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L’orto produce!

Al mattino, prima di colazione è d’obbligo un salto nell’orto per vedere se c’è qualcosa da raccogliere.
In questo periodo sta producendo in particolare delle buonissime zucchine, ma soprattutto tanti e bellissimi fiori di zucchina che poi la sera cuciniamo in vario modo: fritti in pastella, risotto ai fiori di zucchina, frittata alle zucchine con fiori di zucchina, ecc.

Quest’anno devo dire che l’orto sta andando veramente alla grande e tutto sta crescendo con grande facilità:
zucchine, radicchio, insalate gentile (bionda e rossa), canasta e ghiaccio, rucola, prezzemolo, salvia, fagiolini, radicchio da taglio, erbe coste, pomodori di vario tipo (ciliegini, da insalata a grappolo, cuore di bue, i classici tondi), cetrioli, peperoni, melanzane, ecc.

Beh, devo dire che si vedono proprio i risultati dei lavori che ho fatto lo scorso inverno; infatti ho innanzitutto finalmente messo molto concime maturo, inoltre ho realizzato con le mie mani un grazioso muretto in pietra (costo circa 30 euro in tutto di materiale) di contenimento che mi ha permesso di livellare bene la terra consentendo una irrigazione omogenea, ho aggiunto molta sabbia di fiume lavata che mi era avanzata da alcuni lavori in casa il che ha reso la terra ben dissodata e infine ho pensato e realizzato sempre con le mie manine un impianto di irrigazione automatica che consente annaffiature più regolari, un notevole risparmio d’acqua essendo molto localizzato, oltre che evitarmi la “rottura” di dar da bere la sera, oppure chiedere un piacere a qualcuno ogni volta che andiamo via qualche giorno.

Per l’irrigazione ho fatto la scelta di dividere l’orto in due zone: una a sgocciolatoio dove metto le piante alte, mentre un’altra a diffusori dove invece metto le colture basse e che non soffrono l’annaffiatura delle foglie. Ecco un paio di scatti fatti a fine aprile al momento della semina.

Così devo dire che è tutto un altro mondo, di fatto a parte i momenti delle semine o in cui si piantano le piantine, al di là delle piccole cure colturali periodiche, l’orto procede in modo autonomo e non resta che ogni mattina raccogliere e poi mangiare buonissime verdure rigorosamente bio e a chilometri zero.
Se poi si considera che tutti gli scarti vegetali sia dell’orto che della cucina il composter li trasforma in utilissimo terriccio, beh, posso dire che è proprio un orto a impatto zero. 🙂

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Notizia di ieri la Signora Michelle Obama sta allestendo alla Casa Bianca un bell’orto con broccoli e zucchine, così in casa mangeranno meglio, più sano ed eviteranno il colesterolo.
Oltretutto gli Obama mangeranno prodotti locali, ovvero prodotti o allevati a distanza “sostenibile” da casa.

Cara Michelle, volevo dirti che anch’io la scorsa settimana mi sono fatto prestare la motozappa da Piero il signore ultra 80-enne che abita di fronte a me, ho concimato e fresato per bene tutta la terra del mio orto facendola diventare morbida e ben dissodata, e infine ho piantato per ora una nuova pianta di salvia a foglie larghe (l’altra mi è morta quest’inverno), 

ed ho seminato po’ di prezzemolo, rucola, rapanelli rossi giganti, cicoria zuccherina di trieste (radicchio) e una lattughina tenera primaverile.
Il rimanente lo pianterò più tardi a stagione avanzata.
Ho inoltre tolto la copertura alle piante di limoni.

Cheddire, grande Michelle, evvai di filiera corta, anzi, cortissima è per me un grande segno di speranza!
🙂 

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Visto che in questi giorni c’è la “luna buona” (calante) ed anche se siamo un po’ troppo avanti con la stagione, ieri pomeriggio ho raccolto la voglia a quattro mani, ho preparato la terra arricchendola con del compost (che come residente ho preso gratuitamente presso la discarica comunale di San Felice) ed ho piantato nell’orto le colture invernali che negli anni dopo varie sperimentazioni mi hanno dato i migliori risultati e in particolare:

  • radicchio rosso di Verona
  • cicoria pan di zucchero
  • verze (che lo scorso anno abbiamo scoperto essere buonissime cotte al vapore e condite con olio e sale)
  • cavoli cappuccio
  • cavolfiori
  • cavolini di Bruxelles
  • broccoli
  • porri

Nell’orto delle vecchie colture estive ho lasciato piantato solo i vecchi porri (che sono quasi pronti), le erbe coste (che stanno ancora producendo bene) e il prezzemolo che coperto con tessuto-non-tessuto riesce a passare indenne l’inverno.

In tutto ieri avrò quindi acquistato una sessantina di piantine da trapiantare delle varie specie per un totale di meno di 10 euro, che però ci daranno buone e sane verdure fino a primavera inoltrata, con in più un impressionante risparmio economico considerando se le avessimo invece acquistate al supermercato.

Evvai di filiera cortissima, anzi nulla!

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Pomodoro da 8 etti

Beh, non mi sbagliavo a pensare che il pomodoro che avevo addocchiato era un vero gigante, infatti ieri sera l’ho raccolto e pesato: 817 grammi!

Ed in più è di un colore rosso intenso e bello sano:
beh, solo con quello si cena.

😛

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Nel mio piccolo da qualche anno sto applicando il concetto di filiera corta, ovvero acquistare il più possibile direttamente dai produttori (tagliando così i ricarichi di vendita), e il più possibile locali (risparmiando così lunghi e inutili viaggi alle merci).

Beh, avendo deciso qualche anno fa di cimentarmi con l’orto devo dire che la mia filiera è cortissima, praticamente nulla, basta andare in giardino e vedere qual è la produzione del giorno.

Raccolto dall\'orto

Ad esempio, come si può vedere ieri c’erano due zucchine, due cetrioli, qualche pomodorino, e un bel po’ di erbe coste da far saltare in padella o per dei buonissimi capponi (ripieno avvolto in foglie di erbe coste, cotti al forno): direi che ce n’era a sufficienza per un bel pranzettino sano con ortaggi appena raccolti.
E ogni giorno è così, estate e inverno, ogni stagione ha le sue verdure: radicchio, insalata, cavoli, verze, porri, ecc.
Tra l’altro come si può vedere anche per Camilla è un bel passatempo educativo ed ogni tanto mi dà una mano a legare i pomodori o per i raccolti.

In questo modo copriamo circa il 90% del fabbisogno di verdura di famiglia, con un notevole risparmio anche economico, e quando ci manca qualcosa andiamo da un contadino di Portese che ha dei prezzi bassissimi oltre che del miele ottimo.

Penso che le Amministrazioni Locali dovrebbero incentivare la filiera corta ad esempio con dei mercati agricoli locali, da tenersi un paio di volte a settimana, dove i produttori locali potrebbero vendere direttamente i loro prodotti.

Pensiamoci!

P.S. – Guardando la foto mi sono accorto che devo tagliare l’erba. 🙂

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