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Posts Tagged ‘rifiuti’

Ritorno velocemente con un esempio sul tema del futuro dei rifiuti, e soprattutto sulla responsabilizzazione, che ho trattato la scorsa settimana.

Proprio ieri, andando a gettare il famoso sacchettino di rifiuti indifferenziati ogni 8-10 giorni, aprendo il cassonetto dell’indifferenziata mi sono imbattuto, come sempre, in mucchi di scarti vegetali (come si vede nella fotografia qui sotto che ho scattato ieri). Ciò si ripete da quando il nostro Comune di San Felice del Benaco ha deciso di eliminare gli ecobox.

Intendiamoci, l’eliminazione degli ecobox per gli scarti vegetali potrebbe pure essere condivisibile, ma se inserita all’interno di un progetto completo come quello da me proposto, che genera responsabilizzazione. In caso contrario il risultato è quello di molti scarti vegetali che finiscono nei rifiuti indifferenziati, e ciò si ripete tutto l’anno.
Questo non è solo dovuto a malafede, pensiamo ad esempio ai molti anziani che non hanno alcun mezzo per arrivare alla discarica di Cunettone di Salò e non hanno altra alternativa per buttare questi rifiuti.

Riflettiamoci …

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La scorsa settimana stavo riflettendo sulla nostra gestione familiare dei rifiuti, in considerazione della nostra bolletta di 187 euro, folle per le nostre abitudini.

Ecco infatti nella foto qui sotto l’80% dei rifiuti della nostra famiglia degli ultimi 6 mesi:

Sì, è semplice terriccio, ottimo per coltivare molte buone verdure. Quindi oltre l’80% dei nostri rifiuti sono rimasti in casa nostra. Considerando che abbiamo un orto medio, un bel giardino e alcune piante che vengono potate ogni anno, abbiamo risparmiato al sistema di raccolta e smaltimento rifiuti parecchio lavoro.
Come abbiamo fatto? Beh, semplice: con una compostiera (che si vede nella fotografia) e con il biotrituratore qui a fianco per sminuzzare gli scarti vegetali grossi (in modo da facilitare la generazione del compost), acquistato in offerta in un hard discount.

La parte restante dei nostri rifiuti viene ovviamente differenziata (carta, plastica, vetro e lattine), rimanendo infine un piccolo sacchettino ogni 8-10 giorni di rifiuto indifferenziato.

La mia domanda è: ma è giusto che una famiglia come la nostra paghi 187 euro?

Generalizzando: ma è giusto che la fatturazione dei rifiuti venga ancora fatta sulla base del numero dei componenti del nucleo familiare e della dimensione dell’abitazione?
Ovviamente No!

A mio avviso il futuro, anzi, direi il presente dei rifiuti è la responsabilizzazione dell’utenza attraverso un sistema di raccolta porta a porta stretto, associato alla tracciatura e pesatura di ogni singolo bidoncino all’atto dello svuotamento, e ad una una tariffazione puntuale, correlata alle effettive quantità e qualità (differenziazione) dei rifiuti prodotti da ogni singola utenza, potendo così parlare di “eco-fiscalità”.

La tecnologia già esiste, così come pure varie applicazioni. In particolare la soluzione maggiormente utilizzata è quella dell’RFID (o Radio Frequency IDentification o Identificazione a radio frequenza), già ampiamente impiegato ad esempio nei settori dell’abbigliamento o degli alimentari.
Esistono già infatti dei bidoncini con integrati dei tag RFID (dal valore di pochi centesimi di euro). Ognuno potrebbe quindi avere un proprio bidoncino personale. Grazie a questo sistema, dotando i mezzi di un tutto sommato economico sistema di rilevazione, sarebbe possibile pesare i rifiuti all’atto della raccolta, acquisendo contemporaneamente i dati del peso e della tipologia di rifiuto raccolto (carta, plastica, vetro, indifferenziata, ecc.), oltre che la posizione attraverso un sistema di georeferenziazione.

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