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Posts Tagged ‘norovirus’

Proprio perchè voglio sia chiaro che la nostra intenzione è solo quella di chiarire cause, responsabilità, oltre che avere certezza che dai nostri rubinetti scenda acqua buona, e che questa sia gestita da personale competente, mi pare doveroso riportare le dichiarazioni del Presidente di Garda Uno Mario Bocchio fatte alla stampa alcuni giorni fa dopo il rinvio a giudizio per la grave epidemia di gastroenterite che ha colpito San Felice del Benaco nel giugno 2009.

Solo un appello: Presidente non parli però solo con la stampa, venga a parlare anche con noi, è brutto dirlo, ma con tutto ciò che è successo le pare possibile che i cittadini non l’hanno mai mai vista a San Felice e ne potuta incontrare?

Mi perdoni ma a me non pare proprio normale …
😦

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Continua sulla stampa l’eco dell’avvio della fase giudiziaria con l’udienza preliminare del 16 dicembre scorso, in seguito alla grave epidemia del giugno 2009.

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Il 4 e 5 novembre 2009 si è tenuto a Roma il VII Workshop Nazionale Enter-net, sistema di sorveglianza delle infezioni enteriche, dal titolo Infezioni trasmesse da alimenti e acqua: diagnostica ed epidemiologia, organizzato dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana.

All’interno del convegno ci sono state ben 3 relazioni sulla grave epidemia che ha colpito San Felice del Benaco nel giugno 2009:

  1. Caratterizzazione molecolare di ceppi virali responsabili dell’epidemia di gastroenterite sul Lago di Garda [P11]
    Ilaria Di Bartolo (a), Marina Monini (a), Enrico Pavoni (b), Marina Nadia Losio (b), Franco Maria Ruggeri (a)
    (a) Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare, Istituto Superiore di Sanità, Roma
    (b) Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, Brescia
  2. Approccio diagnostico in un’epidemia di gastroenterite acuta sul Lago di Garda [P16]
    Marina Nadia Losio, Antonio Lavazza, Loris G. Alborali, Mariagrazia Zanoni, Enrico Pavoni, Barbara Bertasi, Enrica Moro, Paolo Boni
    Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, Brescia
  3. Gastroenterite virale da inquinamento dell’acquedotto pubblico: andamento epidemico e richiesta di farmaci [P18]
    Camilla Luzzago (a), Maddalena Dé Cillà (b), Stefano De Giuli (c)
    (a) Dipartimento di Patologia Animale, Igiene e Sanità Pubblica Veterinaria, Università degli Studi, Milano
    (b) Medico Veterinario Libero Professionista, San Felice del Benaco, Brescia
    (c) Farmacista, San Felice del Benaco, Brescia

Ecco il link al documento con tutti gli abstract del convegno sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità (e questo è il link alla copia locale, visto il sinistro precedente).

Particolarmente eloquente in particolare la relazione (1) realizzata da ricercatori del Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare dell’Istituto Superiore di Sanità di Roma e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna di Brescia.
Quali le chiare affermazioni della Scienza?

… le evidenze ottenute dall’analisi delle sequenze confermano, che la via principale di trasmissione sia dovuta al consumo di acqua contaminata.

Ma eccone l’intero abstract:

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Come immagino altri a San Felice, anch’io ho partecipato allo studio osservazionale sulla grave epidemia che ha colpito San Felice lo scorso giugno, avviata dal Dipartimento di Medicina, S.S.D. Gastroenterologia degli Spedali Civili di Brescia, responsabile il Prof. Alberto Lanzini, studio che giudico positivamente in quanto più se ne sa e meglio è su questa brutta vicenda.

Nei giorni scorsi ricevo a casa questa busta con tanto di timbro ASL di Brescia con un nuovo questionario che compilerò al più presto:

Cliccare per documento completo (PDF)

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All’interno della lettera trovo una serie di pagine tra i quali il foglio informativo di ASL sulle finalità dello studio che letteralmente riporta:

Progetto di Studio

Gastroenterite acuta virale e incidenza/storia naturale di sindrome dell’intestino irritabile post-infettiva e di morbo celiaco: studio osservazionale prospettico di coorte su epidemia da Norovirus.

……

La sindrome dell’intestino irritabile è una condizione clinica abbastanza diffusa caratterizzata da dolore e/o fastidio alla pancia associati ad alterazioni del modo di scaricarsi.

Il morbo celiaco è una intolleranza alimentare che colpisce solo soggetti geneticamente predisposti e che consiste nella perdita della tolleranza al glutine (una proteina che si trova in molti cereali (frumento, grano duro, segale, orzo, farro).

Per entrambe queste condizioni ci sono ipotesi che correlano un episodio di gastroenterite infettiva con il loro esordio.

……

Subito mi  viene un dubbio in merito al mio post del 14 settembre in cui riportavo casi di transaminasi alte a distanza di mesi tra i coinvolti nella grave epidemia da Norovirus e quindi inizio qualche ricerca.

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Eccovi il link alla scheda sui Norovirus dell’Istituto Superiore di Sanità per approfondire tutti i particolari su sintomi, trasmissione e misure di prevenzione.

Leggendo a me pare proprio che i conti tornino con la nostra situazione sanitaria.
Vi consiglio di leggere tutta la scheda, ma gli estratti più significativi mi sembrano:

Sintomi e decorso
Il periodo di incubazione del virus è di 12-48 ore, mentre l’infezione dura dalle 12 alle 60 ore. I sintomi sono quelli comuni alle gastroenteriti, e cioè nausea, vomito, soprattutto nei bambini, diarrea acquosa, crampi addominali. In qualche caso si manifesta anche una leggera febbre. La malattia non ha solitamente conseguenze serie, e la maggior parte delle persone guarisce in 1-2 giorni senza complicazioni. Normalmente, l’unica misura è quella di assumere molti liquidi per compensare la disidratazione conseguente a vomito e diarrea. In particolare, la disidratazione può rappresentare una complicazione più seria per i bambini, gli anziani e i soggetti con precario equilibrio metabolico o cardiocircolatorio, e può quindi richiedere una certa attenzione medica.

Trasmissione del virus
Il virus è altamente infettivo e bastano 10 particelle virali a dare vita a un’infezione. Data la loro persistenza nell’ambiente, che permette una loro replicazione e diffusione anche per due settimane dopo l’infezione iniziale, i norovirus sono difficili da controllare ed è quindi necessario applicare rigorose misure sanitarie per prevenirli e contenerli. La trasmissione avviene direttamente da persona a persona, per via orofecale o via aerosol, oppure tramite acqua o cibo infetti, ma anche per contatto con superfici contaminate.

Misure di prevenzione
L’unica forma di controllo efficace del norovirus è l’attuazione di rigorose misure igieniche nella manipolazione e distribuzione di cibi e bevande. I norovirus sono piuttosto resistenti nell’ambiente, sopravvivono a temperature sopra i 60° C e anche in presenza di cloro, normalmente utilizzato per disinfettare le acque potabili. Inoltre, rimangono nelle feci delle persone infette per almeno 72 ore dopo la guarigione.
È quindi evidente che solo misure molto stringenti, a partire da un’accurata igiene personale degli addetti alla manipolazione e distribuzione dei cibi, possono prevenirne la diffusione. Vale in questo caso la serie di norme e consigli tipici della prevenzione di qualsiasi tossinfezione alimentare:

  • lavarsi le mani molto bene prima di toccare i cibi (ovviamente aggiungo io con acqua non infetta)
  • non lavorare e soprattutto non stare a contatto con il cibo quando si è indisposti, soprattutto se si è affetti da gastroenterite, e fino a tre giorni dopo la guarigione
  • lavare e disinfettare accuratamente tutti i materiali e le superfici (dalle tovaglie e tovaglioli ai grembiuli e teli da lavoro, fino agli utensili) che possano essere venuti a contatto con una persona infetta e/o con il virus
  • utilizzare solo cibi di provenienza certificata, soprattutto nel caso di alimenti che vengono cotti poco, come i frutti di mare o le verdure fresche
  • eliminare tutte le scorte alimentari che potrebbero essere state contaminate da un addetto infetto e/o da altre fonti di norovirus
  • tenere separati i soggetti che portano pannolini e pannoloni, soprattutto in asili e case di riposo, dalle aree dove viene preparato e distribuito il cibo.

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E’ finita da poco la conferenza stampa di ASL e la stampa riporta questo resoconto:

Infezione da Norovirus. Questa la conclusione a cui è giunta l’ASL nell’indagine per definire l’origine dell’epidemia gastroenterica che si calcola abbia colpito oltre 2000 persone, residenti o turisti, a San Felice del Benaco, dal 9 giugno ad oggi.

Sotto accusa l’acquedotto, gestito da Garda Uno, i cui filtri sarebbero risultati inefficaci a trattenere alcuni batteri e virus.
Ad aggravare la situazione il pescaggio troppo vicino al fondo del lago rispetto allo standard stabilito.
Il tubo della rete comunale, risultava inclinato in maniera anomala, pescava a 3-4 metri dal fondo, rispetto ai 10 stabiliti, risucchiando oltre all’acqua anche materiale organico.

Di base, quindi, l’epidemia è stata alimentata dal Norovirus, a cui, in alcuni casi, si è associato il Rotavirus e il batterio del Clostridium Perfringens.
In 26 casi, di cui 18 erano bambini molto piccoli, si è reso necessario il ricovero in ospedale. Attualmente sono 5 le persone ricoverate.
La situazione dal punto di vista sanitario va quindi migliorando in queste ore.

Rimangono a disposizione dei cittadini presidi ambulatoriali e ospedalieri, soprattutto per i casi di recidività.

Rimane in vigore l’ordinanza del Sindaco di San Felice, Paolo Rosa, in attesa di conferme della potabilità.
L’ASL ha fronteggiato l’emergenza in stretto contatto con la Regione, il Ministero della Salute e l’ISS.
Con l’Istituto Zooprofilattico ha condotto le analisi su campioni di acqua e feci che hanno permesso di chiarire il quadro.

Per chi volesse ecco il link al testo del Comunicato Stampa di ASL pubblicato sul sito del Comune di San Felice.

Brava ASL, così va bene, questa sì che è informazione non reticente ai cittadini, ora però continuate a tenerci aggiornati con completezza.
Visto che a fare pressing gli aggiornamenti escono?

Ora però dateci indicazioni comportamentali per arginare l’epidemia e venite a fare formazione agli operatori soprattutto.

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