaco che andava proprio nella direzione auspicata dall’OMS.

Leggete per credere un paio di estratti (scusate eventuali imprecisioni nella mia traduzione fatta al volo):

4.6 Documentation and communication
……

The right of consumers to health-related information on the water supplied to them for domestic purposes is fundamental. However, in many communities, the simple right of access to information will not ensure that individuals are aware of the quality of the water supplied to them; furthermore, the probability of  consuming unsafe water may be relatively high. The agencies responsible for monitoring should therefore develop strategies for disseminating and explaining the significance of health-related information.

4.6 Documentazione e comunicazione
……

Il diritto dei consumatori ad avere informazioni sanitarie in merito all’acqua loro fornita per finalità domestiche è fondamentale. Ad ogni modo, in molte comunità, il semplice diritto di accesso alle informazioni non assicura che le persone siano pienamente coscienti della qualità dell’acqua loro fornita; inoltre la probabilità di consumare acqua non sicura può essere relativamente alta. Le agenzie responsabili del monitoraggio dovrebbero quindi sviluppare strategie per divulgare e spiegare il significato delle informazioni sanitarie.

oppure questa che è ancora più sconvolgente

5.5.1 Interaction with community and consumers
The right of consumers to information on the safety of the water supplied to them for domestic purposes is fundamental

Community participation is a desirable component of surveillance, particularly for community and household drinking-water supplies. As primary beneficiaries of improved drinking-water supplies, community members have a right to take part in decision-making. The community represents a resource that can be drawn upon for local knowledge and experience.

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Cari Sanfeliciani, finalmente da qualche giorno San Felice del Benaco ha l’ADSL, quindi si può già richiedere l’attivazione al fornitore che preferite!

Questo è proprio un bel regalo di Natale sulla cui importanza e urgenza sto insistendo e anni e finalmente siamo riusciti ad ottenere questo importantissimo risultato.

Non voglio dilungarmi sull’importanza di non essere più “digital divided”, ma i benefici nel breve-medio periodo nell’avere ampia disponibilità di connettività a banda larga sono molteplici, ampiamente provati e documentati e ne avevo parlato nel mio pseudo-programma elettorale “europeo”.

Bene dai, alla fine sono anche contento che:

Se poi penso che il modello che avevo proposto è stato applicato su tutta la Provincia, la Regione Lombardia e non solo, beh, direi che è un bel risultato.

Voglio prevenire quelli che scriveranno che altre soluzioni sono sicuramente più “performanti” dell’ADSL via cavo: può darsi, ma cosa importa? Io penso che la vera libertà sia proprio poter scegliere la soluzione che più si addice alle proprie esigenze, aspettative e tasche, inoltre penso che ogni possibilità in più di scegliere sia di per se un arricchimento per tutti. Io ad esempio per il momento ho Eolo e mi trovo benissimo, ma sono contentissimo ci sia la possibilità per tutti a San Felice di poter attivare anche l’ADSL.

Solo un appunto polemico: voglio puntualizzare al Sindaco Paolo Rosa che, a differenza di quanto da lui espresso sulla stampa un paio di mesi fa, questo non è merito solo dell’amministrazione comunale, anzi, diverse sono le persone che nel tempo hanno lavorato per questo risultato, ma soprattutto negli ultimi mesi l’intervento decisivo è stato quello di una persona (non io) che, come tutte le persone di valore, ha lavorato silenziosamente, con generosità e grande discrezione: grazie Zabbo Matale!

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Proprio un piacevole sabato pomeriggio quello scorso alla biblioteca di San Felice per il primo incontro con gli autori locali, con la presentazione del libro di poesie Mosaici di Anna Pillarella, il tutto impreziosito dalla musica dei Corimè accompagnati da Daniela Savoldi al violoncello.

Le poesie erano molto godibili e dolci, ispirate soprattutto al nostro territorio, come “Porto di San Felice” dedicata al nostro porto, oppure “Via degli Orti” dall’omonima bucolica via di Puegnago.

Per quanto riguarda i Corimè poi io sono un loro fan e quando posso li vado ad ascoltare, eh sì, perché dal vivo sanno trasmettere forti emozioni come pochi, oltre che essere degli straordinari musicisti che suonano sempre con grande cuore e carisma.

Il loro genere? Beh, lo definirei mediterraneo, con però quel tocco di modernità negli arrangiamenti che rende i loro brani attuali e molto coinvolgenti.

Emozionanti  per me in particolare “Amu la terra mia” e “Corimè“, ma anche il loro personale riarrangiamento di “Tu si na cosa grande” è da pelle d’oca.

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EnglishIo vivo qui, a San Felice del  Benaco!

Mi sento un privilegiato, come darmi torto?

Pare proprio un paradiso in terra, ed effettivamente vi sono luoghi idilliaci che sembrano dipinti, come l’Isola del Garda presentata nel video da Alberta Cavazza, o come l’azienda agricola Le Chiusure presentata dall’amico Alessandro Luzzago, ma anche il Santuario della Madonna del Carmine o la chiesetta di San Fermo e il promontorio retrostante.

San Felice però vi assicuro è un paese certamente carino, ma non è tutto così meraviglioso come l’occhio di Marco Preti ha splendidamente illustrato.

Questo video è tratto da Warda (che sono riuscito finalmente a guardare per la prima volta qualche sera fa), un bellissimo film documentario di Marco Preti e commissionato dall’Unione Comuni della Valtenesi (che ne detiene i diritti ed a cui va tutta la mia personale riconoscenza per questa splendida e lungimirante opera) girato raccogliendo luci, paesaggi e volti della nostra Valtenesi. Un lavoro di 1 anno dedicando 2 mesi di riprese per ogni paese: Moniga e San Felice durante l’estate, Soiano in autunno, Padenghe e Polpenazze d’inverno e Manerba in primavera.

Warda mostra l’aspetto più antico e romantico dei sei paesi della Valtenesi, l’unica vera ricchezza.

Veramente meraviglioso, immagini bellissime, la Valtenesi che vorrei e che mi piacerebbe si mantenesse, con una musica splendida, intensa ed evocativa del Quartetto l’Escargot (bellissima ad esempio “In Cammino“).

Eccone il trailer ufficiale, anche se personalmente preferisco la parte con le testimonianze:

Da Warda emerge che, come sempre, la bellezza di un territorio è fatta da poche persone fattive e illuminate. Voglio quindi rendere il mio personale omaggio a quelli che nel documentario hanno dato la propria testimonianza di vita e che a mio avviso sono i veri eroi e preziosissimi custodi del nostro territorio e della nostra identità, persone che, ognuna nel proprio ambito, contribuiscono a rendere il luogo in cui vivo un vero e prezioso tesoro, famoso fin dai tempi della Roma antica per la maestosità del panorama alpino e la mitezza del clima mediterraneo:

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10 euro, è questo lo sconto-farsa per il disturbo sulle bollette riconosciuto da AATO e Garda Uno, dopo la grave epidemia di gastroenterite che nel giugno 2009 ha colpito San Felice.

Mi pare comprensibile e ovvio che debba prendere un grandissimo respiro per limitarmi a dire che tutti i cittadini la ritengono per vari motivi una grave presa in giro.

Il primo motivo è che nella lettera di accompagnamento alla prima bolletta Garda Uno scrive:

… Garda Uno procederà ad emettere una serie di bollette di acconto con cadenza bimestrale in modo da arrivare, entro il gennaio 2012, all’emissione della bolletta di conguaglio.

Ma possibile che nessuno di lor signori abbia pensato che per ogni bollettino postale è necessario pagare 1,20 euro alla Posta?
Solo con questi maggiori costi lo “sconto” viene mangiato!

Secondo motivo. Nella stessa lettera inoltre come motivazione del lauto indennizzo di ben 10 euro fanno riferimento al punto 4.3 della Carta del Servizio Idrico Integrato.
Sono andato a rileggermi questo punto e la cosa buffa è che nessuna delle motivazioni previste hanno in alcun modo a che fare con quanto successo a San Felice, leggere per credere:

4.3 Rimborso per il mancato rispetto degli Standard specifici

In caso di mancato rispetto degli standard specifici definiti nei paragrafi precedenti e di seguito riportati:

3.2.1  Tempo di preventivazione
3.2.2 Tempo di esecuzione dell’allacciamento di una nuova utenza idrica
3.2.3 Tempo per l’attivazione e riattivazione della fornitura idrica
3.2.4 Tempo per la cessazione della fornitura
3.2.5  Allaccio alla pubblica fognatura
3.2.6 Allaccio contestuale alla rete idrica ed alla pubblica fognatura

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Il Comitato Acqua Benaco si rende disponibile in un duplice appuntamento per qualunque cittadino volesse chiarimenti e informazioni  a seguito della recente consegna delle bollette dell’acqua alle famiglie di San Felice.

Ecco le date che si terranno a San Felice presso il Palazzo ex Monte di Pietà in Piazza Municipio 1:

  • venerdì 4 marzo dalle 15.30 alle 21.00
  • sabato 5 marzo dalle 10.00 alle 13.00

A seguito della grave epidemia di gastroenterite che ha colpito San Felice del Benaco nel giugno 2009, infatti in attesa dell’accertamento delle cause la bollettazione dell’acqua era stata sospesa, il Sindaco stesso in occasione di un incontro pubblico aveva detto che lo sarebbe stata sino all’accertamento delle cause.

Ovviamente le cause non sono ancora state accertate ma le bollette zitte zitte alla fine sono arrivate, con una beffa incredibile (di cui parlerò nelle prossime ora), senza che nessuno nell’Amministrazione abbia mosso un dito.

La gente in paese è confusa e non sa cosa  fare, molti mi fermano per strada e mi chiedono come devono comportarsi, visto che nessuno di quelli che istituzionalmente dovrebbe farlo dice loro niente.

Per fortuna c’è il Comitato.

L’Amministrazione rifletta su quanto NON sta facendo e su come la cosiddetta “società civile” stia di fatto da sola svolgendo un ruolo di difesa dei cittadini che spetterebbe prima di tutto all’Amministrazione stessa dato il suo ruolo e dovere di rappresentanza che non sta assolvendo.

No comment, soprattutto leggendo la lettera di Garda Uno qui a fianco … o meglio, qualche commento lo farò nelle prossime ore.

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Un nuovo colpo di scena nella vicenda della grave epidemia di gastroenterite che nel giugno 2009 ha colpito San Felice: mi giunge notizia (pubblicata anche qualche settimana fa dal Comitato Acqua Benaco) che il processo a carico dei vertici di Garda Uno è stato anticipato di quasi 1 anno, infatti inizierà il 14 giugno 2011.
Non sarà più inoltre davanti ad un tribunale monocratico (giudice unico), ma ad un tribunale collegiale (composto da un collegio di più giudici).

Il processo era infatti inizialmente previsto per  il 17 maggio 2012 ed io avevo nell’occasione espresso perplessità su una calendarizzazione così lontanta, sia a tutela nostra come cittadini che di Garda Uno.

Il cambio del tribunale in collegiale di solito, e immagino io anche in questo caso, sia dovuto alla eccezionalità del procedimento, sia per il numero di persone coinvolte, sia per le tipologie dei reati contestati.

Personalmente penso che ridurre i tempi per l’accertamento della verità, qualunque essa sia, sia assolutamente una buona notizia per tutti e quindi giudico positivamente questa decisione.

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Proprio perchè voglio sia chiaro che la nostra intenzione è solo quella di chiarire cause, responsabilità, oltre che avere certezza che dai nostri rubinetti scenda acqua buona, e che questa sia gestita da personale competente, mi pare doveroso riportare le dichiarazioni del Presidente di Garda Uno Mario Bocchio fatte alla stampa alcuni giorni fa dopo il rinvio a giudizio per la grave epidemia di gastroenterite che ha colpito San Felice del Benaco nel giugno 2009.

Solo un appello: Presidente non parli però solo con la stampa, venga a parlare anche con noi, è brutto dirlo, ma con tutto ciò che è successo le pare possibile che i cittadini non l’hanno mai mai vista a San Felice e ne potuta incontrare?

Mi perdoni ma a me non pare proprio normale …
😦

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E’ ufficiale: i vertici di Garda Uno sono formalmente imputati e andranno a processo per  la grave epidemia di gastroenterite che ha colpito migliaia di abitatanti e turisti di San Felice del Benaco nel giugno 2009.

Le accuse sono pesantissime: i reati contestati sono epidemia colposa, lesioni e distribuzione di alimenti adulterati.
La notizia meno positiva è che il dibattimento inizierà solo il 17 maggio 2012 (personalmente in tutta sincerità speravo molto prima, sia a tutela nostra che di Garda Uno).

Il giudice Francesco Nappo ha infatti disposto il processo per:

  • Mario Bocchio (Presidente di Garda Uno)
  • Franco Richetti (Direttore Generale di Garda Uno)
  • Mario Giacomelli (Responsabile del settore ciclo idrico integrato di Garda Uno)

Le accuse dei Pubblici Ministeri sono molto pesanti e le avevo riportate nel dettaglio in occasione dell’avvio dell’udienza preliminare.

La notizia è stata ripresa sui giornali locali:

La notizia è stata anche riportata da molteplici siti online come Il Giorno, BresciaPoint, quiBrescia, ecc.

Personalmente continuo a non capire il silenzio dei Sindaci dei comuni azionisti di Garda Uno e il loro apparente disinteresse verso questa grave vicenda.

Vera la presunzione di innocenza, ma a me sinceramente preoccupa non poco sapere che questi tre dirigenti su cui pendono accuse pesantissime da parte dei Pubblici Ministeri  che hanno svolto approfondite indagini, continuino a svolgere i rispettivi ruoli senza quantomeno un affiancamento con figure di garanzia, gestendo l’acqua che scende dal nostro rubinetto.

… e se preoccupano me, dovrebbero a maggior ragione preoccupare i Sindaci!

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