Nel mio piccolo da qualche anno sto applicando il concetto di filiera corta, ovvero acquistare il più possibile direttamente dai produttori (tagliando così i ricarichi di vendita), e il più possibile locali (risparmiando così lunghi e inutili viaggi alle merci).
Beh, avendo deciso qualche anno fa di cimentarmi con l’orto devo dire che la mia filiera è cortissima, praticamente nulla, basta andare in giardino e vedere qual è la produzione del giorno.
Ad esempio, come si può vedere ieri c’erano due zucchine, due cetrioli, qualche pomodorino, e un bel po’ di erbe coste da far saltare in padella o per dei buonissimi capponi (ripieno avvolto in foglie di erbe coste, cotti al forno): direi che ce n’era a sufficienza per un bel pranzettino sano con ortaggi appena raccolti.
E ogni giorno è così, estate e inverno, ogni stagione ha le sue verdure: radicchio, insalata, cavoli, verze, porri, ecc.
Tra l’altro come si può vedere anche per Camilla è un bel passatempo educativo ed ogni tanto mi dà una mano a legare i pomodori o per i raccolti.
In questo modo copriamo circa il 90% del fabbisogno di verdura di famiglia, con un notevole risparmio anche economico, e quando ci manca qualcosa andiamo da un contadino di Portese che ha dei prezzi bassissimi oltre che del miele ottimo.
Penso che le Amministrazioni Locali dovrebbero incentivare la filiera corta ad esempio con dei mercati agricoli locali, da tenersi un paio di volte a settimana, dove i produttori locali potrebbero vendere direttamente i loro prodotti.
Pensiamoci!
P.S. – Guardando la foto mi sono accorto che devo tagliare l’erba. 🙂