Un biografo-intervistatore-coautore di Papi nel mio immaginario è un signore assolutamente mite, tranquillo, che non si sbilancia mai, che vede sempre il bicchiere mezzo pieno, casalingo, di quelli che a cena è d’obbligo la minestrina con le stelline (rigorosamente acqua e dado con al massimo giù una patatina schiacciata), e nelle sere d’inverno mentre è sulla poltrona in pelle marrone a schienale alto a leggere si mette una copertina sulle ginocchia.
Invece Vittorio Messori che abita a Desenzano del Garda, sull’ultimo numero de L’Espresso mi ha sorpreso ribadendo con forza senza indugi quello che oramai è un sentire comune sul Lago di Garda:
“L’invasione di cemento sul lago di Garda è un orrore per ogni persona di buon senso”
“… è una quotidiana sofferenza nel vedere prati bellissimi, boschetti e uliveti devastati da distese di capannoni commerciali e di lottizzazioni che sembra conigliere.”
Peccato che facciano proprio fatica a capirlo alcuni nostri Amministratori Locali.
Tra l’altro pare che per questo suo impegno abbia subito intimidazioni molto forti.
Mah, ma siamo a questi punti?
😦
Che dirti Momo….. Messori non mi è stra-simpatico, ma su questi temi sono pienamente con lui.
Cambio discorso per chiederti se sai qualcosa dell’ex-asilo di San Felice (l’attuale centro anziani), visto che ho letto la delibera di giunta che autorizza la richiesta di autorizzazione all’alienazione (vendita) alla sovraintendenza.
Rileggendo il tuo post (https://garda2o.wordpress.com/2008/03/11/la-tristezza-degli-anziani-di-san-felice-per-la-loro-sede/) e i commenti sembrava che già a marzo ci sarebbero stati incontri chiarificatori…. invece….
starom a veder…
mmhhh, purtroppo non sono a conoscenza della delibera.
Cosa ti devo dire David?
Ho avuto modo di parlare con amministratori di San Felice su questo tema e di fatto tutti mi hanno detto di condividere la mia posizione, il problema vero è che l’Amministrazione non ha e ne probabilmente avrà mai i soldi per una ristrutturazione e messa a norma dello stabile (e neppure ha la forza di sostenere un mutuo oneroso), e quindi quello della parziale alienazione è una soluzione dolorosa ma necessaria.
Io non conosco la situazione delle casse del Comune di San Felice, però se le cose stanno così non me la sento di dargli poi così grande torto.
L’unica cosa su cui invece mi sento di essere critico è sulla mancanza di un confronto su una scelta importante per la comunità; basterebbe una serata pubblica in cui il Sindaco viene a raccontare le motivazioni della scelta, e si rende disponibile anche ad uno scambio di opinioni con i partecipanti.
Se devo essere sincero per me la motivazione “non ci sono i soldi” sarebbe sufficiente, e poi chissà magari l’Amministrazione potrebbe trarne delle idee alternative da uno scambio di opinioni.
sul “non ci sono soldi” stenderei un velo pietoso….
Come in tutte le buone famiglie si decide dove spendere i soldi (pochi o tanti che siano) dando la giusta priorità alle cose che (a torto o a ragione) si ritengono importanti.
Ti assicuro che a mio modestissimo parere ci sono buoni margini per evitare spese secondarie (per usare un eufemismo) e altrettanti per “inventarsi” entrate che non siano gli autovox che in altri comuni fanno cassetto.
In Francia ogni straccio di comune aveva un camping municipale, noi con mezzo milione di presenze all’anno non siamo in grado di cavare un solo euro dal turismo.
A Sirminone i parcheggi rendono al comune quanto l’ICI, da noi è una voce di bilancio quasi in perdita.
Io penso che un bravo amministratore abbia il dovere di trovare e proporre idee innovative. Più ci penso a questo più mi rendo conto che sono un povero illuso!
[…] questi simpatici signori un po’ attempati, Vittorio Messori (scrittore), Attilio Mazza (giornalista) e Don Gabriele Scalmana (responsabile Diocesano della […]