Venerdì scorso 17 luglio io, Rizzo e Alberto sfidando le avverse previsioni meteo e fidandoci del fidato kataweb e dell’infallibile centro meteo altoatesino che davano l’arrivo dei temporali nel pomeriggio, abbiamo attaccato di mattino presto con successo (eccomi qui sotto raggiante e vittorioso con il mio mitico berrettino di lana) e raggiunto i quasi 3.000 metri della vetta del Sassopiatto (nella foto sotto è la cima con il pallino minuscolo rosso) sulle Dolomiti.
Ovviamente per festeggiare non potevamo sottrarci alla nuova stupida e inutile mania del web, «The lying down game» (Il gioco dello sdraiarsi), che però come tutte le cose futili è anche troppo divertente, soprattutto vedendo le facce di chi ti osserva e non ne capisce il senso (a dire il vero di senso non ne ha proprio nessuno). 😀
Certo che però riflettendoci mi preoccupo un po’ pensando che alla nostra età facciamo ancora vaccate del genere. 😀
A parte gli scherzi la due giorni dolomitica è stato proprio molto bella e affascinante oltre che divertente e per chi volesse avere maggiori dettagli sul percorso, Marco ne ha fatta una relazione dettagliata sul suo blog.
Il percorso rimane adatto a tutti anche se la seconda parte sulle rocce è abbastanza impegnativa e ripida ed è necessario prestare molta attenzione non solo a non perdere di vista le indicazioni del sentiero, ma anche a dove si mette i piedi per non scivolare sui sassi oppure nei passaggi sui nevai che ancora sono rimasti dall’inverno.
Sulla vetta poi ci sono strapiombi praticamente verticali di centinaia di metri e quindi un minimo di attenzione ci vuole, anche se persino a me che soffro di verigini non ha fatto grandissima impressione in quanto gli spazi non sono stretti.
Per il resto la vista che si gode da la sopra è veramente unica e stupenda, davanti si ha il Sassolungo tutto intorno si ha una vista magnifica sull’Altopiano dello Sciliar, sulla Marmolada, sulla Val Gardena, ecc.
Il rifugio Zallinger che abbiamo preso come base poi è veramente splendido ed è sicuramente degno dei migliori hotel con prezzi assolutamente ottimi.
La candida chiesetta davanti poi disegna un quadretto veramente idilliaco e un raggio che esce da uno squarcio nelle grigie nuvole è l’occasione per questo splendido scatto.
Ovviamente ho fatto un po’ di fotografie che ho raccolto in un piccolo album.
Cheddire, una due giorni emozionante, rilassante e che ti concilia con il mondo.
Buona Notte!
🙂
[…] a faccia in giù nei posti più strani. Ormai se ne parla sui giornali, sui vari blog (quello di Maurizio, e altri) e su vari gruppi nati su Facebook. Come non dare il contributo a questo movimento a circa […]
Bello!
Fa venire una voglia pazzesca di vacanza.
Anche a faccia in su.
Why not?
Potremmo fare una bella foto di gruppo… tutti sdraiati davanti al nostro acquedotto… e poi la mettiamo sul blog 😉
@ Paola
…si, magari con una mano sulla fronte ed una bacinella davanti… ;D
[…] anche MoMo e il Rizzo hanno fatto i loro bei post sull’avventura: MoMo: Sassopiatto … di petto! Rizzo: Escursione sulla cima del Sasso Piatto Rizzo: Video dalla cima del Sasso Piatto Rizzo: The […]
@Maddalena
Ovviamente !!
Bellissimi posti, grazie del suggerimento.:-)
Complimenti per le calze con le toppe…
Ciao, volevo segnalarvi che è attivo il gruppo italiano ufficiale del Lying Down Game, ha gruppi su Facebook e Flickr, oltre che un sito ufficiale a cui far riferimento.
http://www.lyingdownitalia.com/
[…] Agosto 2009 di Alberto Frati Sollecitato da varie parti (MoMo e il Rizzo in primis), non potevo esimermi dal contribuire alla “vaccata” del Lying […]
[…] il lying down game […]
[…] della cima del Sasso Piatto in Alto Adige (BZ). La comitiva formata dal sottoscritto, Alberto e Maurizio è riuscita nell’impresa con arrivo sulla vetta della cima dolomitica (2.955 metri) in circa […]
[…] quindi tutta la mia contrarietà in questo lying down game di […]
[…] la colazione via sulla seggiovia di fronte a noi e su fin sotto il Sassopiatto […]
[…] a faccia in giù nei posti più strani. Ormai se ne parla sui giornali, sui vari blog (quello di Maurizio, di Alberto e altri) e su vari gruppi nati su Facebook. Come non dare il contributo a questo […]