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Archive for the ‘Media’ Category

Pollo alla HogwartsIn questi giorni mi stavo riguardando in DVD l’ultimo film di Harry Potter “Harry Potter e l’ordine della fenice“.

Una delle scene più belle che si ripete in ognuno dei 5 episodi usciti sino ad ora è quando nel grande salone da pranzo di Hogwarts magicamente le tavolate si riempiono di piatti pieni di buone cose e in particolare di “Pollo alla Hogwarts“.

Quindi ecco la magica ricetta per 6 persone!

INGREDIENTI
12 fusi (cosce) di pollo
50 g di burro ammorbidito
sale q.b.
2 cucchiai pane grattato
1 cucchiaio prezzemolo tritato
50 g burro

PREPARAZIONE
Spalmare i fusi di pollo con il burro e adagiarli poi su una teglia imburrata, “spolverizzarli” con del pane grattato, mettere su ogni fuso un fiocco di burro e farli cuocere in forno a 200 gradi per circa 45 minuti fino a quando risulteranno belli dorati.
Se si vuole rimanere fedeli alla versione originale sarebbero da servire con pannocchie bollite, ma io preferisco delle più classiche patate al forno oppure fritte.

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ChocolatCi sono film che dopo averli visti restano per sempre nel cuore, e certamente per me uno di questi è Chocolat.

La protagonista è Vianne e il film ruota attorno al cioccolato e ad una magnifica cioccolateria.

Una delle meraviglie che producono nel film è la Torta di Vianne, di cui ho trovato la ricetta proprio in questi giorni su un giornale.

ChocolatINGREDIENTI (per 6 persone)

125 gr. burro a temperatura ambiente
150 gr. zucchero
2 uova
200 gr. cioccolato fondente
1 cucchiaio di Cointreau
1 cucchiaio di buccia di arancia grattuggiata fine
220 gr. di farina
2 cucchiai di cacao amaro
1 busta di lievito in polvere
250 ml. latte
Per la ricopertura
250 gr. cioccolato fondente
375 ml panna

PREPARAZIONE

Riscaldate il forno a 180 gradi.
Montate lo zucchero con il burro fino a quando diventa bello cremoso. Aggiungete poi le uova, il cioccolato fuso e intiepidito, il Cointreau e la buccia di arancia grattugiata.
Settacciate la farina con il cacao ed il lievito e poco alla volta, in alternanza col latte, incorporatelo all’impasto di cioccolato.
Versate il tutto in una tortiera imburrata dal diametro di circa 25 cm ed infornate per 40 minuti. Sarà pronta quando infilando al suo centro uno stecchino, ne uscirà pulito. Sformatela e rovesciatela su di una gratella in modo che si raffreddi bene.
Nel frattempo preparate la ganache (ricopertura) mettendo la cioccolata in un recipiente metallico e versandoci sopra la panna che avete portato a leggera ebollizione. Lasciate che il calore sciolga la cioccolata per circa 3 minuti e poi mescolate bene fino ad ottenere una crema morbida. Fate raffreddare il tutto in frigorifero per circa 20 minuti in modo che solidifichi un po’ ma non troppo. Passato questo tempo, toglietela dal frigorifero e, aiutandovi col frullino elettrico, mescolate bene fino a quando otterrete una crema che verserete al centro della torta e che spalmerete tutto intorno, con l’aiuto di una spatola di metallo, in modo da ricoprirla tutta.

… e buon appetito!
😛

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Jean-Louis SchiltzIn questi giorni sono stato in Lussemburgo e le parole del Ministro delle Comunicazioni Jean-Louis Schiltz su Flydoscope mi hanno fatto molto riflettere sulla limitatezza della classe politica italiana e sull’impossibilità per l’Italia di attrarre investimenti nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Le parole chiave?
Stabilità e sicurezza legislativa, connessioni, ambiente globale, fattore umano, vicinanza, fiducia, velocità decisionale, stabilità politica.

Eccovi quindi il testo integrale dell’intervista (scusate la mia traduzione); vi consiglio di leggerla tutta anche se è lunga perché è una vera lezione di alta politica realista.

Cheddire, complimenti Mr. Schiltz!

Quando diventerò Ministro delle Comunicazioni del Governo Italiano sappiate che applicherò alla lettera il programma di Mr. Schiltz e quindi, mi spiace per lei Mr. Schiltz ma per il Lussemburgo allora saranno guai.
🙂

Quindi mi raccomando supportatemi per il prossimo Governo!
 

Amazon, iTunes, eBay, Paypal, Skype, Vodafone, nomi prestigiosi nell’area della comunicazione, di Internet e dell’e-commerce sono presenti in Lussemburgo. Non è certamente un caso se i maggiori protagonisti del mondo Internet hanno scelto il nostro paese. Mr. Schiltz, perché il Lussemburgo?

L’attrattività del Lussemburgo è un insieme di elementi, è una combinazione di doti che lo rendono un posto che attrae. La sfida che ci siamo trovati a fronteggiare tre anni fa è stata che molte aziende di e-commerce non conoscevano il Lussemburgo. Oggi la situazione è radicalmente cambiata. Grazie ad un notevole sforzo del governo, il Lussemburgo è ora sulla loro mappa quando le decisioni strategiche vengono prese. I vantaggi del nostro paese sono sempre più riconosciuti all’estero e dalla nostra esperienza le aziende non scelgono il Lussemburgo in base ad un solo criterio, ma al contrario valutano l’attrattività di un luogo in base a tre o forse quattro aree.
Primo, viene analizzata la normativa vigente. L’analisi viene fatta considerando l’impatto finanziario e l’impatto della legislazione in vigore sull’attività di determinate aziende, ad esempio ogni aspetto che riguarda l’e-business in senso allargato come le normative sulla momorizzazione dei dati, la normativa sul lavoro e sui contratti, come pure la regolamentazione sul divieto di fumare, ecc.
La più importante è l’attrattività dell’ambiente legislativo come massimo criterio. La stabilità e la sicurezza legislativa sono le parole chiave. Le aziende vogliono avere la possibilità di fare previsioni e di pianificare per il medio e lungo periodo e questo è ciò che noi offriamo loro. L’aspetto fiscale è ovviamente parte di questo ambiente normativo, ma è sempre uno degli elementi, anche se certamente non trascurabile, penso in particolare all’IVA al 15%.

Ha parlato di tre o quattro punti forti del Lussemburgo. Oltre all’ambiente normativo, quali sono gli altri punti?

Una azienda interessata al Lussemburgo analizza anche la realtà tecnologica che offre, la disponibilità di infrastrutture per le comunicazioni e le connessioni con i maggiori centri europei.

(altro…)

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El Coragiùs

Un filmatino da “spanciarsi” dal ridere di Fabio Volo.
Un Braveheart nostrano (o meglio nostranotto), spettacolare spremuta di brescianità!
😀

El Coragiùs

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Peter CincottiEra tantissimo tempo, forse mesi, anni, che non mi capitava di amare così tanto una canzone al primo ascolto.

Mi era un poco capitato circa un paio di mesetti fa con Universo” di Cristina Donà.

Ma Goodbye Philadelphia” di Peter Cincotti è veramente una canzone che mi ha rapito da subito, e mi dà immediatamente un senso di grande libertà, spazi aperti: è ossigeno puro!

Splendido l’inizio dell’inciso “And I would lay your body down …” con voce in semifalsetto.
🙂

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15 ottobre: Blog Action Day!

Blog Action Day! Anche io mio blog aderisce al Blog Action Day!

Il 15 ottobre gli aderenti focalizzeranno l’articolo del giorno del proprio blog su una problematica a propria scelta che riguardi l’Ambiente, in modo del tutto personale e collegato all’argomento del proprio blog. Lo scopo è far parlare tutti di come costruire un futuro migliore.

Come riporta il sito, ad esempio: un blog sul denaro potrebbe trattare di come risparimare soldi in casa utilizzando idee eco-compatibili. Allo stesso modo, un blog che tratti di politica potrebbe esaminare quale peso abbia effettivamente l’ambiente nelle questioni politiche.

Gli articoli non debbono necessariamente trattare le tematiche ambientali in un modo particolare, quello che si chiede è che siano collegati alla problematica ambientale nel modo che più è consono al blogger ed ai suoi lettori abituali. Lo scopo non è quello di promuovere un punto di vista specifico, ma piuttosto di provare a far discutere.

Grazie a Simone Zuin per avermelo fatto conoscere, e grazie ai “ragazzi” di Energie per San Felice.

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ONDE anche in Valtenesi

Onde

Ho già scritto di Onde, una preziosa comunità telematica gardesana promossa e gestita dal Comune di Desenzano del Garda, a cui anch’io ho in passato contribuito come amministratore.

La Rete Civica Onde è nata nel 1994 da una splendida intuizione, ed è una comunità di persone che condividono esperienze, informazioni e conoscenze, a cui è possibile accedere gratuitamente.
All’interno ha la classica struttura a spazi tematici delle comunità telematiche.
Onde viene anche utilizzata dall’Amministrazione Comunale di Desenzano come strumento di comunicazione interno, come spazio per le proprie informazioni, ma anche come mezzo per comunicare con i cittadini.

Ultimamente in linea vedo utenti anche di altre Amministrazioni Comunali, tra le quali anche il mio paese San Felice del Benaco.

Apprendo da Cristiano che, grazie ad un progetto provinciale di promozione dell’utilizzo delle nuove tecnologie nelle Pubbliche Amministrazioni, Onde è diventata lo strumento di comunicazione interna (una sorta di Intranet) per i dipendenti anche di altri Comuni: Bedizzole, Calvagese, Lonato, Moniga, Manerba, Padenghe, Pozzolengo, Puegnago, San Felice, Soiano

Cheddire, la piccola Onde sembra stia diventando grande, e questo grazie a Gigi e Margherita (che l’hanno voluta, pensata ed hanno creato le condizioni perché prendesse vita), al Comune di Desenzano, ed ai tanti che come me hanno contribuito e/o stanno contribuendo a farla vivere, Stefano, Cristiano, Andrea, Antonio, Massimo, Marco, e molti altri.

Se ci penso bene allora un po’ in un certo senso ho lavorato anche per il mio paese.
🙂

Avanti così!

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Barba al buio con Loreena

Loreena McKennitEggià, sembra proprio che le giornate stiano diventando sempre più corte.
Questa mattina per la prima volta dopo qualche mese ho dovuto accendere la luce per farmi la barba.

Fuori pioggia, nuvole grigie cariche d’acqua, aria fresca, insomma l’ideale per doccia e colazione con sottofondo di Loreena McKennitt, cantautrice dalle forti sonorità irlandesi, questa mattina mi sono ascoltato qualche brano da “The Mask and the Mirror“.

… piacevolmente malinconico

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Cena gardesana + Elizabethtown

ElizabethtownIeri sera al ritorno dalla Fiera di Puegnago (dove abbiamo degustato  una cenetta tipica gardesana a base di risotto al Groppello, polenta e spiedo, tagliere di salumi e formaggi, il tutto bagnato con vino Groppello, un ottimo rosso derivato da un vitigno autoctono della Valtenesi), non avendo sonno ho deciso di riguardarmi un film che avevo visto mesi fa e consigliatomi da Rizzo: Elizabethtown.

Bella musica, storia molto carina e coinvolgente, Claire (la protagonista) veramente adorabile: film assolutamente da consigliare!

La trama: “non è certo un momento felice per Drew Baylor (Orlando Bloom). Dopo essere stato licenziato dalla compagnia per cui lavorava e dopo essere stato mollato dalla sua ragazza, deve tornare in Kentucky nella sua città natale, Elizabethtown, per partecipare al funerale di suo padre. Sull’aereo che lo sta portando a casa incontra Claire Colburn (Kirsten Dunst), una hostess che gli ‘ruba’ il cuore e che lo aiuterà a rimettere a posto la sua vita, a capire come era veramente suo padre e scoprire le proprie radici …”

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Martha MedeirosQualche giorno fa ho riportato la poesia Lentamente … indicandola come di Pablo Neruda.

Alberto Frati leggendo il post mi ha detto con mia grandissima sorpresa che quella poesia in realtà è di Martha Medeiros (nella foto), scrittrice brasiliana che oltre ad aver pubblicato diversi libri collabora con un giornale di Porto Alegre in Brasile dove ha pubblicato la poesia nell’anno 2000.

Cercando conferma ho trovato un articolo a pagina 10 su sionomagazine.it che svela l’arcano, che per un vizioso passaparola in rete ha portato erroneamente ad accreditare la poesia a Neruda.

Pazzesco no? La velocità della rete …

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ItalianoReti sul porto a KastelorizoWith this post, the Greek parenthesis dedicated to Kastelorizo (anyway, it has also been a good opportunity for talking about our Garda too).

A proposal naturally comes to me now:

A municipality of the Lake of Garda could twin with Kastelorizo, why not?

Considering my previous posts, it could be a good opportunity – f.i., for schools – to deepen different topics, and for cultural exchanges, such as, 
History: the Italian occupation of the Dodecanese in the first half of 20th century;
Environment: the management of the water resources, the fishing;
Territory: the management of the territory, the preservation of identity;
Tourism: bearableness of tourism;
Cooking: typical specialties;

… and, why not?, it would be a wonderful mutual opportunity for visiting two extraordinary places, Kastelorizo and the Lake of Garda.

I dare say it would be an opportunity not to be lost, since Kastelorizo too is in Europe, hence there is the possibility to comply with the European funds for twinning, so that the costs could be easily covered.

Should a municipality of the Lake of Garda adhere to this proposal, be known that they can proceed under condition it is called “Twinning Maurizio Molinari“, and so it should be introduced by media, and, of course, I want to be invited!

I depend upon it!

😉

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ItalianoReti sul porto a KastelorizoCon questo post si chiude la parentesi “greca” dedicata a Kastelorizo (anche se è stata un buon pretesto per parlare pure del Garda).

Mi sorge però naturale una proposta:

perché qualche Comune del Lago di Garda non fa un gemellaggio con Kastelorizo?

Visti anche i miei post precedenti sarebbe un’ottima occasione ad esempio per le scuole di approfondimento e scambio su varie tematiche, quali: 
Storia: l’occupazione italiana nel Dodecanneso nella prima metà del ‘900;
Ambiente: gestione delle risorse idriche, la pesca;
Territorio: gestione del territorio e conservazione della identità;
Turismo: sostenibilità del turismo;
Cucina: le specialità tipiche;

… e perché no, sarebbe un’ottima occasione reciproca per visitare due posti meravigliosi: Kastelorizo e il Lago di Garda.

Direi che sarebbe un’opportunità da non perdere, visto anche che Kastelorizo è in Europa ed è possibile accedere a finanziamenti europei per i gemellaggi in grado di coprirne i costi.

Se qualche Amministrazione gardesana vorrà far sua questa proposta, sappia che dovrà farlo a condizione che lo chiami “Gemellaggio Maurizio Molinari” e così dovrà essere presentato sui media, e ovviamente voglio essere tra gli invitati!

Ci conto!
😉

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ItalianoView from my window at KastelorizoThey were sending us on a mission to Megisti, a secluded island of the Aegean Sea, the smallest, the farthest island, strategic importance: none …

Thus begins Mediterraneo , the generational cult movie by Gabriele Salvatores, and maybe it’s that strategic importance none which brought me again in May and June, after almost 10 years, to Kastelòrizo (Μεγίστη/Megisti in Greek, oh yes, Megisti really exists, but also named Kastellorizo, Kastellorizon, or in italian Castelrosso or Castellorosso) on a travel made with makeshifts, on lands and seas of Italy, Greece and Turkey, on the road to Cyprus.
Just so… it happens sometimes to feel a desire, though untroubled, to leave for a while the bite, and enjoy the pleasure of feeling so little, but not dispersed in the world, since you always know that, at home, you have someone who loves you.

It’s not my purpose to tell the history of Kastelorizo (you simply need to click the link to have all the desired information, or you can take a look of my marvellous photo-book of Kastelorizo 😉 ), but I’d just like to sketch the atmosphere to introduce, in the next few days, two remarkable positive examples of clever administration.

Vassilissa's Blue houseKastelorizo

Megisti is little more than a Greek stone in the Aegean Sea, with a military presence, off the coasts of Antalia, that is a few hundred meters from Turkey. An isolated island, “the end of nowhere”, no roads except the one, about half Km long, which, from the village, leads to the airport up the hill. A “nearly” daily flight with tiny rotor planes from Rhodes which land on a small strip of asphalt (to make it clear… that bare ground where the plane lands in the movie Mediterraneo). Or, in the summertime, a couple of liners per week from Rhodes for 8 hours of navigation. 

It is just this being secluded that makes the island a fairy place, her beauty takes your breath away. So thoroughly far from the world (no roads there), with crystal-clear waters even inside the harbour, with a deafening silence and solitude becoming, if you don’t keep cool, even oppressive.

Bell tower of the Cemetery of KastelorizoDoor of Kastelorizo

Megisti is also a harsh place. The island passed through a period of Italian occupation in the first half of 20th century, and had a really tragic recent history during the World War II due to the bombing and violence which almost totally destroyed Megisti and compelled almost all the inhabitants to disperse over the world (mainly in the U.S. and in Australia). The island has been so frozen for over 50 years in a tragic photograph of destruction (I remember that 10 years ago there still were destroyed houses, and a big bomb neglected for over 50 years on the beach of Ag. Paraskevi). 

The success of Mediterraneo over the ocean is helping the island to revive, and the old inhabitants (by now, unfortunately, only their descendants) are discovering again the pride of their roots in Kastelorizo, and are recovering their properties. The aged former inhabitants back in Megisti are even recovering in health – facing the complete incredulity of their sons (weeping), in strength and in the desire of leaving and taking a bath as they used to when they were children. As if they were in a strangely real Cocoon. I myself witnessed some cases.

Italian Caserma at KastelorizoView from the Castle of Kastelorizo

Kastelorizo is a place inspiring poetry. Lately, the island inspired the latest CD of David Gilmour (guitarist-Stratocaster, singer and soul of the Pink Floyd) “On an island“.

Kastelorizo even succeeded in inspiring me, who don’t write poetry since my puberty years, but, in one afternoon, I wrote this…

The Breath of Kastelorizo (Maurizio Molinari)

Kastelorizo, a lung of 9 Km2 of rock in the Aegean Sea
for wars and destructions in ‘900
has tragically expired centuries of houses, folks, histories and expectations
towards spots far in the world.

XXI century, Kastelorizo inspires again
molecules of oxygen of Peace, of Europe, of Gabriele, of David, of Global Village
which swell alveoli of coloured houses, of folks, of communities
and wake up pride of belonging
to mark with paint on the ruins of this harsh rock dispersed into the sea

A paradise for those who already have a place in the world
but greedy deadly abyss for those who got lost
understanding not that sons, love and works kill the death.

Does Kastelorizo have strategic importance: none, yet?
There are two examples of administration which really stroke me positively for their far-sight, and that I will tell you in the next days because, why not?, there could arise a nice idea (a twinning):
– The Territorial Government Plan (T.G.P.)
– The Bakery

P.S.
– Should Diego Abbatantuono (Nicola Lorusso in the film Mediterraneo) read this  post, be aware that Chico is still waiting for you, as you promised to go back and visit him, but you never did!
Chico is a nice old-man of Kastelorizo. He is the “landmark” on the island for those who go there to see the places where Mediterraneo was made. He speaks something of Italian since, when he was a child, he attended the Italian school during the occupation, and has pleasant recollections of Italians. You can see him in the movie, in the scene of the dance, when the soldiers get into the village.  Chico still leaves with the memory of those days when the movie was made, days of excitement, life and gaiety.
You can find him in the place over the village, halfway to Ag. Paraskevi; I suggest you to stop and have something at his restaurant, maybe it looks not so attractive, and it is quite bare, but the cooking is good and traditional, the prices good. I recommend you to enjoy your dishes with retsina Malamatina. 😉

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EnglishVista dalla mia finestra di KastelorizoCi stavano mandando in missione a Megisti, un’isola sperduta dell’Egeo, la più piccola, la più lontana, importanza strategica zero …

Così inizia Mediterraneo film culto generazionale di Gabriele Salvatores, ed è forse quella importanza strategica zero che tra maggio e giugno mi ha riportato dopo quasi 10 anni a Kastelòrizo (Μεγίστη/Megisti in greco, e sì, perché Megisti esiste davvero, in italiano Castelrosso oppure Castellorosso) lungo un viaggio con mezzi di fortuna, o meglio fortunosi, tra terre e mari di Italia, Grecia, Turchia, sulla rotta per Cipro, essì, perché talvolta capita serenamente di aver voglia di mollare per qualche giorno il morso e lasciarsi trasportare dalla corrente degli eventi, e godere del piacere di sentirsi piccoli ma non dispersi nel mondo, perché a casa hai chi ti vuole bene.

Non è mia intenzione fare la storia di Kastelorizo (basta che seguiate il link per avere tutte le informazioni, oppure potete guardare il mio fantastico book fotografico su Kastelorizo 😉 ), ma solo inquadrarne l’atmosfera per introdurre nei prossimi giorni due notevoli esempi positivi di intelligenza amministrativa.

Casa Azzurra di VassilissaKastelorizo

Megisti è poco più che una roccia greca nell’Egeo, per metà militare, al largo delle coste dell’Antalia a poche centinaia di metri dalla Turchia, un’isola isolata, the end of nowhere, senza strade (se non quella di mezzo km che porta dal paese all’aeroporto in cima alla collina) con un volo quasi quotidiano e quasi di linea con minuscoli aerei ad elica da Rodi che atterrano su una minuscola striscia di asfalto (tanto per capirci quella piana sterrata dove atterra l’aereo nel film Mediterraneo), oppure l’estate un paio di navi passeggeri a settimana da Rodi per 8 ore di navigazione.

Proprio questo suo essere isolata la rende un luogo veramente incantato e fatato, di una bellezza mozzafiato, totalmente fuori dal mondo (non esistono strade), con un’acqua cristallina anche nel porto, con un silenzio e una solitudine assordanti e se non si mantiene la calma anche inquietanti.

Campanile della chiesa del Cimitero di KastelorizoPorta di Kastelorizo

Megisti è però anche un luogo ruvido, ha conosciuto un periodo di occupazione italiana nella prima metà del ‘900, ed ha una storia recente veramente tragica durante la II guerra mondiale, a causa di bombardamenti e violenze che hanno quasi totalmente distrutto l’isola e costretto la quasi totalità della popolazione a disperdersi per il mondo (soprattutto negli Stati Uniti e in Australia), congelando l’isola per oltre 50 anni in una tragica fotografia di distruzione (10 anni fa ricordo ancora case distrutte e una gigantesca bomba da aereo abbandonata da oltre mezzo secolo sulla spiagga di Ag. Paraskevi).

Con il successo di Mediterraneo oltre oceano sta però pian piano rinascendo, e i vecchi abitanti (ma oramai purtroppo soprattutto i discendenti) stanno riscoprendo l’orgoglio delle loro radici di Kastelorizo, e stanno recuperando le loro proprietà, tornando a Megisti e recuperando dalla quasi infermità e nella più completa incredulità dei figli (in lacrime), energie e voglia di vivere e fare il bagno come erano soliti fare da ragazzi, come in un fantastico reale Cocoon: ne sono stato personalmente testimone.

Caserma Italiana di KastelorizoKastelorizo

Kastelorizo è un luogo che sprigiona poesia, e ultimamente ha ispirato anche l’ultimo CD di David Gilmour (chitarrista-Stratocaster strepitoso, cantante e anima dei Pink Floyd) “On an island“.

Kastelorizo è riuscita perfino ad ispirare anche me, che non scrivo poesie forse dalla pubertà, ma che in un pomeriggio mi ha dettato questo …

Il Respiro di Kastelorizo (Maurizio Molinari)

Kastelorizo, polmone di 9 Km2 di scoglio nell’Egeo
per guerre e sconvolgimenti del ‘900
ha tragicamente espirato secoli di case, genti, storie e speranze
in lontani angoli di mondo.

XXI secolo, Kastelorizo inspira nuovamente
molecole di ossigeno di pace, di Europa, di Gabriele, di David, di Villaggio Glogale
che gonfiano alveoli di case colorate, di genti, di comunità
e risvegliano orgogli di appartenenza
da marcare con vernici sui ruderi di questa arida roccia dispersa in mezzo al mare

paradiso per chi ha già un posto nel mondo
e vorace letale voraggine per chi invece si è perduto
e non ha capito che figli, amore e opere uccidono la morte.

Kastelorizo ha ancora importanza strategica zero?
Ci sono due esempi di amministrazione che mi hanno molto colpito positivamente per la lungimiranza e che nei prossimi giorni racconto, e perché no, potrebbe anche nascere una bella iniziativa (un gemellaggio):
Il Piano di Governo del Territorio (P.G.T.)
Il Forno


P.S.
– Se Diego Abbatantuono (Nicola Lorusso nel film Mediterraneo) leggerà mai questo post, sappi che Chico sta ancora aspettando che tu lo vada a trovare come gli avevi promesso ma non hai mai fatto!
Chico è un simpatico vecchietto di Kastelorizo ed è il riferimento sull’isola per chi va per vedere i luoghi dove è stato girato Mediterraneo, parla un discreto italiano in quanto da piccolo frequentava la scuola italiana durante l’occupazione, ha un buon ricordo di noi italiani, e compare pure nel film nella scena del ballo quando i soldati entrano in paese.
Chico vive ancora del ricordo di quei giorni in cui venne girato il film, giorni di fermento, vita e allegria.
Lo potete trovare nella piazza sopra il paese a metà strada verso Ag. Paraskevi; vi consiglio di fermarvi a mangiare al suo ristorantino, forse si presenta malino ed è piuttosto spartano, ma la cucina è buona e tradizionale ed i prezzi ottimi, mi raccomando bagnate il tutto con retsina Malamatina. 😉

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Leggende del GardaIn questi giorni mi è capitato di riprendere in mano Leggende del Garda di Benedetto Lenotti, Manfrini Editori, 1987.
Rileggendo alcune leggende mi sono imbattuto in una su Desenzano che è alla base di una curiosa cerimonia che si tiene il 22 gennaio al porto ed ho quindi pensato di riportarla.

Le Reliquie dei tre Santi di Desenzano

Nella chiesa maggiore di Desenzano vi sono, da tempo immemorabile, le reliquie dei santi Vincenzo, Benigno e Anastasio.
Queste reliquie, tenute in gran conto dai Desenzanesi e gelosamente custodite in un’urna, sono sempre state da essi venerate con particolare devozione. Anche ora un altare è dedicato, nella stessa chiesa, ai tre Santi e pare, anzi, che nella pregevole tela di pittore veronese del 1500, posta nel medesimo altare, siano rappresentati proprio Vincenzo, Benigno e Anastasio.
Un tempo le popolazioni rivierasche del Garda invidiavano a Desenzano il possesso di così preziose reliquie forse perché ritenute taumaturgiche. Ora avvenne, così dice la leggenda, che alcune persone di Malcesine, spinte da tale comprensibile invidia e fors’anche dal fatto che tra le reliquie vi erano quelle dell’eremita S. Benigno, loro compaesano, architettarono di trafugare dalla chiesa di Desenzano le reliquie dei tre Santi e portarle nella chiesa del loro paese.

(altro…)

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ChoppyEbbene sì anche a questo serve il Web 2.0: trovare la mamma a Choppy, uno degli orsetti di Camilla.
La storia di Choppy premetto che è molto triste in quanto è un orsetto che giaceva abbandonato in un cassetto da un paio di decenni e nessuno ci aveva più giocato ne sapeva da dove venisse. 😦

Ora vi racconto: qualche settimana fa vengo a conoscenza di un curiosissimo e divertente sito toonstravel.com in cui è possibile inviare fotografie del proprio pupazzetto preferito che se la spassa con noi in vacanza.

Ne parlo subito ad un amico Marco Rizzini (anche detto Communication Man o l’uomo sul pezzo)  il quale sparge la voce anche ad altri amici.

In quei giorni con Paola e Camilla andiamo a fare una camminata al Rifugio Tita Secchi al Lago della Vacca (magari prossimamente vi racconto la passeggiata intanto potete vedere alcune fotografie)  e …
IDEAAAA: metto Choppy nello zaino e lo fotografo davanti al rifugio!

Così faccio! Beh, in realtà Camilla non era molto convinta in quanto da precisina com’è temeva che glielo sporcassi, però mi impongo e … ehm ehm di nascosto da lei infilo di soppiatto velocemente Choppy nello zaino.

Per scherzo al ritorno mostro a Marco la foto di Choppy in montagna e in men che non si dica su toonstravel.com appare anche il nostro contributo “Choppy al Tita Secchi“!

Potenza del Web 2.0 e del social networking che genera, qualcuno vede Choppy su toonstravel e commenta:
Choppy era l’omaggio con un detersivo!
Ora anche lui sa da dove viene!
😀

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La puntata di domenica 8 luglio di Eat Parade (settimanale del TG2 dedicato all’enogastronomia in onda alle 13,40) sarà dedicata alla Valtenesi e alla sponda bresciana del Garda.

In particolare si parlerà di vino Garda Classico Doc bresciano, essendo stato girato in occasione dell’ultima Fiera di Polpenazze che si è tenuta a giugno.

Personalmente dei vini del Garda a me piacciono in particolare il Groppello e il Chiaretto, gli altri devo ammettere che non li amo molto in quanto per il mio gusto certamente non esperto hanno un sapore troppo aspro e spigoloso: come direbbe il mio amico Fabio “raspano“.

Nella puntata di Eat Parade troverà spazio anche Tremosine con la sua formagella, oltre che da Manerba lo spiedo tipico bresciano e il pesce di lago.

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