Per il pranzo di Pasqua come vino ho scelto un Chiaretto.
Leggo oggi che nella top 24 dei migliori vini rosati italiani recensiti nella guida “Rosati d’Italia“, ben tre sono Chiaretto Garda Classico, quindi prodotti nella riviera bresciana del Lago di Garda: Chiaretto di Visconti, Molmenti di Costaripa, Chiaretto di Provenza.
Il Chiaretto è un vino che mi ha sempre incuriosito, in quanto è romanticamente chiamato il Vino di una Notte.
Il nome deriva dalla particolare tecnica di vinificazione delle quattro uve gardesane legate alla D.O.C.Garda Classico, Groppello (dona finezza, eleganza e sapidità), Marzemino (dona fragranza ed armonia nei profumi), San Giovese (dona struttura e longevità) e Barbera (dona freschezza e vivacità), che avviene con un leggero contatto del mosto con le proprie bucce solamente per una notte.
Se il tempo di contatto è troppo breve, il vino è scialbo, incompleto, di colore non ben definito. Se si eccede, anche per poco, il vino diventa un mezzo rosso impersonale, troppo vinoso, senza particolari caratteristiche.
Si capisce quindi che l’uomo debba saper cogliere “l’attimo fuggente” per separare il mosto dalle bucce: di anno in anno questo varia in funzione dell’andamento stagionale e quindi del grado di maturazione e sanità delle uve stesse.
In pochi altri processi produttivi è tanto fondamentale la sensibilità dell’uomo.
Imbottigliato entro il dicembre successivo alla vendemmia riposa poi in bottiglia per almeno quattro mesi.
Come Abbinamento la tradizione vuole il Chiaretto come vino ideale da abbinarsi ai piatti di pesce di lago. Questo vino però sta acquisendo sempre maggiore successo per la sua versatilità con i sapori più disparati, che possono andare dai salumi non eccessivamente stagionati, alle formaggelle dell’Alto Garda Bresciano, fino ai primi, dove la preferenza va ai piatti con base di pomodoro, la cui acidità crea il giusto contrasto con la freschezza del vino.
Il Colore è rosa chiaro tendente al cerasuolo, con leggerissimi riflessi rubino.
Il Profumo è equilibrato di fiori e frutta leggermente matura di crescente intensità.
Il Sapore è asciutto, armonico, con leggero retrogusto di mandorla amara, ottima persistenza e carattere. Si riscontra al sapore la nota sapidità (salato), caratteristica che contraddistingue unicamente i Chiaretti di questo territorio.
Questo vino è un invenzione di Pompeo Gherardo Molmenti, uomo di cultura, senatore veneziano, carattere forte e determinato, il quale sposa Annalisa Brunati, che in dote porta una splendida villa a Moniga del Garda con terreni a discendere fino alle rive del lago. In un viaggio a Bordeaux, si innamora della viticoltura di qualità. Assume due consulenti d’Oltralpe e a Moniga trasferisce nel 1896 la filosofia della ricerca. Nasce nel 1904 da una vigna di 5000 piante per Ha e allevata a Guyot un vino, quello che un tempo si chiamava Moniga.
[…] trevisano e formaggio è stata letteralmente divorata, insieme ad un bel po’ di pane e ad una bottiglia di Chiaretto. Alla fine del pranzo poi un gran bel pisolo è stato […]
[…] Chiaretto dell’Azienda Agricola “Le Chiusure” di Alessandro Luzzago (con cui complice […]
[…] di concentrarsi sui vini rossi, visto che io non sono molto amante, mentre preferisco bianchi e chiaretti. Inoltre quest’anno è stato fissato un limite a 8 come numero massimo di cantine per […]
[…] particolare hanno presentato i due vini più rappresentativi della nostra zona: il groppello e il chiaretto. Mi ha incuriosito una nuova produzione delle cantine Pasini, a 2 km da casa mia, che mi sa che […]
[…] di questa sagra paesana, sarà per non perdermi l’occasione di degustare un bicchiere di chiaretto locale fresco, sarà per l’atmosfera di paese che si respira, ma per noi una tappa a […]
Leggo nelle Memorie di Berry Lyndon che si usava sovente bere del chiaretto anche verso la fine del XVIII secolo. Probabilmente non ci si riferiva al medesimo vino dei primi del Novecento che lei descrive abbastanza vivacemente da far nascere il desiderio di un assaggio. Di che vino si trattava? Le sarei grato di un’indicazione. Cordialmente, SF di Folare
[…] ovvio, per il piacere di un buon coregone ai ferri con polenta abbrustolita e un bicchiere di chiaretto fresco, gustati in riva al lago con il sole in […]