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Posts Tagged ‘inquinamento’

Cittadini 10, istituzioni 3, è l’amaro esito della serata pubblica che si è tenuta ieri sera a San Felice del Benaco sul nuovo grave caso di inquinamento virale dell’acqua fornita dall’acquedotto, presenti il Sindaco Paolo Rosa, Fulgenzio Ferri di ATS Brescia (Direttore del Servizio Igiene e Sanità Pubblica), Paolo Saurgnani (Direttore generale di Acque Bresciane) accompagnato dai collaboratori Bozza, Scalmana e Sinatra.

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Pur con la tensione data dall’esasperazione per la situazione da terzo mondo che ci sta vedendo coinvolti, i Cittadini di San Felice hanno dato un’esemplare lezione di educazione, con interventi sempre pertinenti, sentiti, documentati e competenti.

Purtroppo per le istituzioni che dovrebbero governare il nostro bene acqua è stato un vero fallimento: dopo 12 giorni di silenzio dall’ordinanza di divieto di uso dell’acqua non sono stati in grado di fornire elementi utili, sia in merito alla problematica, sia di igiene e gestione quotidiana.

È emerso chiaramente quanto Comune, ATS, AATO (non presente all’incontro) e Acque Bresciane lavorino purtroppo a compartimenti stagni, non comunichino e neppure collaborino tra loro.
Sarebbe quindi auspicabile che istituzioni sovraordinate li obbligassero a lavorare insieme come team unico per l’acqua, ognuno con le proprie competenze, con conferenze di servizi frequenti (anziché non-parlarsi a carte “bollate” protocollate), con una comunicazione pubblica, continua, completa e trasparente ai cittadini per cui lavorano.
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bilanciaQuesta sera 8 febbraio ero presente nell’aula 28 del Tribunale di Brescia, quando poco prima delle 18 è stata emessa la sentenza di I grado che condanna per epidemia colposa a 1 anno e 4 mesi di reclusione (pena sospesa) il Direttore Generale di Garda Uno Franco Richetti, e il Responsabile del settore ciclo idrico integrato di Garda Uno Mario Giacomelli. I due sono stati condannati anche ad una serie di risarcimenti delle parti civili rimanenti, soprattutto attività ricettive e di ristorazione, per varie decine di migliaia di euro.
Assoluzione invece il Presidente di Garda Uno Mario Bocchio.

Finalmente un punto fermo ed una certezza nella grave epidemia di gastroenterite che ha colpito migliaia di abitatanti e turisti di San Felice del Benaco nel giugno 2009: la sentenza di I grado ha sancito che l’epidemia è stata causata dall’acqua infetta dell’acquedotto di San Felice, per una colposamente insufficiente attività di manutenzione da parte di Garda Uno.

E’ stata la mia prima volta in un’aula di tribunale, non avevo mai assistito ad un processo, e la mia prima sensazione è di sincero e umano dispiacere per le condanne.
waterIl giudice però, dopo una lunga e ampia fase dibattimentale, con questa sentenza ha dato un segnale importante: l’acqua è un bene comune primario che va gestito con la massima cura, attenzione e perizia, oltre che mettendo in atto agni azione possibile di prevenzione.

A mio personale avviso questa sentenza dovrebbe stimolare i Sindaci del basso Garda, “azionisti” unici di Garda Uno, a prendere politicamente atto che ora c’è bisogno di ridare fiducia nella nostra acqua pubblica a cittadini e operatori, con un deciso cambio di rotta che non può che passare dalla massima trasparenza e diffusione costante e puntuale di dati sull’acqua e informazioni di gestione, dalla interazione e coinvolgimento delle comunità di riferimento (applicando le Linee Guida per la Qualità dell’Acqua Potabile dell’OMS Organizzazione Mondiale della Sanità), ma anche aimé da una riflessione sulla necessità di rinnovo nella dirigenza deputata alla gestione della Nostra acqua pubblica.

P.S. – Si chiude finalmente il primo capitolo di questa spiacevole vicenda. Confesso di essere particolarmente esausto, ma sento di non aver sprecato le mie energie se questo lavoro sarà utile per avere un’acqua di ottima qualità per Camilla, per i nostri figli e per tutti noi.

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Notizia da Editoriale Bresciana:

Due anni e quattro mesi. Questa la condanna chiesta dal Pubblico Ministero Claudio Pinto per i vertici di Garda Uno. Per Mario Bocchio (Presidente), Romano Richetti (Direttore Generale) e Mario Giacomelli (Responsabile del settore ciclo idrico).

I tre imputati nel processo per l’epidemia provocata a San Felice del Benaco nell’estate del 2009 dall’acqua infetta. Più di 3500 le persone colpite dal virus. La sentenza è attesa il prossimo 8 febbraio.

Notizia da gruppo BresciaOggi:

Due anni e quattro mesi ciascuno. Queste le richieste di condanne avanzate oggi dal pubblico ministero durante il processo che vede sul banco degli imputati tre dirigenti dell’azienda “Garda Uno” accusati di epidemia colposa.

I fatti risalgono all’estate 2009 quando duemila persone, per lo piu’ residenti a San Felice, rimasero vittime di un’intossicazione causata da un mix di micidiali batteri. A provocarla, secondo l’accusa, fu l’acqua infetta sgorgata dall’acquedotto gestito da Garda Uno. Il processo è stato aggiornato all’8 febbraio, quando dovrebbe essere emessa la sentenza.

Per chi fosse interessato a tutta la vicenda della grave epidemia che ha colpito San Felice del Benaco nell’estate del 2009.

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Il Comitato Acqua Benaco si rende disponibile in un duplice appuntamento per qualunque cittadino volesse chiarimenti e informazioni  a seguito della recente consegna delle bollette dell’acqua alle famiglie di San Felice.

Ecco le date che si terranno a San Felice presso il Palazzo ex Monte di Pietà in Piazza Municipio 1:

  • venerdì 4 marzo dalle 15.30 alle 21.00
  • sabato 5 marzo dalle 10.00 alle 13.00

A seguito della grave epidemia di gastroenterite che ha colpito San Felice del Benaco nel giugno 2009, infatti in attesa dell’accertamento delle cause la bollettazione dell’acqua era stata sospesa, il Sindaco stesso in occasione di un incontro pubblico aveva detto che lo sarebbe stata sino all’accertamento delle cause.

Ovviamente le cause non sono ancora state accertate ma le bollette zitte zitte alla fine sono arrivate, con una beffa incredibile (di cui parlerò nelle prossime ora), senza che nessuno nell’Amministrazione abbia mosso un dito.

La gente in paese è confusa e non sa cosa  fare, molti mi fermano per strada e mi chiedono come devono comportarsi, visto che nessuno di quelli che istituzionalmente dovrebbe farlo dice loro niente.

Per fortuna c’è il Comitato.

L’Amministrazione rifletta su quanto NON sta facendo e su come la cosiddetta “società civile” stia di fatto da sola svolgendo un ruolo di difesa dei cittadini che spetterebbe prima di tutto all’Amministrazione stessa dato il suo ruolo e dovere di rappresentanza che non sta assolvendo.

No comment, soprattutto leggendo la lettera di Garda Uno qui a fianco … o meglio, qualche commento lo farò nelle prossime ore.

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Un nuovo colpo di scena nella vicenda della grave epidemia di gastroenterite che nel giugno 2009 ha colpito San Felice: mi giunge notizia (pubblicata anche qualche settimana fa dal Comitato Acqua Benaco) che il processo a carico dei vertici di Garda Uno è stato anticipato di quasi 1 anno, infatti inizierà il 14 giugno 2011.
Non sarà più inoltre davanti ad un tribunale monocratico (giudice unico), ma ad un tribunale collegiale (composto da un collegio di più giudici).

Il processo era infatti inizialmente previsto per  il 17 maggio 2012 ed io avevo nell’occasione espresso perplessità su una calendarizzazione così lontanta, sia a tutela nostra come cittadini che di Garda Uno.

Il cambio del tribunale in collegiale di solito, e immagino io anche in questo caso, sia dovuto alla eccezionalità del procedimento, sia per il numero di persone coinvolte, sia per le tipologie dei reati contestati.

Personalmente penso che ridurre i tempi per l’accertamento della verità, qualunque essa sia, sia assolutamente una buona notizia per tutti e quindi giudico positivamente questa decisione.

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Dopo i tre avvisi di garanzia ai vertici di Garda Uno, il Comitato Acqua Benaco ha inviato una lettera al Sindaco di San Felice del Benaco Paolo Rosa affinché, tra le altre cose, nell’eventualità di un rinvio a giudizio delle tre persone indagate mantenga la promessa fatta di costituirsi parte civile.

Il Comitato chiede anche al Sindaco di valutare se alla luce delle novità giudiziare ci siano ancora le condizioni di fiducia necessarie nei confronti dei soggetti indagati che a tutt’oggi stanno gestendo il nostro acquedotto comunale.

Fonte Comitato Acqua Benaco
Alcune domande al Sindaco di San Felice

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In questa lettera datata 22 gennaio 2010 e inviata al Comitato Acqua Benaco, ASL detta a Garda Uno calendario e prescrizioni perentorie per il programma di interventi urgenti sull’acquedotto di San Felice del Benaco per la riduzione del rischio di contaminazione dell’acqua potabile in vista dell’innalzamento termico primaverile e poi estivo.

Interessante in questa lettera l’indicazione di scadenze ben definite, consentendo ad ognuno la verifica dell’esecuzione dei lavori da parte di Garda Uno.

Non riesco però a non commentare una lettera in cui l’ASL da semplice autorità di controllo sanitario, ritenga necessario praticare uno stretto controllo e una “marcatura a uomo” su Garda Uno anche sul lato tecnico-strutturale dell’acquedotto … 😦

Fonte: Comitato Acqua Benaco
Piano programmatico degli interventi sull’aquedotto di San Felice d/B

Per chi non riesce a scaricare la lettera ecco il testo:

Brescia, 22-01-2010

Oggetto: piano programmatico degli interventi di riduzione del rischio idropotobile dell’acquedotto civico di San Felice del Benaco.

Si fa seguito alla nota n. 581 del 18.1.10 con lo Quale codesta Società ha qui trasmesso il piano in oggetto indicato. A commento del materiale inviato si osserva quanto segue:

Preliminarmente, si prende atto dell’esito delle analisi interne trasmesse da Garda Uno. Tali analisi interessano il periodo 28 giugno 2009 – 04 gennaio 2010 e prendono in considerazione i seguenti parametri:
batteriologia: microrganismi vitali a 22 e 36 °C, coliformi. E. Coli, enterococchi, Cl. Perfringens, alghe e tossine algali.
virologia: norovirus G1 e G2, rotavirus, astrovirus ed enterovirus.
Detti parametri sono monitorati, come da prescrizione ASL del 3.12.09, 2 volte la settimana, mentre la analisi virologiche presentono uno frequenza di 1 volta lo settimana.
I punti di campionamento corrispondono ai 4 punti rete monitorati anche dall’ASL (P.za Moniga, Via Benaco, Via S.Bona e Viale Italia)
Inoltre, su 4 altri punti rispettivamente denominati (Porticcioli acqua grezza e dopo prima clorazione, Zublino prima e dopo secondo trattamento) sono svolte indagini solo batteriologiche di controllo interno. In occasione del campionamento è effettuato anche il controllo del cloro residuo libero.
Gli esiti di queste indagini relative al periodo indicato ed all’acqua immessa al consumo sono tutti favorevoli.

In merito alle opere da realizzare, si considera, in quanto non esplicitata, come ipotetica data di inizio lavori, il 15 febbraio 2010, e si osserva che:

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Anche sulla stampa di oggi continua il clamore suscitato dagli avvisi di garanzia ai vertici di GardaUno.

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Oggi è una giornata triste per tutto il Garda.

Il sostituto procuratore Paolo Abbritti ha concluso le indagini sulla grave epidemia che la scorsa estate ha colpito cittadini e turisti di San Felice del Benaco e ha emesso tre avvisi di garanzia per i vertici di Garda Uno: Presidente Mario Bocchio, per il Direttore Generale e per il Responsabile del settore ciclo idrico.

Il capo d’accusa per tutti e tre è grave, anzi, gravissimo: Epidemia Colposa.
Ora hanno venti giorni per sottoporsi ad interrogatorio prima della richiesta di rinvio a giudizio.

E’ una giornata triste e preoccupante per tutto il basso Garda perché poteva capitare in qualunque paese, visto che nelle motivazioni degli avvisi di garanzia sulla stampa si possono leggere frasi come:

I vertici di Garda Uno conoscevano le precarie condizioni dell’acquedotto. I germi erano dappertutto

………………

… la colpa dei tre è consistita in negligenza, imperizia e imprudenza, ma anche nell’inosservanza delle norme di buona tecnica nella gestione della rete comunale.

………………

I batteri, per l’accusa, hanno avuto vita facile grazie ad un complessivo e grave degrado dell’impianto. Arrugginito e aggredito da mitili il filtro a lago, intasato quello a sabbia, insufficiente la clorazione, invase delle acque superficiali del Garda quelle già depurate, in assenza di un impianto di trattamento contro le tossine prodotte dalle alghe, ma anche di competenze specifiche in seno all’azienda in grado di leggere la variazione dei parametri prodotti dalle analisi e quindi di prevedere il possibile rischio di un’epidemia diffusa attraverso l’acqua potabile

………………

Si parla anche di un adeguamento dell’impianto a bilancio rimasto solo sulla carta e i batteri hanno avuto vita facile in una rete arrugginita.

Ecco gli articoli apparsi sula stampa ieri e oggi:

Ovviamente nessuno è colpevole sino alla conclusione del processo, però è significativo che anche il magistrato abbia puntato decisamente il dito contro Garda Uno che fino ad ora si era sempre dichiarata estranea ai fatti.

Leggendo questi articoli devo dire che pare proprio avessimo ragione su molte cose dette in questi mesi sui blog e in paese, compreso che i lavori che ci hanno venduto come quasi un “premio” ai cittadini di San Felice del Benaco  come era già stato dichiarato pare siano in realtà un progetto che era però aimé e a nostre spese rimasto su carta.

Se i fatti fossero confermati ovviamente si prefigurerebbero gravissime responsabilità su come è stata e viene gestita GardaUno.

Da parte mia spero che i tre destinatari degli avvisi di garanzia possano portare elementi utili a loro difesa e per fare chiarezza, però personalmente non mi rassicura pensare che queste tre persone nel frattempo continuino a gestire la nostra acqua pubblica e soprattutto gli interventi massicci che sono in atto in questi giorni sul nostro acquedotto da parte di GardaUno.
Io continuo a pensare come mesi fa che sia necessaria una sospensione temporanea in via cautelativa dalla gestione dell’acqua di GardaUno, o quantomeno delle tre persone nelle decisioni che riguardano l’acqua pubblica.

Sull’articolo del BresciaOggi mi ha fatto molto ridere leggere che il Sindaco Paolo Rosa è da ieri irrintracciabile al cellulare che suona senza alcuna risposta, non ci credo, proprio Paolo che in questo periodo è attivissimo con annunci su stampa e televisioni: «dai Paolo, rispondi, nommmmm!!».

Avanti così fino alla verità e alle responsabilità, l’avevo detto che non avremmo mollato …

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Da ieri pomeriggio a San Felice del Benaco è proibito l’uso dell’acqua dell’acquedotto per usi alimentari, per lavarsi i denti e il medico consiglia addirittura di non usarla neppure per l’igiene intima.
Ieri sera sono arrivate le autobotti con acqua botabile ed è iniziata la distribuzione di bottiglie d’acqua confezionate.

Che qualcosa di seriamente anomalo stesse accadendo a San Felice del Benaco se ne aveva il sospetto, ne è la prova la grave epidemia che sta colpendo gran parte della popolazione in questi giorni, con serie complicanze che hanno portato quasi una quarantina di persone addirittura in ospedale.

Anch’io sono nel letto da oramai una settimana senza alcun cenno di miglioramento e con un fortissimo malessere che mi impedisce alcuna attività (passo le giornate tra letto, divano e … a fissare il soffitto), benché segua le cure prescrittemi.

Anche parlando con i due medici del paese che sono venuti a visitarmi, vista la forma di contagio avevano qualche sospetto sull’acqua.

Ieri mattina era cominciata a circolare la voce in paese che le forze dell’ordine insieme all’ASL erano andati con urgenza all’acquedotto per dei prelievi di acqua.
Da me contattati telefonicamente nel dopopranzo sia i Carabinieri che il Servizio Igiene di Brescia dell’ASL e il medico igienista di zona sono letteralmente “caduti dal fico” e mi hanno detto che non ne sapevano nulla.
L’unico ufficio da cui sono riuscito ad avere notizie è stato l’Ufficio Tecnico di Comune il quale mi ha confermato che avevano disposto controlli urgenti e che consigliavano in via precauzionale di utilizzare acqua in bottiglia.

Le cose poi venendo sera sono evidentemente precipitate in quanto tutte i punti acqua pubblici sono stati sigillati ed è cominciata la distribuzione dell’acqua.

L’Azienda GardaUno (che gestisce l’acquedotto) da me contattata mi ha detto che effettivamente avevano avuto problemi di depurazione dell’acqua e che in via precauzionale hanno quindi ritenuto di proibire l’uso dell’acqua per usi alimentari e di distribuire acqua potabile.

Fin qui i fatti come si sono svolti.

Non posso però non citare delle voci che stanno circolando insistentemente in paese e che anche una fonte istituzionale mi ha riportato di problemi nella gestione dell’acquedotto.

Ovviamente spero siano solo dicerie di paese e spero proprio di ricevere una secca smentita e diffida di rettifica, perché se fosse vera la notizia sarebbe di una tale gravità sulle cui conseguenze mi riservo di scrivere nei prossimi giorni quando tutta questa situazione si sarà chiarita definitivamente.

Intanto domattina dovrebbero arrivare finalmente le analisi dell’acqua dell’ASL così sapremo cosa ci ha inchiodato tutti a letto.

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La palla lava!

Alla fine la famosa Biowashball, la palla che consente di lavare in lavatrice senza detersivo, è arrivata, ma volevamo fare un po’ di test prima di esprimere un giudizio, che vi preannuncio essere decisamente positivo: la palla lava veramente!

Dopo alcune prove abbiamo trovato una buona soluzione utilizzare la palla per il lavaggio di circa 4 Kg di biancheria, associandogli l’inezia di 10 ml di detersivo liquido bio per avere anche la piacevole sensazione del profumo sulla biancheria, utilizzando il programma Eco a 40° senza centrafuga.

Il detersivo liquido bio che usiamo è Ecosì lana e delicati nella bottiglia da 1 litro, acquistato in un negozio di prodotti bio a Salò alla cifra di 5,25€; il prezzo non è certamente poco ma se si considera la quantità che serve di 10 ml, di fatto serve per circa 100 lavaggi, quindi alla fine il costo è quasi nullo, annulliamo praticamente l’inquinamento e la nostra biancheria non conterrà più i residui chimici dei detersivi.

Per quanto ci riguarda Biowashball promossa, ovviamente ci riserviamo di utilizzare i detersivi tradizionali per lo sporco più tosto, però se solo riusciremo ad abbatterne l’uso di almeno l’80% saremo già ampiamente soddisfatti.

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